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“Sì, certo l’amore” è la rivincita di Morgan

“Sì, certo l’amore” è la rivincita di Morgan
Dopo le polemiche a “X Factor”, il musicista brianzolo torna (finalmente) a far parlare la musica.


Di Mattia Marzi

Nel marasma delle polemiche di questi giorni legate a “X Factor”, ecco che spunta una buona notizia: Morganè tornato a pubblicare musica. Non che avesse mai smesso di farlo. Ma il modo in cui in questi anni l’ex frontman dei Bluvertigo ha diffuso musica è stato spesso caotico e anticonvenzionale. Stavolta è diverso. “Sì, certo l’amore”, il singolo uscito stanotte sulle piattaforme di streaming, come scrive lo stesso Morgan sui suoi canali social ufficiali, prelude al primo album ufficiale di inediti dopo diciassette anni (tanti quanti ne sono trascorsi dall’uscita di “Da A ad A”). Si intitola “E quindi insomma ossia” ed è frutto della collaborazione “con” - il perché delle virgolette lo spiegheremo tra poco -


Pasquale Panella, l’autore che (parole sue, di Panella) ha “liberato Battisti dai falò e dai pianobar”. Volete sapere com’è il singolo? Beh, è Morgan al suo meglio. O al suo peggio, dipende dai punti di vista. Perché Marco Castoldi è così: nel suo mondo non esistono sfumature. O lo odi, o lo ami.




“Sì, certo l’amore” è l’estensione del genio sregolato che tra la fine degli Anni ’90 e i primissimi Anni Duemila ha scritto con i Bluvertigo alcune delle pagine più belle del rock indipendente e alternativo italiano, incidendo una trilogia fondamentale come quella composta da “Acidi e basi”, “Metallo non metallo” e “Zero - Ovvero la famosa nevicata dell’’85”, prima di riscoprirsi personaggio tv e perdersi (“Video killed the radio star”, cantavano i Buggles, e anche se i Bluvertigo non sono mai stati star della radio vale lo stesso). E che ora prova ad archiviare polemiche e scivoloni e si riprende ciò che aveva perso (la sigla di “StraMorgan”, il programma condotto la scorsa primavera su Rai1, si intitolava emblematicamente “Io ho perso”):


una rivincita? Ci piace pensarla così: Morgan torna a fare il suo. È un brano prolisso, che dura 6 minuti e mezzo (ma c’è anche una versione più corta ironicamente ribattezzata “radiophobic”), all’interno dei quali Morgan riesce a mettere tutto il suo mondo: l’elettronica rock dei Bluvertigo, le atmosfere orchestrali che ha ampiamente esplorato con i vari progetti da solista, l’ispirazione di Franco Battiato, quella di David Bowie e quella dei Talking Heads di David Byrne, da sempre tra i fari del musicista brianzolo. Ci sono i guizzi, ma c’è anche una certa attitudine dadaista.


Non potrebbe essere altrimenti, considerando che il testo è scritto dal più eccentrico degli autori italiani di canzoni, scelto da Battisti come nuovo partner artistico dopo Mogol quando alla fine della sua carriera il cantautore di Poggio Bustone scelse di lasciarsi alle spalle il pop per avventurarsi in territori sconosciuti, con dischi come “Don Giovanni”, “L’apparenza”, “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” e “Hegel”, che divisero pubblico e critica.


Prima di lavorare con Battisti, Pasquale Panella aveva già firmato brani per Enzo Carella e Adriano Pappalardo: successivamente scriverà “Vattene amore” per Amedeo Minghi e Mietta (sì, il “trottolino amoroso dududadadà” fu opera sua), “Il pelo nell’uovo”, “Blu”, “Dindondio” e “Rossa mela della sera”, “È un peccato morir” e “Chocabeck” per Zucchero, “In amore” per Gianni Morandi e Barbara Cola, “Tutto fa l’amore” per Valeria Rossi, “Processo a me stessa” per Anna Oxa, tra le altre. .Morgan lo definisce uno dei due “più sregolati e inadeguati contrautori”: l’altro, per la cronaca, è Morgan stesso. “Sì certo l’amore ha spesso poco tempo / per amare, e molto per non amare più / quel ‘non più dell’amore’ è la parte maggiore / il maggior tempo perduto d’amore”, recita il testo di “Sì, certo l’amore”. E ancora: “E guarda quante volte si fa nominare / per significare quanto non è anche perché / se fosse noi non staremmo qui a parlarne / tu ed io, ma invece noi lo staremmo a fare / con tutti i sentimenti e tutti i sensi”.

Morgan e Pasquale Panella non si sono mai incontrati. A raccontarlo è stato lo stesso Morgan, in un incontro pubblico a Rimini lo scorso giugno, quando il musicista è stato ospite di una serata dedicata alle canzoni del repertorio di Lucio Battisti e - appunto - Panella. L’ormai ex giudice di “X Factor” ha raccontato che il disco “E quindi insomma ossia” è nato in seguito ad alcuni contatti avuti con il poeta, scrittore e autore romano: “Ho ho scritto delle poesie che stavano per essere pubblicate (nel libro ‘Parole d’Amorgan', uscito nel 2022, ndr) e desideravo che la prefazione al libro fosse scritta da uno scrittore che mi piaceva, appunto Pasquale Panella, che peraltro non conoscevo personalmente.


Ho chiesto a un'interposta persona se avesse la possibilità di far leggere a Panella le mie poesie, chiedendogli se poi avrebbe avuto piacere di scrivere una prefazione al libro. Panella ha risposto non solo di essere lusingato dalla proposta, ma ha addirittura rilanciato dicendo 'Non farò né la prefazione né la postfazione, ma l'infrazione, qualcosa che non sta né prima né dopo ma sta sta dentro'. E per ognuna delle mie poesie ha scritto un commento in versi; quindi ho ricevuto sessanta poesie di Panella. Wow! E più le leggevo più capivo che erano dei capolavori assoluti. Alla fine ho pensato: 'Questo è un album'. Ho chiamato Panella per chiedergli se fosse d'accordo, e lui mi ha risposto. 'No. Per cui fallo!'. Così è nata l'idea di questo disco”. La data d’uscita di “E quindi insomma ossia” non è stata ancora svelata: .Morgan ha fatto sapere di voler presentare uno dei brani dell’album ad Amadeus per tornare in gara al Festival di Sanremo 2024.