Solidarietà piena e totale ai 130 lavoratori della fabbrica di Caronno IMS, una volta della Emi, dove si stampavano i dischi…ma i dischi non si vendono più. E gli operai vengono licenziati". Così Vasco Rossi, attraverso la sua pagina Facebook, ha risposto oggi all'appello dei lavoratori a rischio licenziamento dello stabilimento di produzione cd e dvd localizzato nell'hinterland milanese, che nei giorni scorsi gli avevano indirizzato una lettera aperta invitandolo a far sentire la sua voce. "Perdere il lavoro è una cosa terribile…soprattutto per chi ha una certa età…cosa fa?…come fa?…", scrive Vasco nel suo post, aggiungendo: "E d’altra parte le ragioni del profitto e le leggi dell’economia di mercato sono queste…non sono giuste e nemmeno 'umane' sono solo 'logiche'. Ma noi non mangiamo la logica e nemmeno di solo pane viviamo". "Sono vicino agli operai della fabbrica di Caronno IMS", conclude il messaggio del rocker di Zocca, "Ma io non ci posso fare niente e loro hanno bisogno di lavoro!". I proprietari della IMS, colpiti dalla crisi del disco, hanno annunciato questo mese l'intenzione di mettere in liquidazione la società, per cui lavorano attualmente 132 dipendenti (un'ottantina di operai e una cinquantina di impiegati). I quali, per sensibilizzare i media e l'opinione pubblica sulla vicenda, hanno deciso di appellarsi all'artista più rappresentativo e più popolare della EMI: "Ti parlano i lavoratori che per tanti anni, prima come Emi e poi come Ims, sono stati orgogliosi di produrre l'occorrente per diffondere la tua musica. Qualche anno fa hanno anche avuto il piacere di ricevere la tua vista", recita la missiva, aggiungendo che "oggi, per loro, sarebbe importante riceverne un'altra. (...) Il tuo intervento, magari con visita, sarebbe come una scossa di ottimismo e i lavoratori e lavoratrici te ne sarebbero grati per sempre". A inizio settimana due rappresentanti sindacali dell'azienda si erano recati a Zocca appendendo uno striscione davanti all'abitazione del cantante.


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