MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Fazio e i maneggi del Sanremo 2013 (tutto l'opposto dell'era Mazzi)



Catturato grazie al Pavarotti memorial di Modena, Fabio Fazio fa di necessità virtù e si presta cortese a parlare di ciò di cui non sta bene discutere già in questa stagione: il Festival di Sanremo, di cui è titolare per il 2013. Custodisce l' impresa meglio del terzo segreto di Fatima, al lavoro da tempo per la direzione artistica e la conduzione. Finora aveva confessato solo la decisione di eliminare le eliminazioni quotidiane dell'era Presta/Mazzi/Morandi, con l'idea di far cantare due canzoni ciascuno ai big: in maniera che non sia l'interprete, ma uno dei suoi due titoli a sparire attraverso le votazioni. C'è già chi lo accusa di buonismo o peggio di democristianismo, ma non mancano quelli sollevati al progetto che si esca dalla formula Colosseo-gara-fra-gladiatori, perfetta per la gestione precedente. A proposito, non pensa che le mancherà Lucio Presta, caro Fabio? Finge di non capire: " ma non c'è proprio in questa edizione, è un'altra gestione...".

Che sia un'altra gestione si sa. Mondi opposti, diciamo culturalmente, che come per magìa si succedono nel rutilante mondo del Sanremone, in modo apparentemente casuale e senza fare morti e feriti come accade oggi del resto - e non a caso per il Festival - in Parlamento. Certo sarebbe sorprendente se, come si vocifera, le categorie in gara 2013 venissero suddivise con definizioni fuori tempo, tipo "dame" e "cavalieri", ma va' a sapere che gioco ha in testa Fazio, che taglio, per la kermesse. I punti fermi per quanto riguarda l'hardware (la parte musicale, che almeno finora nessuno è riuscito a eliminare) sono pochi, e fatalmente sempre di stampo opposto rispetto all'era Mazzi: "il mio desiderio è che non ci siano minorenni fra i cantanti, non so voi ma io preferirei che i ragazzi stessero a casa a studiare, vediamo chi uscirà dalle selezioni di Area Sanremo, speriamo siano in questa direzione".

Non solo. Finirà la democrazia anarchica delle scelte sul web, cara ai predecessori: ci sarà una commissione artistica che esaminerà le candidature dei giovani, per evitare che l'apparizione a Sanremo si trasformi in una gara fra meteore destinate a scomparire. Fazio, che ama ricordare di essere "a contratto Rai in esclusiva", confessa che sta cercando "un direttore musicale per poter far scelte che rispecchino la musica contemporanea italiana, e non con criteri televisivi".

Dopo Gino Paoli ormai arruolato, confessa di avere altri tre artisti che gli hanno già detto di sì. S'immagina che punti alto , vista anche la familiarità con il mondo della canzone, accumulata attraverso tanti ospiti di "Che tempo che fa" che si fidano, e un giorno potrebbero aver ancor bisogno di lui.

Non teme i tagli dell'epoca Tarantola, però: "non ho incontrato la Presidente, ma poichè questa volta il Festival sarà completamente fatto all'interno, credo che non vogliano sfrondare troppo". Luciana Littizzetto non ha ancora sciolto la sua riserva, spiega. Ma l'abbiamo visto troppo tranquillo per crederci; circola (non da lui) il nome di Alessia Marcuzzi per un omaggio anche alla parte estetica, dopo i troppi guai della famigerata farfallina.



Marinella Venegoni



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