MUSICA




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Il ritorno di Ringo Starr in album: un gioco lieve, ottima la compagnia

Tra l’altro, Ringo Starr è l’unico dei Beatles, alla soglia dei 72 anni, a essere ancora oggi chiamato sempre e soltanto per nome, come si fa con i bambini oppure con i concorrenti dei talent-show. Tale vezzo collettivo rivela con efficacia la figura effettiva di un eterno bambinone, l’amico di tutti (come nei Beatles è effettivamente stato, senza mai rancori con gli altri componenti); un ragazzo toccato magari impropriamente dalla fortuna: ma che della fortuna ha fatto ottimo uso, godendo di una vita dorata al riparo di quel marchio leggendario sul quale torna, con le sonorità, in ogni album solista.

Compreso questo diciassettesimo, «Ringo 2012» che esce il 31, e che per una canzone - «Wings» - ha già avuto l’onore della stroncatura su un sito di classic rock inglese («espone il tallone d’Achille della sua voce... con versi come "Non sai che ti amo/non sai che ho bisogno di te" cantati come se si lamentasse per la pizza malcotta o il telecomando rotto»).

Vabbé, sono cattiverie fuori moda fra i critici sempre entusiasti di questa generazione. «Wings», tra l’altro, è il remake d’un brano del ‘77 uscito in «Ringo the 4th», il suo disco di maggior successo, che aveva dentro tutti gli ex Beatles: una canzoncina allegra e smemorata, meno concentrata rispetto al mid tempo di un secondo remake dallo stesso album, «Step Lightly». Ci sono pure due cover, di rock’n’roll d’epoca: «Think It Over» omaggio a Buddy Holly, e il tradizionale «Rock Island Line», già cantata da Lennon&McCartney.

Il resto delle 9 canzoni è di Richard Starkey (cioè Ringo stesso) in compagnia di alcuni dei magnifici musicisti che suonano nell’album nobilitando vecchie ispirazioni sempre riconoscibili. Con il piccolo aiuto dell’arte di tanti amici, l’album rilassa ed è piacevole all’ascolto. Tra gli altri, ci sono Joe Walsh, Don Was, e quello stesso Dave Stewart ex Eurythmics che ultimamente è come il prezzemolo in ogni album di vip (da Mick Jagger in su) con il quale Ringo sta scrivendo un musical. Insieme hanno fatto «In Liverpool», un tema da scolaro delle medie («Quand’ero bimbo a Liverpool/Il sole brillava sempre nella mia mente»), mentre «Slow Down» è attraversata dalla chitarra meravigliosa del coautore Walsh. Una congrega di vecchi miliardari felici ed eterni ragazzi come lui, che sprizzano ottimi suoni, immemori dello spread. E regalano allegria.




Marinella Venegoni
www.lastampa.it

Ringo Starr - Samba (2012)

Ringo Starr - Samba (2012)