MUSICA




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Grillo riporta il molleggiato sul palco dopo 14 anni: "E la Siae voleva pure i soldi, ma vaffa..."

Grande show di solidarietà per gli alluvionati di
Genova. Cantano Paoli e Antonacci.

Celentano: "Giovani senza sogni per colpa della politica corrotta"



Dopo un silenzio durato quasi 14 anni, Adriano Celentano è tornato su un palcoscenico per cantare. A riuscire in questo "miracolo" è stato Beppe Grillo. Il comico ha organizzato un concerto a favore degli alluvionati di Genova riuscendo a portare nella sua città grandi big del calibro di Biagio Antonacci e Gino Paoli. E non sono mancate comunque stoccate alla politica e all'economia.
PalaCep Pianacci, estrema periferia di Genova. Un grande show organizzato dal genovese per eccellenza, il comico Beppe Grillo. Uno spettacolo di beneficienza che ha chiamato a raccolta almeno 1.500 persone per raccogliere fondi a favore degli alluvionati.

Grillo e il "vaffa" alla Siae
E' stato Grillo ad affascinare per primo la platea con la sua consueta, ferocissima dialettica accompagnata per un tratto dallo swing dei "Locomotive". Grillo, che ha ricordato la Genova di quando era bambino ("davanti alla mia casa viveva il killer Donato Bilancia, ma la mia mamma mi diceva 'Beppe, se fai tardi, fatti accompagnare da Donatino che sto più tranquilla"), che ha attaccato la Siae perché per la serata di beneficenza ha preteso il 10% sui brani ("e io li ho mandati a fanc ulo perché qui gli artisti sono venuti gratis") ha poi introdotto don Gallo, il leader della comunità di san Benedetto al porto che a sua volta ha "salutato" la Siae.

A Biagio Antonacci il compito di "aprire le danze", scaldando i millecinque del tendone prima con un omaggio al celebre cantautore genovese Bruno Lauzi e offrendo i suoi brani più noti come "se io, se lei" e "Ma che vita è". "Questa non dev'essere beneficenza - ha detto Antonacci - ma dev'essere solidarietà. E lancio un appello a tutti gli artisti, che si mobilitino".

Le lacrime di Adriano
Dopo Antonacci, Gino Paoli che ha battibeccato con Beppe Grillo prima di intonare le bellissime "Senza fine" e "Sapore di sale". Una standing ovation infine ha acolto Adriano Celentano: vestito di nero, è stato travolto dall'affetto dei ragazzi che l'hanno accolto cantando "Il ragazzo della via Gluck". Celentano si è commosso: non voleva cantare ma "don Gallo fa il miracolo". Così, prima accenna a un rock 'n roll accompagnato dall'improbabile Grillo-pianista poi canta lui "il ragazzo della via Gluck". "Sono 14 anni che non salivo su un palco. Ma vi prometto che tornerò". Con una canzone straordinariamente contemporanea, Adriano se ne va concludendo una serata di solidarietà straordinaria.

"Giovani schiavi, la politica ha massacrato il Paese"
I giovani non possono sognare perché sono "schiavi degli immobiliaristi, degli imprenditori, degli industriali che quando perdono un centesimo di profitto non hanno scrupolo a lasciare a casa migliaia di operai". E' stato l'affondo "politico" di Celentano. "Non potete sognare - ha detto rivolto ai giovani - per la destra corrotta colpevole di aver massacrato l'Italia e per la sinistra che quanto a corruzione non ha niente da invidiare alla destra". I governi "politici o tecnici si devono convincere che la cosa più divertente per un politico e' agire per il bene del Paese".

http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1029992/dopo-14-anni-celentano-sul-palco.shtml

Adriano Celentano a Genova il 3.12.2011 – Il ragazzo della via Gluck