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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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BRAVA GIORGIA MA MINA E' UN'ALTRA COSA

Brava Giorgia ma Mina è un'altra cosa
Giorgia brava ma Mina è un'altra cosa e anche Giorgia lo sa e quindi non ha cercato di copiarla ma ha cantato molto bene con il suo stile e la sua voce. Brava

vincent dj

BRAVA GIORGIA MA MINA E' UN'ALTRA COSA

Direi che la ri-esecuzione di “Se telefonando” da parte di Giorgia non ha scatenato eccessive reazioni di dissenso tra i fan forse perché il tutto, supportato anche dall’uso del bianco e nero, si è risolto in un doveroso omaggio a Mina. D'altronde, già in occasione del duetto “Poche parole”, Giorgia ha avuto parole di forte ammirazione per la Tigre quando dichiarò che alla notizia che Mina aveva accettare di cantare con lei, mascherò il suo entusiasmo esclamando solo: “Che bello!”… ma poi proseguì confessando che in realtà non stava nella pelle e che si emozionò tanto quando sentì la voce di Mina e per il regalo che le aveva fatto…

Sicuramente è impossibile confrontarsi con Mina, soprattutto quando si invade il “Suo” repertorio… La dizione di Giorgia non è stata proprio quella precisa della Tigre… e, a parte qualche lieve stonatura, ha anche raddoppiato un po’ troppo alcune consonanti rendendo leggermente più aspra la ri-esecuzione del brano. Inoltre, dove c’era da salire con la voce, non potendo toccare le note inarrivabili di Mina, ha risolto urlando un po’ di più… e anche nella ripresa non c’è stato il semitono in meno rispetto alla prima parte per cui ne ha fatto la ripetizione ma, tutto sommato… è andata bene e fra le varie ultime riedizioni è stata senz’altro la migliore.

In realtà queste mie osservazioni (non necessariamente condivisibili) vogliono solo riferirsi all’esecuzione di questa canzone in particolare e non certo all’indiscutibile bravura di Giorgia… E proprio perchè i vari appunti di cui sopra sono mossi solo in merito a “Se telefonando”, penso di non urtare la suscettibilità di nessuno se, onore al merito, ricordo che quando Mina l’ha eseguita per la prima volta 45 anni fa, non ha avuto un valido punto di riferimento così come invece oggi l’ha avuto Giorgia.

Lo scopo era quello di chiudere la trasmissione ricordando il passato

Credo che più che un omaggio a Mina, lo scopo di Fiorello e degli autori del programma era di omaggiare il varietà televisivo d’un tempo. Da qui la scelta di “Se telefonando”, che Giorgia ha cantato con dei paletti, assai evidenti, ovvero un arrangiamento fedelissimo all’originale, che hanno condizionato la sua interpretazione, facendola sembrare una sua scelta,. Non direi assolutamente una sua sfida. La canzone è un banco di prova micidiale, la melodia è un continuo saliscendi e le note da centrare sono sempre altissime. Giorgia ha avuto delle imprecisioni, un paio di note calanti, piccole sbavature, ma l’eccellenza di un interpretazione dal vivo non implica la perfezione assoluta.
Mina ha presentato questa canzone nel giugno del 1966 a Studio Uno cantando in play back. A mia memoria non esistono video in cui Mina ripropone la canzone nella sua interezza in un’interpretazione live. Non so nemmeno se fosse inserita nelle scalette delle sue serate dell’epoca.
A Canzonissima 68 ha cantato dal vivo altri pezzi altrettanto impegnativi come “La voce del silenzio” e “E poi verrà l’autunno”, ma non “Se telefonando”. Pertanto cercare un confronto fra le due interpretazioni è esercizio sterile. Il pezzo è di Mina, registrato in studio, è un suo cavallo di battaglia, è storia della musica leggera italiana, pertanto la riproposta di chiunque altro non sarà mai bella quanto l’originale.
La registrazione in studio ha la possibilità di essere rifinita e corretta fino alla perfezione assoluta, mentre ciò non è possibile quando ti esibisci dal vivo e il pubblico può soffermarsi su ogni tua imperfezione.
E considerare solo questo mi sembrerebbe un po’ ingeneroso nei confronti di Giorgia.



Mina - Se telefonando

Il pezzo adesso è tra i “suoi cavalli di battaglia ed è storia della musica leggera italiana”… ma per uno come te, la cui memoria sicuramente è più storica della mia, dovrebbe essere facile ricordare che “Se telefonando” non fu una vera hit (a stento sfiorò per un paio di settimane le posizioni basse delle classifiche discografiche) perché in un’epoca in cui dettavano legge in fatto di mode musicali del momento brani come “Il geghegè”, “Il ballo del mattone”, “La partita di pallone” e Morandi con brani di Migliacci e Zambrini, questa canzone non risultò di facile impatto. La stessa Mina, visti i tiepidi riscontri di vendita, non fece più affidamento su “Se telefonando” e infatti non insistette nel ri-proporla, se non nella parodia musicale dei dialetti (con Bramieri). Per quanto bella comunque non siamo di fronte ad una canzone che aveva fatto epoca già a qualche mese dall’esordio tipo “Il cielo in una stanza”, Città vuota”, “E’ l’uomo per me”, “Un anno d’amore”, ecc… Troppo poco commerciale e non a caso in quello “Studio Uno” puntò su “Ta-ra-ta-ta” della quale Mina fu la prima a meravigliarsi perché richiesta a gran voce dal pubblico a casa e la stessa cosa avvenne l’anno successivo con “La banda” e “Se c’è una cosa che mi fa impazzire”. In “Canzonissima 68” non ha riproposto nessuno dei suoi vecchi cavalli di battaglia ma quelle canzoni che poi ha inserito nell’omonimo LP per cui non vedo alcun motivo per il quale avrebbe dovuto ripescare proprio “Se telefonando”… Se l’ha esclusa dalle esibizioni dal vivo di sicuro è stato per i motivi di cui sopra e non per il difficile “saliscendi”… anche perché di discese e risalite vocali Mina ce ne ha offerto in diretta altre ben più ardite.

D’accordissimo che “in studio c’è la possibilità di rifinire e correggere fino alla perfezione assoluta…” ma di sicuro questo non è il caso di Mina della quale le migliori performance della stessa canzone sono proprio quelle fatte dal vivo come tu stesso hai ricordato. A quelle citate da te aggiungerei “Deborah”, tutto il repertorio proposto in diretta a Canzonissima 68 e poi inciso su vinile, Balada para mi muerte (Suoneranno le sei) e tutte le restanti canzoni proposte a Teatro 10, quelle dei vari Senza rete tra le quali spicca un “Bugiardo ed incosciente” che all’epoca, sul sospiro finale, fece saltare mio padre dal divano dopo averla ascoltata in ieratico silenzio… e, non ultime, tutte quelle di Milleluci 1974. Insomma, troppo lunga la lista e non basterebbe dieci dei tuoi Post per citarle tutte. Ma tornando a “Se telefonando” –e mi meraviglia che debba essere proprio io a fartelo presente– quella di “Studio Uno” del 1966 non è la versione discografica ma è semplicemente quella registrata in Teatro in “presa diretta” durante le prove e poi mandata in onda il sabato, così come è successo per l’intero ciclo di “Studio Uno 1966”, per “Sabato Sera” del 1967 e per qualche altro sporadico caso e cioè quando per particolari esigenze sceniche e strutturali si ricorreva alla versione registrata alle prove (e mai a quella della sala di incisone).

Per quanto riguarda la sigla, affermi che “più che un omaggio a Mina, lo scopo di Fiorello e degli autori del programma era di omaggiare il varietà televisivo d’un tempo”… A me non sembra affatto che il programma è stato strutturato sull’onda della nostalgia. Forse mi son perso un bel po’ di battute durante la trasmissione ma tutti questi riferimenti al varietà televisivo di un tempo se non li ho riscontrati non credo che sia stato per limiti miei ma proprio perché non c’erano. Se poi l’omaggio è previsto solo sulla sigla finale, allora dobbiamo prepararci a Giorgia che canta “Ma quant’è forte Tarzan” della Mondaini o “Io tu lei” di Delia Scala? Ovviamente questo è solo uno scambio di opinioni e spero che il dialogo e il confronto prosegua su toni pacati… Non vorrei che per giustificare Giorgia che ha disatteso qualche aspettativa adesso si promuove l’ennesima campagna denigratoria contro Mina, come già è successo…

Hai ragione. “Se telefonando” non fu un successo discografico

Io che in quel periodo acquistavo i 45 giri di Mina (solo i 45, perché i 33 erano al di fuori delle mie possibilità economiche) ero rimasto sorpreso che “Se telefonando”, che pure aveva tanto entusiasmato nella presentazione a “Studio Uno”, non decollasse. I cantanti che vendevano parecchio in quell'estate erano altri, una su tutti Caterina Caselli che spopolava con la sua “Perdono”. Oppure i già lanciatissimi Morandi e Pavone con “fisarmoniche” e “geghegè”. Tutti e tre riempivano pure le sale cinematografiche con i loro musicarelli.
Stranamente Mina ha venduto un po’ di più con “Sono come tu mi vuoi” (sigla di Gran Varietà) che con “Se telefonando”, peraltro senza mai entrare nella Top Ten.
Bada! Io non ho alcuna documentazione circa le scalette dei brani che Mina eseguiva nell’estate di quell’anno, però ho la quasi convinzione che Mina, dopo averla presentata come primo brano nelle quattro trasmissioni di “Studio Uno” di cui era la vedette, non l’abbia più riproposta in altre occasioni. Ma non credo che Mina privilegiasse solo le canzoni che ottenevano un buon riscontro di critica e di pubblico, le canzoni che vendevano. Se avesse badato a questo, certi autori che discograficamente ha continuato a premiare negli anni, avrebbero dovuto essere scaricati da quel dì. E invece sono ancora lì, inestirpabili dalle sue tracklist. Una Mina molto attenta agli umori del pubblico non c’è mai stata.
Un destino quasi analogo toccò allo strepitoso “Brava”. Registrata in “presa diretta” durante le prove – questa sì (per “Se telefonando” mi tengo le mie riserve, perché io la trovo identica alla versione in studio), rieseguita in altra occasione (vado a memoria, “Senza rete”?), pur encomiabile è di qualità sensibilmente inferiore.
Infine la scelta del bianco e nero per me è quella di omaggiare il varietà televisivo d’un tempo. Non è che tu ti sia perso delle battute nel corso della trasmissione. E stato Fiorello in conferenza stampa a comunicare che le sigle di chiusura di tutte e quattro le puntate, in stile varietà degli anni ‘60 classici, sarebbero state affidate a Giorgia. “Se telefonando” di Mina” è stata la prima, le altre non sono state svelate, ma sarebbe un po’ mortificante per la quasi quarantenne Giorgia con vent'anni di carriera alle spalle essere chiamata a fare unicamente la replicante di Mina e delle sue sigle televisive.
Ci sono anche le sigle della Pavone ("Fortissimo", "Stasera con te"), “Al buio sto sognando” di Dorelli, “Finisce qui” da “Senza rete”, le canzoni delle Kessler molto legate ai varietà del sabato sera.

La differenza c'è... e si sente

La differenza c’è e l’attento fan/estimatore la nota… A parte qualche “e” finale meno aperta tra le due versioni, nella “presa diretta” di “Se telefonando” a “Studio Uno 1966” la musica prevale sul no-no-no finale che si interrompe prima della musica stessa mentre, in quella in studio di registrazione, la musica si smorza ma il no-no-no finale continua “ad libitum”. Infatti la versione discografica dura una bella manciata di secondi in più. Se poi la voce nelle due versioni è identica è solo perché quello che è un “saliscendi” impossibile per chiunque altra cantante, per Mina rientrava nei suoi standard normali perché sia in presa diretta che dal vivo la Tigre ci ha offerto molto di più dei giochini vocali di “Se telefonando” e sarebbe il caso di non dimenticarcene perché la voce della Signora è patrimonio nazionale e allinearla a qualsiasi cantante attuale, per quanto brava, sarebbe molto riduttivo nei suoi confronti che veramente ha fatto la storia della Televisione e della Musica italiana.

“Brava” nella versione live di “Senza Rete 1968” è di qualità sensibilmente inferiore solo per quanto riguarda lo “scherzetto” musicale ma di sicuro non per la voce. Mina l’ha affrontata con naturalezza e disinvoltura, senza un minimo affanno e nella ripresa della canzone per un attimo l’ha buttata ironicamente quasi sul parlato facendo una smorfia nel momento che dice “sembro un usignolo si” e il “mi” di “tutto il tempo che io tengo questo miiiiiiiii” lo allunga di molto rispetto alla versione in disco. Insomma, in qualsiasi canzone fatta in diretta, Mina ha sempre dato qualcosa in più rispetto alla corrispondente versione discografica. Se telefonando è stata ingiustamente trascurata dalla stessa Mina non è perché non fosse una canzone da Top Ten, ma solo perché allora Mina era legata ad una casa discografica che comunque un po’ sceglieva per lei ma soprattutto perché aveva tante belle canzoni in corso dello stesso calibro e tante altre erano prossime a venire per cui la stessa “Se telefonando” era una fra tante…

Tutti quei “musicarelli” (Pavone-Morandi-Caselli) io li ho visti e ti confesso che non mi dispiacquero, anche se poi alla fine erano tutti uguali (soprattutto quelli di Morandi e Caselli). I due che si conoscono per caso, passato l’imbarazzo iniziale si frequentano, si innamorano, avviene l’equivoco perché subentra l’altro/a e si lasciano ma quando tutto sembra finito inesorabilmente ecco che sulle note della canzone che da il titolo al film i due si ritrovano… e vissero insieme felici e per sempre. Insomma, uno il “copia incolla” dell’altro. Riconosco a quelli della Pavone qualche merito in più ed infatti la regia era della Wertmuller e nel cast figuravano i migliori attori di teatro e televisione. E poi è stata protagonista con Totò e Giannini… e scusatemi se è poco. Comunque, tornando a Bomba, è vero che “Geghegè” e “Fisarmoniche” hanno rappresentato un’epoca… ma continuano ad essere un simbolo solo di quell’epoca. Con “Se telefonando” si è visto che alla fine la qualità vince nel tempo, soprattutto se non condizionata dalle mode.

Ho ascoltato un paio di volte, ma i dubbi rimangono

Nell’esibizione a Studio Uno la base su cui Mina canta viene sfumata di brutto. Cosa che ovviamente non accade nel brano inciso su 45 giri Ri-Fi. Ho ascoltato un paio di volte la performance di Mina a Studio Uno e “Se telefonando" su disco, ma non riesco a cogliere tutte queste “e” finali più aperte o più chiuse che dovrebbero fare la differenza. Questo non sminuisce la grande prova vocale di Mina, ma è fuor di discussione che negli anni sessanta il playback era la regola. La vera esibizione dal vivo l’eccezione.
Anche se parliamo di Mina, mi sembra impossibile che riesca a fare due versioni dello stesso brano che sono una l’esatta fotocopia dell’altra.
Mentre ci sono diverse incisioni dell’epoca (da “A volte” a “E se domani”) in cui non occorre utilizzare il cornetto acustico per capire che si tratta di differenti “take”.


Finisce qui?

Ci stiamo arenando su questa questione e sembra che ci mancano altri validi argomenti di conversazione. Io la chiudo qui e confermo che per il mio gusto ed orecchio musicale il brano “Se telefonando”, sia esso eseguito dal vivo, in presa diretta o in sala di registrazione, diversamente da come l’ha proposto Mina non poteva essere fatto e qualsiasi arricchimento vocale o anche minimi ricami particolari non si potevano fare perché, per come l’ha eseguito, la Tigre ha polverizzato qualsiasi possibilità che qualcun altra potesse re-interpretarlo facendolo così diventato un pezzo esclusivamente del “suo” repertorio e l’incolpevole Giorgia non ha potuto azzardare niente di più o di diverso in quanto qualsiasi giochino vocale, oltre che interpretativo, l’avrebbe solo ulteriormente penalizzata.

Ma certo

Soprattutto perché – come ho scritto nel mio primo post – Giorgia doveva cantare sulla stessa base. Possiamo sicuramente concludere dicendo che la versione della Mina ventiseienne è unica, inarrivabile anche per lei stessa in altre età della sua vita. Ciò non toglie merito ad altri cantanti (soprattutto Françoise Hardy con la sua interpretazione agli antipodi rispetto a quella di Mina) che, ciascuno secondo le proprie possibilità vocali e con la propria sensibilità di interpreti, hanno contribuito alla fama della canzone, facendone un evergreen.

Sei unica...

Tanti giri di parole per poi arrivare alla fine a quello che ho detto io all’inizio e cioè che la performance di Giorgia si è risolta in un ulteriore omaggio a Mina anche se “lo scopo di Fiorello e degli autori del programma era di omaggiare il varietà televisivo d’un tempo”… Quello che in effetti succede ogni volta che qualche altro/a cantante re-intrpreta una canzone di Mina perché infine se ne contribuisce ulteriormente a trasformarla in un evergreen, così come è successo con Françoise Hardy e Irene Grandi in “Sono come tu mi vuoi” e tante altre ancora. D’altronde la consistenza del repertorio di Mina è da guinnes dei primati e c’è molto d’attingere per i cantanti di adesso e per quelli che verranno… Il problema del confronto, che sorgerà inevitabile, si risolverà solo se questi ri-esecutori avranno l’intelligenza di allontanarsi dall’originale altrimenti sarebbero sconfitti in partenza.

P.S. Sulla voce da 26enne o da 71enne mi riservo di esprimermi in altra occasione…

Alla fine di questo girotondo sottolineo ancora ciò che ho scritto, ma non hai recepito

Primo - Giorgia si è trovata a cantare con la base originale non per sua scelta, bensì per scelta di Fiorello e Cremonesi. Non credo che l’intento dei due fosse quello di omaggiare Mina, quanto quello di ricreare il più possibile, in un certo tipo di suono, oltre all’utilizzo del bianco e nero, un finale che richiamasse i varietà televisivi di quaranta/cinquant’anni fa. Molto professionale Giorgia ha accettato. Non ha chiesto un adeguamento della base alle sua possibilità canore, che comunque restano notevoli, ed al gusto odierno.
Secondo – Non sappiamo quali saranno le ulteriori canzoni che Giorgia sarà chiamata a cantare. In un mio post precedente io avevo considerato alcune sigle, ma la stessa “Se telefonando” non è mai stata sigla televisiva. Mi auguro che gli autori siano così intelligenti da spaziare altrove, in altre canzoni lanciate da altri interpreti di quel periodo.
Riservati pure di intervenire in futuro sulla voce da 26 enne e quella di età successive, ma per quella “muta” vocale di Mina, che è stata così abbondantemente trattata in quest'ultimo decennio su bacheche, blog e forum vari, penso non vi si il minimo dubbio che quanto poteva permettersi in gioventù, né a cinquant’anni né tantomeno a settantuno se lo può più permettere. La voce avrà acquisito per certi aspetti, ma ha perso per tanti altri. Che possa risultare ancora gradita, è un altro paio di maniche.


Ho recepito fin troppo bene... alla fine il dente batte sempre sul dente che duole!

Guarda che Mina ha duettato in diretta con altri artisti seguendo le loro basi e la loro tonalità e non mi sembra che abbia avuto problemi di confronto o di adattamento. Se invece Giorgia ha bisogno che le venga cucita addosso una base musicale perché avrebbe difficoltà poi ad esprimersi, così come è successo con “Se telefonando”, sono problemi solo suoi e che a me importano poco perché dopo Mina i miei interessi sono per la Vanoni la cui classe interpretativa è inarrivabile e per la Vaughan definita dalla stessa Mina il massimo della vocalità femminile. Di sicuro non vado a interessarmi ad una che non sa spersonalizzarsi e che canta per dimostrare solo quanto è brava… Tutta tecnica e poca anima. In alternativa a questa allora preferisco la Pausini.

Intanto con la voce Mina sta facendo a 70 anni cose che non ha fatto nemmeno a 25 anni e non potrà mai esistere una cantante che a 70 anni potrà confrontarsi con le giovanissime così come sta facendo Lei… Che poi la voce corposa, matura e più aggressiva di allora a te piace di meno perché sei orientato più verso il bel canto che verso l’interpretazione, questi sono gusti tuoi che rispetto anche se non li condivido… Per un Paolo D. al quale la voce attuale di Mina non piace, un certo “Mogol” ospite in televisione, mentre guardava il duetto Mina-Battisti, ha detto che lui (Battisti) se fosse stato ancora tra noi avrebbe cantato alla stessa maniera mentre Lei, oggi le canterebbe ancora meglio perché la sua voce rispetto ad allora è notevolmente migliorata. E questo non lo dico io….

Eravamo partiti da un’interpretazione abbastanza buona di Giorgia...

Non ci siamo Gil.
Rifuggi dai “talebani” che non tollerano che di Mina venga messo in discussione nemmeno l’infelice versione di “Let it be” e poi mi vuoi portare dove vuoi, tu, vale a dire, la proclamazione di Mina come unica, insostituibile, immensa voce della musica leggera italiana, inarrivabile nei secoli dei secoli, cui quella poveretta di Giorgia non è degna nemmeno di lucidare le scarpe.

Io avevo detto semplicemente, che tenendo conto dei tanti paletti che le erano stati imposti, Giorgia non aveva fatto una brutta figura. Avevo considerato la sua versione piuttosto buona, sicuramente apprezzabile.
Che Mina abbia duettato con tanti cantanti lo sappiamo bene. L’ha fatto soprattutto con cantanti maschi o attori, per cui non era grandissimo sforzo adeguarsi a tonalità meno alte o a gente che non eccelleva nel canto. Non trovi?
Se Mogol trova che la Mina attuale lo soddisfa di più della Mina che è rimasta nella memoria collettiva, questo sarà il suo gusto, di cui prendo nota. Ma lui ha il suo gusto ed io il mio. Ci mancherebbe che io cambi opinione se diverge da quella espressa da Mogol, mi faccia influenzare da Fegiz o mi formi su quello che dice Mangiarotti.
Anche il tuo gusto è diverso del mio, ma sta sicuro che non faccio campagne per farti cambiare idea, per questo non ti azzanno, né spero di essere azzannato.
Se in futuro vorrai considerare pure il repertorio della Mina attuale, ci aggiorniamo.


Re: Eravamo partiti da un’interpretazione abbastanza buona di Giorgia...

Ma non sarà che il primo ad essere palesemente "invecchiato" nel corpo, nella mente, e nell'orecchio musicale non sia proprio tu..."Tre volte sì"

Anche Mogol è un talebano?

Un “talebano” farebbe con Mina esattamente quello che hai fatto tu con Giorgia in questi post… Che poi Mina sia “l’unica, insostituibile, immensa voce della musica leggera italiana, inarrivabile nei secoli dei secoli” non è necessario che sia io ad affermarlo in quanto è una convinzione generale e non certo solo tra i fan integralisti. In ogni caso si doveva solo giudicare la poco brillante performance di Giorgia senza divagare troppo e io mi sarei limitato a quello. Viste le tue osservazioni, ho argomentato ampiamente le mie motivazioni e spesso ho anche esulato dal discorso tirando in ballo altri interpreti, sia come fatto di costume che come esecutori puri… proprio perché non ritengo Giorgia l’oggetto dei miei interessi. Più che un dialogo mi è sembrato un soliloquio visto che invece di rispondermi, qualsiasi punto da me evidenziato era per te un pretesto per dire che Mina ha cantato una sola volta a 26 anni la stessa canzone, che non sa scegliere il repertorio o che comunque lo sceglie senza tener conto dei gusti dei fan, che la voce non va più bene, che non si confronta con interpreti femminili (ma non l’ha fatto già in duetto con Naranjo, Giorgia e Vanoni?)… insomma sembra che tutti i limiti e difetti di questo mondo si assommano in Mina. A questo punto mi viene spontaneo chiedermi se è perché ne sei convinto veramente o se è per colpire trasversalmente qualche “talebano” in particolare. Se così fosse allora sarebbe poco carino denigrare la figura di Mina solo per una ripicca personale e sarebbe poco corretto nei miei confronti se inconsapevolmente ho fatto da tramite. Spero che il dialogo possa proseguire serenamente perché diversamente ti chiederei scusa per aver abusato dello spazio che hai messo a disposizione e mi tirerei in disparte senza disturbare più.

Mogol

Il fatto che nei primi anni di carriera la voce di Mina fosse caratterizzata da un timbro argentino (vedi “Se telefonando”) che in seguito si è perso, è un fatto che può essere spiegato con la maturazione della voce: dal 1958 agli anni settanta Mina canta con una voce argentina, ma comunque molto corposa, suoni acuti metallici ma ricchi in ogni caso di armonici, di vibrazioni gravi: non propriamente la voce di un soprano leggero, ma di un mezzosoprano o di un contralto che deve ancora maturare la voce.
Non è che la voce di Mina si sia accorciata con gli anni: se mai si è allungata, visto che nei primissimi anni di carriera certe note gravi erano carenti ed hanno acquistato tutta la loro ricchezza timbrica solo successivamente.
Ma come ho già detto, con gli anni, ha acquistato qualcosa che nella prima gioventù non aveva, perdendo nel contempo certe connotazioni che non ha più. Non si può continuare a sostenere che non c’è differenza fra la Mina del 1966 e l’attuale e sostenendo (come Mogol) che quello che poteva cantare nel 1972, saprebbe farlo altrettanto bene adesso. Anzi meglio.
Non mi sembra che nel dire questo io debba far giungere messaggi trasversali a chicchessia.
Quanto a Giorgia, e questa maledetta scelta di Fiorello di farle cantare un brano dell’intoccabile Mina, pur non essendo un suo ammiratore, pur non conoscendo bene tutto il suo percorso, non la si può etichettare come l’ultima delle scalzacani.
Rendiamoci conto dell’assurdità del confronto: una brava cantante quarantenne di oggi contro una superlativa giovane Mina di quarantacinque anni fa che non esiste più.
Penso si possa chiudere veramente qui.

Ecce homo

Un intervento davvero molto risolutivo quello di gr2 (chissà qual è il suo nome…) che in soli 3-4 righi e con poche e semplici parole è riuscito a risolvere e a porre finalmente fine ad un contraddittorio che rischiava di degenerare nella noia per le posizioni di parte assunte…

Re: Ecce homo..COMPLIMENTI

Caro Gil,
per i tuoi MAGNIFICAT messaggi
bàsìnn da
Piera

La Piera nazionale...

Wow... sei riuscita veramente ad arrivare fino in fondo? Non ci riesco nemmeno io che li ho scritti e come hai fatto ad arrivarci tu?
Ricambio il tuo saluto con un forte abbraccio!!!