MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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E' una trasmissione che seguo volentieri

Piera, non si possono rimpiangere all'infinito le trasmissioni della televisione in bianco e nero della nostra giovinezza. Sono anni ormai che prima le reti Mediaset e poi le reti Rai hanno fatto precipitare la qualità e l'"Arte vera" con programmi importati dall'estero e che vanno un po' sulle televisioni di mezzo mondo. A partire dal Grande Fratello, Isole dei Famosi, Affari Tuoi, L'Eredità, I soliti Ignoti, Ballando con le Stelle e via di seguito.
Questi non li seguo per niente, però X Factor per quanto sia molto annacquato nell'edizione italiana ed assomigli più a Music Farm, non mi dispiace.
A te dovrebbe ricordare un poco "Settevoci", anche se c'è un abisso fra gli anni sessanta e i tempi d'oggi.
Allora c'erano solo due canali televisivi, le trasmissioni avevano un seguito eccezionale e chiunque fosse dotato appena appena di un po' di talento trovava chi era pronto ad investire su di lui. Ti ricordi le piccole case discografiche italiane? Ma allora si vendevano i dischi, i 45 giri, la gente andava alle serate (non si chiamavano ancora concerti).
Col tempo la gente ha smesso di andare ai concerti. Oggi scaricano i CD da Internet, si ascoltano distrattamente due o tre canzoni senza metterci troppo impegno perché la troppa disponibilità di musica su Internet ha creato una saturazione della quale è stata vittima la qualità, e quasi tutti i ragazzi, taluni anche talentuosi che si affacciano a X Factor, dopo un paio di mesi di grande popolarità, prendono atto di quanto sia diversa la realtà del mondo dello spettacolo rispetto a quanto da loro sognato e si cercano un lavoro in fabbrica o entrano come impiegati precari in qualche azienda, se tutto va bene.
Oggi i giovani non possono sperare di trovare chi gli aiuti, perché le case discografiche stanno affondando.
L'unico palcoscenico che può essere ancora d'aiuto è la televisione, che peraltro successivamente non impiega i giovani che si mettono in luce in questi programmi in spettacoli di varietà creati ad hoc. Non se ne fanno più. Pertanto una nuova Mina, grande talento sì, ma pure fortunatissima ad aver vissuto la sua giovinezza in altra epoca, non potrà mai nascere.
Non le darebbero la possibilità e come accennato prima l'offerta televisiva è centuplicata a livello di emittenti rispetto agli anni sessanta.
Difficilmente nascono grandi divi della canzone e oggi come oggi nessuno rifiuterebbe un'ospitata ad X Factor, perché sa che anche cento CD venduti in più sono qualcosa e il giorno dopo la trasmissione puoi essere pure primo sulla classifica di I-Tunes.

Quanto a Facchinetti, considerando che ha appena trent'anni io lo trovo bravo e all'altezza della situazione.

Re: E' una trasmissione che seguo volentieri...anch'io

Anch'io seguo X factor... perchè c'è musica e dove c'è musica io la seguo e poi mi piace come trasmissione. Per quanto riguarda le case discografiche nel periodo in cui parli tu Paolo...penso che erano molto più potenti che al giorno d'oggi. Allora sempre secondo me obbligavano i loro artisti ad andare a gareggiare al Festival di Sanremo (oggi questo problema non mi pare che ci sia)oppure a cantare canzoni che non volevano mac'era chi diceva No e faceva bene. A me piaceva anche Music Farm!

Ieri ad Extra Factor....

Nevrux. Enrico Ruggeri e i Kymera hanno sbagliato a lamentarsi per le sigle.
Le sigle televisive sono meravigliose tutte