MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Gli Zero Assoluto raccontati dai “fratellini” indie

Gli Zero Assoluto raccontati dai “fratellini” indie
Gazzelle, Noemi, Fulminacci e Alfa, ospiti dello show di domani a Roma, spiegano l'impatto del duo.


Di Mattia Marzi

Ne è convinto, Gazzelle: “Gli Zero Assoluto hanno influenzato tanto, secondo me, tutta la scena romana, anche il pop in generale più mainstream, ma anche l'indie, perché hanno creato questo nuovo modo di scrivere canzoni Anche il sound è stato sempre comunque figo, molto suonato e con strumenti veri.


Però quel loro mix tra cantautorato e rap ha creato una nuova forma canzone che senza dubbio ha condizionato anche poi la musica degli anni a seguire”, dice il cantautore romano, classe 1989, parlando della musica del duo composto da Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi. Flavio Pardini - è il suo vero nome - fu tra i primi a riconoscere agli .Zero Assoluto il ruolo di veri padri putativi della scena indie pop italiana degli Anni Duemiladieci, con quel modo così originale e affascinante di raccontare in musica la quotidianità dei loro coetanei. Era il 2018 quando durante un suo concerto all’Atlantico, il tour era quello dell’album d’esordio “Superbattito”, la voce di “Quella te” fece salire a sorpresa sul palco il duo, cantando con Maffucci e De Gasperi la hit “Per dimenticare”. Cinque anni dopo i ruoli si invertono: domenica sera al Palazzo dello Sport di Roma sarà lui a raggiungere gli Zero Assoluto sul palco, davanti agli 8 mila fan che hanno acquistato i biglietti per lo show con il quale il duo romano ha deciso di celebrare lo status di gruppo di culto che ha ormai raggiunto.

Gazzelle non sarà l’unico ospite del concerto. Per l’occasione, Maffucci e De Gasperi hanno chiamato a raccolta alcuni dei protagonisti della nuova scena, non solo indie e non necessariamente di una generazione successiva alla loro, per far rivivere le hit del proprio repertorio. Con i due artisti, che sette anni fa avevano deciso di mettere in pausa la carriera nel mondo della musica per dedicarsi ad altro (il primo, che oggi ha 45 anni, si è reinventato manager delle star dei social, con la sua agenzia One Shot; l’altro, che di anni ne ha invece 46, con la società Mkers è diventato un leader degli eSports), ci saranno anche Noemi, Fulminacci e Alfa. Top secret la scaletta e le canzoni scelte dagli ospiti del concerto (altrimenti che gusto c’è ad esserci?).


“Per me la musica degli Zero Assoluto è una specie di macchina del tempo: mi ricorda l’estate con gli amici, un periodo della mia vita all’insegna della spensieratezza e della rilassatezza, quando la musica si ascoltava con la voglia di stare insieme. Quando li ascolto, mi riportano a quegli anni lì”, dice Noemi, classe 1982. Fulminacci, classe 1997, racconta: “Quando ero piccolo la loro musica era ovunque. Sono cresciuto con le loro ballate in sottofondo, fanno indiscutibilmente parte della cultura musicale contemporanea e rappresentano un pop elegante ed estremamente comunicativo allo stesso tempo Sono stati tra i primi ad abbattere certi muri che separavano un genere dall’altro.


Insieme a poche altre realtà di quel periodo hanno tracciato il sentiero su cui camminiamo oggi”. E .Alfa, classe 2000, peraltro l’unico non romano del gruppo (è genovese): “Ho un ottimo rapporto con la musica degli Zero Assoluto. Oltre che stimarli artisticamente conservo di loro un ricordo bellissimo legato alla mia infanzia: dedicai il brano ‘Per dimenticare’ a una ragazza per cui mi ero preso una grossa cotta. Avevo deciso di dichiararmi così. È il grande potere della musica: quando si lega a un momento speciale poi la porti con te”. Gazzelle aggiunge: “Quando ero piccolo e avevo 13-14 anni, gli Zero Assoluto mi hanno accompagnato molto in quella fase di adolescenza, i primi amori. Mi ricordo che sentivamo tanto con i miei amici le canzoni ai festini che facevamo a casa. Ci sono molto affezionato perché mi ricordano un periodo magico della mia vita”.


Con mezzo milione di copie vendute e oltre 20 tra Dischi d’oro e di platino vinti ai tempi in cui gli album si vendevano e non si ascoltavano in streaming, gli Zero Assoluto sono stati il vero anello di congiunzione tra la gloriosa scena romana degli Anni ’90 - leggi alla voce Fabi-Silvestri-Gazzé - e quella degli Anni Duemiladieci de I Cani, Calcutta, Thegiornalisti, gli stessi Gazzelle e Fulminacci. Tra scritte sui diari, dediche sull'asfalto, piccoli grandi problemi di cuore, birre e sigarette e promesse fatte legando i lucchetti ai lampioni dei ponti, mischiando atmosfere acustiche ed elettronica, il duo ha anticipato lo stile (la narrazione della quotidianità), i temi e il linguaggio della nuova generazione, spianando di fatto la strada a gran parte degli esponenti della nuova scena E negli ultimi anni hit come “Svegliarsi la mattina”, “Sei parte di me” e “Semplicemente” hanno vissuto una seconda vita sulle piattaforme, macinando milioni di riproduzioni.


.“Per dimenticare”, da sola, conta 56 milioni di streams (ed è proprio con un verso del tormentone del 2009 che Maffucci e De Gasperi hanno annunciato il loro ritorno, con una campagna social: “Allora quindi è vero?”).

“Nella grande famiglia del pop di cui facciamo parte loro riescono a veicolare con grande immediatezza dei temi positivi a un pubblico molto grande. Sono riusciti in qualche modo a rendere poesia la vita di tutti i giorni. Che poi è molto tipica del cantautorato romano, con i colori che li contraddistinguono”, riflette Noemi. Gazzelle riconosce: “Gli Zero Assoluto mi hanno influenzato molto nella scrittura, perché quando li ho scoperti, coincideva con il periodo in cui ho iniziato anche a scrivere le canzoni e in qualche modo ascoltandoli tanto ho assorbito anche questo loro modo di scrivere, che già all'epoca era un ibrido interessante, perché era un mix tra cantautorato e rap. C'era questa nuova formula che all'epoca trovai molto originale e che poi con gli anni si è rivelata essere una formula vincente che ancora oggi funziona”.


Quello stile ha impattato anche su chi è nato alla fine degli Anni ’90 o all’inizio del nuovo millennio come Fulminacci e Alfa. “Hanno un’età che non è né la mia né quella dei cantautori della scuola romana degli anni ’90. Questo li rende unici. Hanno avuto coraggio perché non facendo parte di una scene specifica è difficile portare avanti un’intuizione nuova. Sono riusciti a far coesistere arrangiamenti classici e melodie pop internazionali”, dice il cantautore romano E Alfa gli fa eco: “Degli Zero Assoluto stimo moltissimo la capacità che hanno di sapersi esprimere in modo immediato attraverso le immagini, è un’abitudine che ho anche io: mi ispiro a delle fotografie quotidiane e cerco di tradurle in musica.

Penso sia una maniera semplice e genuina di comunicare con le persone. Forse è questo che lega il loro cantautorato all’indie, rimanendo sempre attuale. Li ho visti finalmente in concerto al Fabrique a maggio e sono onorato di potermi esibire con loro ora al Palazzo dello Sport di Roma: spero si possa replicare l’esperienza al mio Forum di Assago il 24 febbraio”.