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Sanremo, ecco i nostri voti (Oggi)



Annalisa ipnotica, Angelina Mango rivelazione, Ricchi e Poveri sorprendenti. Sanremo, ecco i nostri voti
di Dea Verna


Vince la dance e l’amore, grande assente l’impegno sociale. Angelina Mango punta al podio, i The Kolors al tormentone, Loredana Bertè torna a ruggire. Annalisa conferma la svolta disco, Il Volo convince con un pop classico. Mentre ci si aspettava un guizzo in più da Alessandra Amoroso…
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Sono trenta le canzoni in gara al prossimo festival di Sanremo (in onda su Rai 1 dal 6 al 10 febbraio), un numero record. Noi le abbiamo ascoltate in anteprima per voi, ecco la nostra pagella. Due considerazioni generale: la maggior parte sono canzoni uptempo, a farla da padrone sono i ritmi dance e urban, mentre i pezzi classici sono pochini. La rivoluzione è compiuta (ma attenzione, si rischia l’effetto fotocopia). Poi i testi: tranne la canzone di Ghali, sono tutti testi che parlano d’amore. Attualità, impegno sociale sono i grandi assenti dal festival. Assente anche il rock, eccezion fatta per le chitarre distorte di Loredana Bertè (ma alla fine sempre pop è). Ecco le nostre pagelle, basate su un solo, primo ascolto. Poi sul palco sarà tutta un’altra storia. – foto |video 1 | video 2


GHALI – CASA MIA – Ghali torna, dopo un periodo low profile, con una riflessione sullo smarrimento e sul disagio degli italiani di seconda generazione. «Casa mia casa tua, che differenza c’è», si parla di quartiere natio, di sparatorie, c’è un accenno alle guerre in corso, agli ospedali bombardati. Ritmo dance spinto, pompatissimo. Le intenzioni sono buone, ma il brano non “quaglia”. VOTO 6,5

Tutto, ma proprio tutto, su Sanremo 2024 – speciale

ANNALISA – SINCERAMENTE – È la grande favorita di questo Festival, dopo i successi di Bellissima e Mon Amour. Con questa canzone non tradisce la sua ultima svolta dance e Sinceramente si inserisce nel filone che tanta fama le ha regalato. La canzone è quasi ipnotica, canta di di una donna forte che rivendica il diritto di essere libera, perché è la libertà la più grande dichiarazione d’amore. Possibile tormentone, ma manca la forza di Bellissima. VOTO 7

ALESSANDRA AMOROSO – FINO A QUI - Canzone che più classica e sanremese non si può. Parte lenta, Alessandra ci racconta il suo malessere, “non sanno che sto male, forse nemmeno gli importa”, poi sale ed esplode con il ritornello. Piacerà agli amanti del genere, può anche finire sul podio, però sembra scritta da un generatore di canzoni sanremesi o dall’intelligenza artificiale, fate voi. VOTO 5



GAZZELLE – TUTTO QUI - Cantautore delle piccole cose di Roma Nord (che viene citata nel ritornello), confeziona canzone d’amore buffa (“Vorrei guardare il soffitto con te/stesi sul letto col raffreddore”), compito grazioso. VOTO 6,5

RICCHI E POVERI – MA NON TUTTA LA VITA - Sorpresa Ricchi e poveri che si buttano sulla dance, come i Cugini di campagna l’anno scorso anche loro tentano la strada del rinnovamento. Il ritornello è un martello:«Tanto lo sai che ti aspetto/ma non tutta la vita». Grande autoironia. VOTO 7

DARGEN D’AMICO – ONDA ALTA - Quel mattacchione di Dargen D’Amico non delude, ritmo trascinante, parte bello dritto: “C’è chi mi chiama figlio di puttana/che c’è di male/L’importante è avere la mamma”. Siamo sempre sull’onda di Dove si balla, quindi non c’è più l’effetto sorpresa, ma trascina e diverte. VOTO 7


ANGELINA MANGO – LA NOIA – Occhio ad Angelina. la rivelazione annunciata di questo Festival, che non delude le aspettative con una canzone uptempo, originale, dai ritmi quasi folk. Tra gli autori c’è Madame e si sente. “Una corona di spine psarà il dress code per la mia festa”. Può arrivare in alto. VOTO 8

FRED DE PALMA – IL CIELO NON CI VUOLE – Ballabilissima, il ballo come centro della vita, anche se poi il tema è l’amore maledetto, complicato, “questo amore è una sparatoria”, canta Fred. Ritmi urban uptempo, ma siamo al deja vu, si rischia l’indigestione. VOTO 5,5

FIORELLA MANNOIA – MARIPOSA – Canzone femminista, “Sono la strega in cima al rogo, sono una madonna e il pianto”, donne oppresse e donne protagoniste si uniscono e fanno sentire la loro voce. Fiorella che ci propone un testo cantautorale alla De Andrè (scritto da lei con Cheope e Carlo Di Francesco) con un ritmo latineggiante ballabile (anche lei, sorpresa!). VOTO 7

LOREDANA BERTÈ – PAZZA - Loredana, che bomba! La Bertè torna con un bel tiro, testo chiaramente autografico, sincero ma compiaciuto, di chi si mette a nudo per quello che è, senza maschere.«Io sono pazza di me, non ho bisogna di chi mi perdona». È l’unica canzone con un riff rockeggiante, chitarre distorte, si farà amare, bentornata Loredana! VOTO 8

MR. RAIN – DUE ALTALENE - Dopo l’exploit con Supereroi, torna con una canzone sulla stessa onda, sensibile, che parla di una perdita e della voglia di ricominciare. Emotivo. VOTO 6,5

GEOLIER – I P’ ME, TU P’ TE - L’altra possibile rivelazione del Festival (è l’artista numero uno su Spotify) approda cantando in napoletano. Niente denuncia sociale, però, è una pura canzone d’amore, con un testo innocuo. Può funzionare sfruttando l’onda di Mare fuori. Ma non è per tutti. VOTO 6

NEGRAMARO – RICOMINCIAMO TUTTO - Hanno festeggiato i venti anni di carriera l’anno scorso, planano su Sanremo su una canzone d’amore che cita Battisti, con ambizioni epiche, senza grande appeal. Piace ai fan. VOTO 6-

ROSE VILLAIN – CLICK BOOM! - La trasgressiva Rose Villain a Sanremo si trasforma in un pulcino bisognoso di amore, classico testo romantico rivestito di un ritmo urban (è la formula vincente di quest’anno). Però funziona. VOTO 7

MAHMOOD – TUTA GOLD - Puro stile Mahmood, ritmo trascinate stile Soldi, testo molto personale, “Non paragonarmi a una ***** così”, ballabile, di sicuro sarà una hit. VOTO 7.

DIODATO – TI MUOVI - Ballata romantica in stile Diodato, racconta un amore agli sgoccioli, torna il padre che “mi richiederà di cambiare il cognome” ritornello che entra nella testa, la canzone è dominata la voce di uno dei cantautori più credibili della scena italiana. VOTO 7

IL VOLO – CAPOLAVORO - Hanno vinto nel 2015 con Grande amore, ma non si ripetono (e per questo vanno lodati). I tre ex tenorini sono cresciuti, hanno trent’anni, festeggiano i 15 anni di carriera, e tornano con un pop maestoso, ma senza eccedere nel bel canto. Non cantano più tutti insieme, ognuno valorizza la sua vocalità. Funziona. VOTO 8

EMMA – APNEA - Tanto ritmo uptempo per questo ritorno quasi dance di Emma che vuole adeguarsi ai tempi. Anche qui si parla di un amore che è finito, ma forse no. «Chiamo l’avvocato, non ho capito un ***** di te”. Piacerà alle radio e all’algoritmo di Spotify. VOTO 7

FRANCESCO RENGA & NEK – PAZZO DI TE – «E lo sa solo Dio chi è più pazzo di me”, canzone della maturità in cui si riflette sulla natura dell’amore, prevale la voce di Renga, ballad classica senza troppi guizzi. VOTO 6

LA SAD – AUTODISTRUTTIVO - Attaccano che sembrano i Blink 152, poi parte la canzone tra il melodico e il punk (all’acqua di rose), scritta, tra gli altri, da Riccardo Zanotti. I presunti tragressivi del Festival raccontano di un ragazzo dall’infanzia bruciata, cresciuto tra abusi, che s’innamora. Trasgressivi con il cuore d’oro. VOTO 6

IRAMA – TU NO – Dedicata a un amore perduto, o forse a qualcuno che non c’è più, con il timore di dimenticare, di essere dimenticato. Ballatona bombastica, sopra le righe, che richiama Ovunque sarai, presentata a Sanremo nel 2022, ma purtroppo è meno riuscita.. VOTO 6

BIG MAMA- LA RABBIA NON TI BASTA – Testo femminista, parla di disagio, rabbia, bullismo. Musicalmente sembra una canzone di Lazza, ritmo dance urban. Ci aspettavamo di più, è tutto troppo già sentito. VOTO 5,5

THE KOLORS – UN RAGAZZO UNA RAGAZZA – Occhio ai The Kolors che puntano in alto con un nuovo tormentone. Va detto che squadra che vince non cambia, Stash e soci sfornano Italodisco capitolo 2, ma è irresistibile come l’originale. VOTO 7,5

SANGIOVANNI – FINISCIMI – Ballata romantica, Sangiovanni chiede di essere perdonato, ammette le sue colpe, “Finiscimi, ti ho mancato di rispetto”, è dedicata alla sua ex fidanzata Giulia Stabile, con cui si era fidanzato ad Amici. L’ambizione è di accompagnare gli amori della Generazione Z. VOTO 6

IL TRE – FRAGILI - È un brano dedicato alla fragilità di ognno di noi, per la prima volta un artista a Sanremo usa l’extrabeat, una tecnica che permette di andare a velocità doppia rispetto alla base. Il ritornello entra in testa e non esce più. VOTO 7

ALFA – VAI! – Si distingue dalle altre perché ha un richiamo country, con un fischio che colpisce. Carina. VOTO 6,5

MANINNI – SPETTACOLARE – Canzone sanremese classica, testo d’amore che più cliche non si può, “stringerti forte è spettacolare”, piacevole, ma necessaria. VOTO 5

SANTI FRANCESI – L’AMORE IN BOCCA. Romantici, sensuali, i Santi francesi raccontano un amore tormentato. La canzone parte piano, poi cresce, c’è un che di misterioso, ha un bel tiro. VOTO 7

CLARA – DIAMANTI GREZZI – Ritmi urban, ritornello radiofonico, non originalissima, ma funziona. Buona la prima. VOTO 6

BNKR44 – GOVERNO PUNK – Sono i Carneade di questo festival, arrivano da Sanremo Giovani, immaginano un governo punk, cantano la noia giovanile, “in giro non c’è niente di che, in provincia la nebbia è la setssa dal 2003″, canzone molto orecchiabile, pop che funziona. VOTO 6,5

Dea Verna