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Eurovision, top e flop della seconda semifinale. E Angelina...

Eurovision, top e flop della seconda semifinale. E Angelina...
Performance da manuale della Mango, stasera fuori gara: il video. E il resto...

Di Gianni Sibilla

La seconda semifinale di Eurovision Song Contest è quella del debutto di Angelina Mango, anche se fuori gara. La Maionchi è sempre in Italia mentre Gabriele Corsi è dalla Svezia e si parlano a distanza: anzi, la serata inizia con Mara che sparisce e poi riappare. Per l'audio originale bisogna andare su YouTube, ma perdendo gli "imperdibili" aneddoti in sovraimpressione. Business as usual... anche nello spettacolo, che inizia con una bella parodia della canzone di Loreen, che ha vinto l'anno scorso. Poi dopo la velocissima sequenza delle canzoni torna ad essere un po' normale e perde ritmo. Ma il numero-musical sulla Svezia che vince sempre l'Eurovision è da manuale: autoironico, scritto e cantato benissimo.


Angelina Mango: top

Aveva promesso un upgrade rispetto a Sanremo, ed eccoci: performance, messa in scena e regia da manuale, con balletti, uso degli schermi e un trono di spine. Persino troppo, rispetto al Festival, ma questo è Eurovision.
Quanto canta, solo voce, senza musica, arriva il boato della Malmo Arena. Bravissima, di più di così non si poteva fare (9).


Le canzoni in gara: top(?)
Il premio “più” se lo giocano la greca Marina Satti con "Zari" (inizia in verticale come un video di TikTok e si trasforma in un balletto di TikTok in orizzontale - 7) e il folk armeno di Ladaniva: con "Jako" (7) sembra di essere al 1° maggio, non ad ESC.
Le migliori canzoni sono il metal folk norvegese: i Gåte con "Ulveham" (8) sono musicalmente la cosa più interessante sentita fin qua, con tanto di ghironda (quello strumento che si usa anche nel folk occitano italiano) e la Repubblica Ceca - Aiko con "Pedestal" è un pop-rock dritto e senza troppi effetti (7).


Anche "Hollow" della Lettonia si fa ascoltare - Doms si commuove alla fine, fa tenerezza. "Zarra" dei Nebulossa è divertente (i Jalisse spagnoli?), cantata in coro dal pubblico (7).


Le cose più nonsense sono i Paesi Bassi con la tecno-zarra di Joost Klein ed "Europapa" e sopratttutto gli estoni 5miinust e i Puuluup che con "(Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi" (titolo più lungo della storia di Eurovision) alzano l'asticella, già altissima, delle mutande con fuochi artificiali del finlandese Windows95man. Bisogna vedere per capire


Le canzoni: flop
Il favorito Nemo in realtà non sembra granché, né per la canzone né per la performance di "No code": una sorta di numero da un musical cantato da Mika, su una pedana che oscilla (6). Brutto, ma funzionerà.
La Francia, dopo "Voilà" (ricordate la polemica con i Maneskin?) porta una lagna che si intitola "Mon amour": come se noi andassimo con canzoni come "Pizza" e "Ciao": è una delle canzoni più brutte di questo Eurovision (4) ma va in finale di diritto, assieme alla Spagna.


Terribile anche l'EDM austriaca di Kaleen "We Will Rave" (4), per non parlare dei metallari spagnoli che rappresentano San Marino, i Megara con "11:11" (salvati solo da una scenografia che sembra un film di Tim Burton - 5).



I finalisti
Vanno in finale:

Lettonia - Dons, "Hollow"
Austria - Kaleen, "We Will Rave"
Paesi Bassi - Joost Klein, "Europapa"
Norvegia - Gåte, "Ulveham"
Israele - Eden Golan, "Hurricane"
Grecia - Marina Satti, "Zari"
Estonia - 5miinust e i Puuluup, "(Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi"
Svizzera - Nemo, "The Code"
Georgia - Nutsa Buzaladze, "Fire Fighter"
Armenia - Ladaniva, "Jako"