MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Sanremone voilà. Doppia gara: Big, con stranieri e hit italiani

“Artisti” in gara, brano inedito, cover e partner Sanremo 2012 :

Arisa -”La notte”. “Que Serà” con Josè Feliciano
Samuele Bersani – “Un pallone”. “My Sweet Romagna” con Goran Bregovic
Chiara Civello – “Al posto del mondo”. “You Don’T Have To Say You Love Me” con Shaggy
Dolcenera – “Ci vediamo a casa”. “My life is mine” con Professor Green
Gigi D’Alessio e Loredana Berté – “Respirare”. “Auf Der Welt” con Nina Hagen
Lucio Dalla e Pier Davide Carone – “Ninì”. “Anema e core” con Mads Langers
Eugenio Finardi – “E tu lo chiami Dio”. “Surrender” con Noa
Irene Fornaciari – “Il mio grande mistero”. “I Who Have Nothing” con Brian May
Marlene Kuntz – “Canzone per un figlio”. “The World Became The World” con Patti Smith
Emma Marrone – “Non è l’inferno”. “If Paradise Is Half As Nice” con Gary Go
Matia Bazar - “Sei tu”. “Speak Softly Love” con Al Jarreau
Noemi – “Sono solo parole”. “To Feel In Love” con Sarah Jane Morris
Francesco Renga – “La tua bellezza”. “El Mundo” con Sergio Dalma
Nina Zilli – “Per sempre”. “Never Say Never” con Skye dei Morcheeba

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ROMA

L’anno scorso, con l’apertura dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Festival s’inventò un doppio binario rispetto alla gara consolidata, e in una serata dedicata mise in fila le canzoni della nostra tradizione. Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi debbono averci preso gusto, perché il Sanremone che debutterà il giorno di San Valentino ripeterà l’esperimento, andando questa volta fuori dai confini: il progetto è stato battezzato «Viva l’Italia nel mondo» e fa gareggiare, il giovedì, i 14 Big non solo con brani inediti, ma pure con canzoni italiane che hanno avuto successo all’estero. Ad affiancare i gareggianti, ci saranno in questo esperimento personaggi di vario spessore, più o meno come capita nel cast principale: e qui il rischio del kitsch è dietro l’angolo.

Annunciato ieri all’Arena di Giletti da Gianni Morandi, il cast principale dei Big ricalca l’elenco che ha anticipato sul nostro giornale Luca Dondoni: l’aggiunta dei Matia Bazar (tornati grazie al cielo alla formazione con Silvia Mezzanotte come cantante) copre un segmento di pubblico più maturo, in una panoramica sarchiaponesca com’è giusto: perché i 14 debbono accontentare il colto e l’inclita, la musica d’autore e la pura plastica vergine, e dare ad ognuno un motivo per vedere uno spicchio di Sanremone. L’anno scorso ci fu l’elemento a sorpresa dei cantautori storici, questa volta il gioco si ripete con Finardi che si apre al tema della spiritualità, con l’ottimo ma mai (purtroppo) ben conosciuto Samuele Bersani, con Lucio Dalla che si è ritagliato un ruolo di direttore d’orchestra insieme con Pierdavide Carone, giovane defilippiano di belle speranze. Gli alternativi cuneesi Marlene Kuntz sono una bella sfida, ripercorrono la strada dei Subsonica cui Sanremo diede un’attenzione assai più vasta; se la jazzista Chiara Civello è un miracolo da un mondo alieno, Nina Zilli è stramoderna.

Il segmento nazionalpopolare è ormai coperto dai figli dei talent-show, portatori di audience giovanile. La nouvelle philosophe Emma più Noemi e Carone paiono proposte forti, pure Arisa reduce dai fasti di X-Factor (anche se nessuno ha ancora sentito le canzoni di nessuno). Lanciati sono altri nomi più tradizionali: Francesco Renga già vincitore, Irene Fornaciari, la strana coppia D’Alessio/Berté.

L’Italia è la seconda esportatrice di musica in Europa, dopo l’Inghilterra naturalmente, ed è giusto ricordare anche i patrii successi, oltre che le più ricorrenti cadute di questi tempi. Alcune proposte sono interessanti, sulla carta: Brian May dei Queen (amico di papà Zucchero) affiancherà Irene Fornaciari in «Uno dei tanti»; Patti Smith sarà con Marlene Kuntz per «Impressioni di settembre» (PFM). Addirittura c’è Nina Hagen che ha cantato in tedesco «Piccolo Uomo» di Mia Martini, qui ospite di Berté (e D’Alessio, che farà con ‘ste due virago?); e c’è José Feliciano in «Che Sarà» con Arisa, e Al Jarreau con i Matia per il tema del Padrino.

Intanto, è scoppiata la grana Iacchetti. Il già mite Enzino Iacchetti su Facebook si è scatenato (ma proprio scatenato) contro Morandi, perché fra i Giovani non sono stati presi proprio quelli più votati sull’orwelliano social network. Parole pesanti: «Avete fatto tu e la Rai quella porcata di Sanremo Social... Siete schiavi delle major della discografia...». Sta a vedere che anche il signor Enzino ha scoperto l’acqua calda; però, anche, onore al fatto che Morandi&C non han preso Miss Italia, che è pur sempre Miss Italia («Ma l’hai sentita?», è stata la risposta di Morandi, a chi gli chiedeva perché mai la Miss fosse rimasta fuori).



Marinella Venegoni
www.lastampa.it