MUSICA




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MUSICA
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Gigliola Cinquetti a Sanremo 2024

Gigliola Cinquetti a Sanremo 2024: «Rifiutai una foto con i Rolling Stones, erano troppo cafoni. Tenco mi disse: "Ti detesto"»
Gigliola Cinquetti torna a Sanremo con "Non ho l’età". Lo ha deciso Amadeus. Un pezzo che compie sessant’anni, un pezzo di storia della musica italiana. Al Corriere della Sera svela che «quella ragazzina, nei primi vent’anni, è stata molto invadente, petulante. Poi, si è ammansita e siamo arrivate a un accordo. Ora, sono persino fiera di lei».Ma è stato un cammino lungo. Per questo è stata petulante. Perché «voleva che facessi capire a tutti quanto era intelligente, ironica, spiritosa, diversa dall’etichetta perbenista che si portava dietro. Io giù a fumare Camel, bere grappini, ma non c’era niente da fare: ovunque andassi, ero preceduta dall’immagine di lei sul palco col vestitino bon ton...».
La lite con Tenco
E quella canzone fece un successo incredibile vendendo quattro milioni di dischi in Europa. «Un successo inspiegabile. Quella canzone rappresentava il mondo che i giovani volevano cambiare e non interessava a nessuno che non appartenessi a nessun mondo, che fossi un tipetto abbastanza unico. Un giovane artista, un “artista autentico”, venne a cercarmi apposta per dirmi in faccia: ti odio, sei tutto quello che detesto, sei falsa, ipocrita, perbenista». Era Luigi Tenco.
Il successo
Gigliola dovette convivere con il successo. Ma era giovane. Forse troppo giovane per comprendere subito. «Non potevo uscire di casa. Si creavano assembramenti, ingorghi, isteria. A Sanremo, la mattina dopo la prima esibizione, prima ancora della vittoria, uscii a fare una passeggiata, una ragazzina mi vide, iniziò a strillare come un’ossessa e me la trovai appesa al collo, assieme a sua madre, che mi scuoteva come fanno i bambini coi giocattoli. In niente, mi trovai addosso altre persone: volevano toccarmi, stringermi, mi strapparono il vestito. In quei tre minuti, capii che era accaduto qualcosa di irrimediabile».
Domenico Modugno
Per fortuna c'era la scuola, il suo rifugio: «Ero protetta dalla sacralità della scuola. Quello per me e i miei compagni era uno spazio nostro, inviolabile. Infatti, i giornalisti li abbiamo cacciati». Al Corsera si è descritta "antipaticuccia" ma anche "gelida". Disse di no anche a Hollywood. «La tentazione di entrare in quel mondo di luce c’era, ma mi dissero che il progetto era fare di me un’altra Deanna Durbin, che a me non piaceva per niente. Aggiunsero anche:la nuova ragazza della porta accanto. Il minimo della vita». Un ricordo di Domenico Modugno? Al Corriere della Sera racconta quando «mi fece provare Dio come ti amo. Mi chiese: posso dire che la vuoi cantare a Sanremo, senza che cambi idea? Accettai, ma la casa discografica mi fece provare lo stesso tantissimi pezzi per il Festival e mandò via l’orchestra prima che provassi quella di Modugno. Mi impuntai. Infatti, ebbi ragione e vinsi anche quel Sanremo».
I Rolling Stones
Gigliola Cinquetti disse di no anche ai Rolling Stones. Niente foto ricordo: «Uno di loro posava cacciandosi le dita nel naso. Pensai che erano dei gran cafoni, che volevano fare i trasgressivi a mie spese e me ne andai. Capii che erano loro tempo dopo, guardando la celebre foto di Mick Jagger che fa la linguaccia».
Il matrimonio
Una donna libera che a 32 anni, in tre mesi e in gran segreto, ha deciso di sposarsi con Luciano Teodori: «Anche se la stampa aveva da subito scatenato la caccia ai miei presuntifidanzati, ero contraria al matrimonio, amavo la libertà e anche la solitudine. Con Luciano, ero stupita di me stessa, mi chiedevo: cosa aspetti a tagliare la corda? Ricordo lo stupore, quando venne a bussare a casa mia alle sette del mattino e mi chiedevo: ma perché gli ho detto di salire? Ero stupita di come stavo bene con lui, di quanto mi piaceva parlare con lui: parlavamo in moto perpetuo, guidando come matti. Stiamo insieme da 45 anni e abbiamo fatto viaggi impensabili oggi». Dopo Sanremo, Gigliola ricomincerà a girare per i teatri, intanto possiamo vederla su Paramount+ con "L’età giusta", un film in cui sono un’ex femminista in una casa di riposo che, con quattro amiche, ruba un pulmino e scappa, un giusto inno al desiderio di libertà degli anziani». Buon visione e buon ascolto al Festival...