MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Voce di De André, musica sinfonica - l'omaggio a Faber è "Sogno n. 1"

Dori Ghezzi ha presentato un nuovo album che contiene brani riarrangiati dalla London Simphony Orchestra e "duetti" virtuali del grande artista con Capossela e Battiato

C'è chi la memoria - cioè la leggenda - del marito la difende a suon di cause legali contro chiunque si azzardi a toccarla e chi a modo suo ci gioca, apprezzando che la si rielabori per meglio diffonderla. Insomma, c'è la vedova Battisti. E c'è la vedova De Andrè, Dori Ghezzi, che ha voluto che Geoff Westley, grande produttore inglese (che tra l'altro collaborò proprio con Battisti, creando i sound dell'ultimo periodo Mogol, Una donna per amico e Una giornata uggiosa) creasse un disco, Sogno n.1, dirigendo la London Symphony Orchestra in una rilettura in chiave di musica classica di una decina di canzoni di Faber. Non le più note, ma neanche le più sconosciute: "Ho scelto quelle che mi parevano più adatte a questo riarrangiamento - spiega Westley, che ha collaborato anche con Baglioni, Cocciante, Pausini - e comunque non è stato facile. Ho ascoltato l'opera omnia di De Andrè e ho scritto la melodia di 30-35. Poi man mano ne ho scartate diverse, fino ad arrivare a queste 10", tra cui Rimini, Hotel Supramonte, Ho visto Nina volare.

Dori Ghezzi ha approvato in blocco, rinviando a un eventuale Sogno n.2 altre scelte. "Mi piacerebbe sentire altre canzoni, magari quelle più inattese, tipo Un ottico. So che in Italia si sarebbe scelto il repertorio più noto, ma abbiamo voluto evitare. Comunque se il seguito nascerà si chiamerà Dream n. 2, perché vorremmo tradurre in
inglese Faber e farlo conoscere anche all'estero". Anche perché Sogno n.2 di De Andrè esiste già, è una canzone dell'album Storia di un impiegato, e anche con questo omaggio si spiega il titolo di questo album, che esce martedì prossimo.

Tra le sorprese, due partecipazioni, "scelte istintivamente": Vinicio Capossela, in Valzer per un amore, e Franco Battiato che in Anime salve prende il posto di Ivano Fossati nel duetto con De Andrè. Già, perché De Andrè qui c'è: c'è la sua voce, opportunamente copiata e incollata sulla musica dell'orchestra: "Non è stato facile perché abbiamo dovuto prendere frase per frase e inserirla al posto giusto, cercando di mettere il suo canto al centro e tutto intorno l'orchestra, senza che la musica sovrastasse la voce o viceversa, come succede in Italia".

E qualcuno, di fronte a un'operazione che ricorda i duetti virtuali fatti in passato con Nat King Cole, John Lennon e Bob Marley, potrebbe storcere il naso: "Ma è un progetto da non ripetere con altri - dice lo stesso Westley - va bene con Fabrizio, e magari con lui lo ripeterò, ma con altri no. A cominciare dallo stesso Battisti. Invece De Andrè si prestava bene a questo, anche se so bene di averne stravolto le canzoni. Ma il modo migliore per rendergli omaggio è cambiare tutto, chi vuole un pezzo da museo, versioni uguali alle originali tanto vale che si ascolti le originali direttamente". E Dori Ghezzi garantisce che non si tratta di un'operazione commerciale, anche se la Sony, che produce il disco si augura di vendere parecchio, e cerca di prevenire le critiche: "Fabrizio aveva l'idea di comporre quattro notturni in chiave jazz, rock e anche classica, per cui credo che non gli sarebbe dispiaciuto. E da tempo non mi pongo più la domanda se lui avrebbe gradito certe scelte oppure no. Anzi, di certo in questo caso avrebbe da ridire su qualche dettaglio. Ma siccome si fidava di me, prendo e vado. E comunque non ambisco a un consenso planetario, non ci è riuscito neanche Gesù". Frase molto deandreiana, in effetti.

Luigi Bolognini

www.repubblica.it

Re: Voce di De André, musica sinfonica - l'omaggio a Faber è "Sogno n. 1"

Esce il 22 "Sogno n. 1"

Esce il 22 "Sogno n.1", duetti con Battiato e Capossela (Fossati ha detto di no) - Seguirà "Dream #2", Fabrizio tradotto e cantato da divi inglesi.


Fabrizio De André strappato al prediletto stile intenso e prosciugato, sradicato all’arte povera dal lusso di un’orchestra sinfonica? Non proprio, o solo a tratti. Certo che vari brividi corrono, ascoltando «Sogno n.1», l’album in uscita il 22 novembre che riporta con elegante prepotenza sulla scena, nei nostri giorni più incerti, la voce del più carismatico e rimpianto artista degli ultimi decenni. La novità è che ora, alle spalle di Fabrizio, c’è la regina delle orchestre, la London Symphony: ha registrato ad Abbey Road, sotto la direzione di Geoff Westley (non nuovo a imparentarsi con la musica d’autore italiana, vista la sua lunga collaborazione con Lucio Battisti), e ha abbracciato un repertorio che noi tanto amiamo, facendolo suo con rispetto, ma senza perdere la propria natura sinfonica. Ed è infatti la forza stessa della formazione (e dei suoi 80 elementi), a portare De André in territori che probabilmente egli non avrebbe pensato di frequentare.

Il risultato complessivo è comunque un signor risultato, e paradossalmente sono proprio le canzoni più classiche, e più musicalmente severe, ad essere valorizzate: valga l’esempio di «Valzer per un amore», gioiellino di arte splendente, con l’intervento anche di Vinicio Capossela in duetto, mai così a proprio agio neanche nelle proprie canzoni. Altrettanto

pregevole è il capolavoro più recente «Anime Salve», dove il dialogo dell’amata voce è a sorpresa con Franco Battiato, uno che di intensità se ne intende (perseguitato dalle richieste di collaborazioni, ha persino cambiato numero di telefono), e che riesce a costruire qui con l’illustre collega un’ode dove due stili tanto diversi si compenetrano con maestosità insieme terrena e spirituale. Dori Ghezzi ha spiegato ieri che Ivano Fossati, il partner originale nella scrittura del brano, si è sottratto al suo invito al duetto virtuale, «fedele alla scelta» di ritirarsi dalle scene». Ma intanto ancora non si è ritirato ancora, Fossati, è in tournée. Vabbè, e tanto più bravo Battiato.

L’idea originaria è di Dori Ghezzi, naturalmente supportata dalla Sony che farà del «Sogno n.1» il suo album di punta per la stagione delle vendite natalizie made in Italy. Dori è così lanciata che già pensa al «Sogno n.2», anzi «Dream n.2», visto che si tratterà, l’anno prossimo, di far cantare le canzoni tradotte di De André ad alcuni artisti internazionali scelti per bravura ma anche per feeling: «Penso agli impensabili, agli improbabili - riflette -. Mi piacerebbero Rufus Wainwright, Anthony&The Johnsons, Patti Smith perché già conosce Fabrizio, e tanto vorrei Annie Lennox. Ma anche dei giovani...». Dori è elettrizzata: «Pensavo da tempo a una fusion classica, ma poi la proposta è arrivata da Londra. Westley ha ascoltato le canzoni e se n’è innamorato, ha chiesto. Io credo nella fatalità. E’ il primo passo fuori i confini, avremmo potuto fare un doppio album con anche artisti stranieri, ma serviva tempo».

La scelta dei brani di «Sogno n.1» è invece interamente di Geoff Westley, che senza riferimenti temporali e discografici ha agito in tutta libertà, mettendo insieme pezzi antichi e più recenti. Risplendono con la London Symphony «Ho visto Nina Volare» e «Preghiera di gannaio», sono ovviamente buoni gli strumentali «Laudate Hominem» e «Le nuvole» (certo, ci mancano le voci recitanti delle donne sarde, erano un capolavoro). Forse «Hotel Supramonte» viene restituito con un eccesso di retorica almeno all’inizio; gli altri brani sono «Tre madri», Disamistade», «Rimini». Un compendio, come si vede: che però non è un papocchio (pur sempre di De André si tratta).

«Non mi pongo più la domanda: questo progetto piacerebbe a Fabrizio? - racconta Dori Ghezzi -. Ma aveva fiducia in me, e tanto basta. Non so se avrebbe avuto il coraggio di cantare con l’orchestra, per fortuna le tecnologie ci aiutano». A sua volta, Geoff Westley, teorizza: «Questo è un disco classico basato sulla musica di De André, il canto al centro e la musica tutt’intorno, senza che nessuno copra l’altro». Comunque è bello che quest’anno, in mezzo a tanti guai, ci torni a trovare Fabrizio De André.

Marinella Venegoni
www.lastampa.it