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'21' di Adele a quota 10 milioni di copie

E' il botto dell'anno, non c'è dubbio. "21" di Adele ha appena oltrepassato i dieci milioni di copie vendute, e potrebbe arrire a quota 13 milioni entro la fine del corrente anno tenendo conto delle vendite natalizie. "21" ha avuto bisogno di solo poco più di sette mesi per atrrivare a questo traguardo. Lo scorso anno (dati IFPI) l'album più venduto del mondo era stato "Recovery" di Eminem, giunto a 5.700.000 copie. Nel solo Regno Unito sono uscite dalle rivendite 3 milioni di copie di "21".
Nel 2009 "I dreamed a dream" di Susan Boyle, album che aveva fatto gridare al miracolo per le ottime vendite, aveva chiuso facendo segnare 6 milioni. Parte dell'ispirazione che ha portato alla costruzione di "21" proviene dalla fine di un amore. Adele ha appena riferito a "Vogue": "Adesso sono single perché mi va di esserlo, certo che a volte mi manca non avere un partner". Pubblicato il 21 gennaio 2011 in Europa e il 22 febbraio negli USA, buona parte del disco è stata prodotta da Rick Rubin con parti minori affidate a Jim Abbiss, Paul Epworth, Fraser T. Smith, Ryan Tedder e Dan Wilson. Nel Regno Unito il lavoro ha debuttato con 208.000 copie nella prima settimana, negli USA con 352.000; negli States "21" è stato l'album del 2011 dalle vendite più alte nella prima settimana fino all'arrivo, nello scorso maggio, di "Born this way" di Lady Gaga.

www.rockol.it

Adele - 21 - Xl Recordings (CD) - Recensione Rockol.it

Adele Laurie Blue Adkins, 22 anni, di Londra, ha iniziato a cantare quando aveva quattro anni. Dapprima colpita dalle Spice Girls e successivamente dalle Destiny's Child di Beyoncé, passò poi ad influenze decisamente più serie come Ella Fitzgerald ed Etta James. La prima canzone composta dall'artista fu "Hometown glory": Adele aveva 16 anni e il pezzo divenne il suo primo singolo, pubblicato nell'ottobre 2007 e inserito nel primo album "19" uscito nel gennaio 2008. Di "19" sappiamo: sospinto dal secondo singolo, l'emotivo "Chasing pavements", il disco si fiondò al primo posto in Gran Bretagna ed Olanda e, passando per il terzo posto in Irlanda, ottenne un considerevole numero 10 negli USA.
E' ora la volta del famoso "difficile secondo album". Secondo disco difficile per Adele? Prima di trovare la strada giusta sì, certamente, come del resto ha riferito lei stessa. Ma poi è successo qualcosa: l'illuminazione, l'ispirazione, o forse più semplicemente la fine della sua relazione col fidanzato Slinky. E la diga che tratteneva le sue emozioni è crollata, sprigionando idee in una cascata possente. Siamo in presenza di un album come pochi. Che naturalmente sarà criticato da chi vuole per forza che tutto sia attuale, moderno, alternativo. Qui di moderno e alternativo c'è veramente ben poco, eppure il livello è da paura.
Pensavate che il solo brano noto, il singolo "Rolling in the deep", fosse bello? E' un brano nero, bluesato, benedetto dal gospel maledetto, sofferto, vintage: ma su "21" ci sono pezzi migliori. E' inutile stilare la pagellina delle canzoni più o meno riuscite, basti dire che i primi sei pezzi potrebbero provenire dalla penna di una ottima cantautrice quarantenne. I primi sei brani valgono da soli l'acquisto del disco, anzi di "21" occorrerebbe comprarne varie copie da regalare ad amici e parenti. Si va da "Rumour has it", un patto col diavolo siglato col blues obliquo dove vaga Tom Waits, a "Turning tables", lentaccio di grande ispirazione. E poi da "Don't you remember", per ballare tristi e un po' ubriachi attorno al mondo mentre le stelle cadono come neve, a "Set fire to the rain", brano solo apparentemente più leggero ma da tanto di cappello e grandissimo trasporto. Molto bella anche "He won't go". Poi, dopo aver offerto bellezze a badilate, il lavoro inevitabilmente cala; ma fortunatamente lo fa non tirando del tutto i remi in barca. E, nel finale, riserva un'altra chicca che è praticamente un capolavoro, "Lovesong" (cover dei Cure) che si rivela di una meravigliosa tristezza. Complessivamente una prova da applauso a scena aperta, un disco che a fine 2011 sarà sicuramente tra i migliori nonostante si sia solamente all'inizio dell'anno.

(Franco Bacoccoli)

TRACKLIST:
"Rolling in the deep"
"Rumour has it"
"Turning tables"
"Don't you remember"
"Set fire to the rain"
"He won't go"
"Take it all"
"I'll be waiting"
"One and only"
"Lovesong"
"Someone like you"