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Lo stile rilassato, notturno e raffinato di Sade

Lo stile rilassato, notturno e raffinato di Sade

Di Redazione
Sade saltò fuori dal piccolo schermo in anni in cui la musica da vedere passava per la tv e non per YouTube.


A molti, sembrò un’apparizione. Nei coloriti ed esagerati anni ’80 ecco una cantante dai lineamenti finissimi e dalla voce seducente, un concentrato di coolness che al posto di seguire i trend dell’epoca proponeva una miscela di pop, soul, funk e jazz che evocava altri luoghi, altri tempi. “Sade Adu è come le sue canzoni: armoniosa, elegante e perfettamente preparata”, scriveva all’epoca il mensile Spin. “È una regina color caffè avvolta in voluminose camicie macho, con orecchini a cerchio e cappotto su misura firmato Jean-Paul Gaultier”. Una sintesi di classe ed eleganza. Era il 1984 e il mondo, Italia compresa, conosceva la grazia di .Sade e del suo gruppo grazie al singolo “Your love is king”. Sarebbero seguiti altri pezzi forti: “Smooth operator” e l’album “Diamond life”, “The Sweetest taboo” e il 33 giri “Promise”, e poi “Stronger than pride” e “Love deluxe”, altri successi, una pioggia di dischi d’oro e di platino, scalate fino alle posizioni alte delle classifiche mondiali. In quegli anni, fra l’84 e il ’92, Sade era la principessa irraggiungibile del pop e se oggi alcuni l’hanno dimenticata è perché, a differenza di altre colleghe, non ha fatto nulla per cercare di restare costantemente al centro della conversazione pubblica, ma ha anzi preferito la riservatezza sul piano personale e la parsimonia quando s’è trattato di pubblicare nuova musica. Nella giornata di oggi Helen Folasade Adu, nata a Ibadan, Nigeria, compie 65 anni. Nelle righe più sotto vi invitiamo a leggere la nostra recensione del suo ultimo album, "Soldier of love", pubblicato nel 2010... con l'augurio che quello sia stato un arrivederci e non un addio.


La classe non è acqua. Etc. Se ne leggeranno molte di frase fatte, sul nuovo disco di Sade. Perché questa cantante è un'incarnazione di alcuni modi di fare e di modi di suonare e cantare, di quelli che appunto poi danno vita agli stereotipi. Sade è una che vive per i fatti suoi, ma senza quel conclamato ed ostentato rifiuto dei media di alcuni suoi colleghi. Semplicemente vive nel suo mondo, e fa musica quando le pare. Per dire, “Soldier of love” è il primo disco in quasi 10 anni, da “Lovers rock” del 2000, ed il terzo lavoro in 17 anni.


Poi, quando fa musica, Sade è la personificazione di uno stile rilassato, notturno, raffinato e tutti quegli aggettivi lì. “Soldier of love” non sposta il tiro, semmai lo aggiusta, con modesti aggiornamenti: come già in “Lovers rock”, c’è qualche tocco di elettronica qua e là, niente di più, per non scadere nel cattivo gusto imperante. Un po’ di kitsch c’è solo nella title track, con quell’inevitabile marcetta marziale a rappresentare i soldati dell’amore.


Ma è l’unica caduta in un disco che è continuità pura, rispetto al passato e tra i singoli brani: “Soldier of love” è un piccolo gioiello di canzoni semplici, di una cura dei suoni encomiabile, che danno alle canzoni un’ariosità rara di questi tempi. E’ poi c’è quella voce, delicata, sensuale e tutti quegli aggettivi lì.


Se proprio vogliamo trovargli un difetto, la continuità rispetto al passato può rendere “Soldier of love” un disco prevedibile. Ma quello che per qualcuno sarà un difetto, per la maggior parte sarà un pregio: è un disco rassicurante, da comprare a scatola chiusa per chi ama questa icona della musica pop.