Che giornata. Troppe notizie insieme. Mentre dall'Argentina mi arriva una mail di benvenuto alla primavera con una margherita che si sfoglia, e io muoio d'invidia perché a noi è cominciato l'autunno, l'autunno della musica popolare fa cadere altre foglie.
Dal loro sito, i R.E.M. hanno annunciato di aver deciso di sciogliersi: c'era già da immaginarlo quando hanno deciso di non far seguire da un tour l'ultimo album "Collapse into Now". Forse già in marzo la decisione era stata presa. Non sopporterò di non vedere più dal vivo Michael Stipe, uno che sta sul palco come pochi altri al mondo. Uno che ha saputo unire, tra molti alti e pochi bassi, arte e genuinità con una onestà personale rara nel mondo del musicbusiness.

Molti troveranno almeno consolatoria la notizia che Thom Yorke ha annunciato invece come il 2012 segnerà invece l'anno del ritorno live dei Radiohead, dopo la pochissima promozione di questo 2011 per "The King of Limbs". Il 27 e 28 settembre la band terrà due concerti a New York, ed è un ripartire lontano dalle cerimonie consumate di questo mondo musicale rituale, che ha stancato tutti (persino Vasco Rossi, peraltro unico da noi ad essersi stancato, finora).

Anche i Pearl Jam - freschissimi di celebrazioni ed autocelebrazioni con "PJ20" con tanto di Cameron Crowe, dopo tonnellate di riedizioni e live interrotti solo dal delizioso "Ukulele" del leader Eddie Vebber - hanno annunciato a Toronto attraverso il chitarrista Mike McCready di aver cominciato a registrare sei pezzi ancora molto rozzi e da rifinire; Mike ha aggiunto che l'idea è di tornare in studio nel 2012 per aggiungere nuove canzoni e formare un nuovo album.

Marinella Venegoni
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