MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Esselunga

Nello spot dell’Esselunga che ha generato l’onda di dibattito del giorno, il tema è il divorzio. A Udine (e credo in tutto il Friuli) non esistono supermercati Esselunga, così come su gran parte del suolo italiano, ma si parla ancora di questa catena di supermarket come di nessun’altra nel settore questa volta per uno spot pubblicitario che infiamma il dibattito per le consuete ventiquattro ore di polemica.Fino a poco più di dieci anni fa, il tormentone pubblicitario rappresentava ancora un punto di raccolta trasversale, generalista potremmo dire: "No Martini No Party”, “L’ottimismo è il profumo della vita”, e così via. C'era un collante discorsivo, parte necessaria della conversazione di tutti i giorni. Tutto ciò mi sembra finito o quanto meno trasformato. Sono sempre gli inciampi a diventare parti di un discorso pubblico, o come sarebbe meglio dire adesso, “virali”.
Ciò premesso quanti di voi, pur apprezzando il "cortometraggio" (non riesco a definirlo spot pubblicitario) che effettivamente è ben fatto, avendone la possibilità camberebbero il proprio supermercato con uno della catena "Esselunga".
Che cosa li convince della bontà dell'offerta di quel supermercato, dopo aver visto lo spot?
Più che la pubblicità per un supermercato sembra una pubblicità progresso contro il divorzio. Senso di colpa, focus sulla madre distratta e senz’anima – dalla reazione del padre quando Emma gli dà la pesca, sembrerebbe che non aspettasse altro che un momento di distensione con lei – e poi ancora, bambina silenziosa, infelice.

Ripeto: Chi (della Esselunga) ha commissionato e pagato gli autori di questo cortometraggio, quali ritorni pensa di avere da questa pubblicità?

Che cosa viene messo in luce del supermercato? La spaziosità dei locali, i buoni prodotti (?), i prezzi più convenienti (?).

Che altro?

Ripeto: anche a me fa tenerezza questo corto, ma in tutta sincerità non mi invoglia a provare un supermercato Esselunga, quand'anche si trovasse a Udine.