MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Istanbul Trilogy

Quest'oggi ho visto su Netflix la "Istanbul Trilogy" di Ozpetek e devo dire che sono dei cortometraggi molto carini che in poco tempo fanno riflettere. C'è così tanta vita dentro che un po' ci si rispecchia.
I tre cortometraggi firmati Ozpetek sono intitolati “Meze”, “Music” e “Muhabbet”. "Meze" e "Muhabbet" durano 22 minuti l’uno, mentre "Music" ha 16 minuti di durata.


Protagonista di "Meze" è una ragazza che decide di sposarsi con un uomo che ha appena conosciuto. Ma le cose non vanno come sperato, con la delusione d’amore archiviata, a tirarla su di morale ci penseranno le amorevoli zie e amiche, nonché ciò che dà il titolo a questa prima opera: i mezé, che sono i tipici antipasti turchi.Nel cast spicca la presenza di Serra Yılmaz, storico volto dei cinema ozpetekiano.

Il secondo corto è "Music" e racconta la storia dell’incontro di tre bambini che verranno uniti proprio da quella magia indicata nel titolo, la magia composta dalle sette note. In "Music" la narrazione è fluida con flashback che approfondiscono alcuni aspetti del passato, il ritmo giusto e l’interpretazione dei personaggi abbastanza solida. Ciò che non mi è piaciuto è il risalto dato ad una semplice azione compiuta in un lontano passato che ricade ed influisce nel futuro e quindi nel presente di altre persone.
Si poteva fare qualcosa di più pensato e ragionato ma ovviamente la durata è un limite molto importante.


"Muhabbet" sembra il corto maggiormente autobiografico. Racconta molto della vita di Ozpetek, concentrandosi su quella trascorsa in Italia. La vitale importanza di non dimenticare le origini, le radici gioca un ruolo fondamentale nel lavoro del regista. Da questo episodio emerge una nostalgia e una malinconia tali da emozionare. Del resto proprio queste sono il marchio di chi è emigrato: soltanto chi è lontano dalla propria terra d’origine sa comunicare questo vuoto malinconico e assai poetico.
Si suppone che questo corto si svolga in un sogno del protagonista, un giovane che, dopo aver peregrinato per le strade del centro di Roma, si ritroverà in una città della costa turca, seduto a un tavolo con tutte le persone che ha perduto nella sua vita. A quel tavolo esistenziale condividerà vino, raki e conversazioni profonde. Brinda, mangia e celebra la vita. Gli addii sono per chi ama con gli occhi, chi ama con tutto il cuore non si lascia mai.