MUSICA




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Morta Amy Winehouse

La cantante 27enne Amy Winehouse è stata trovata morta nella sua casa di Londra. Lo riferisce Sky News

Trovata morta a Londra Amy Winehouse

La cantante Amy Winehouse è morta. E' stata trovata priva di vita nel suo appartamento di Londra. Aveva 27 anni. Alcuni mesi fa, è stata fischiata a Belgrado dove aveva aperto il suo tour europeo. Davanti a circa 20 mila persone la controversa artista inglese è sembrata troppo ubriaca per cantare, ha balbettato alcuni dei suoi pezzi, non riuscendo per alcuni tratti della performance
neanche a stare dietro ai musicisti.

La polizia ha affermato di aver trovato il corpo dI Amy Winehouse in un appartamento a Camden Square, nel nord di Londra, dopo essere stata chiamata dai sanitari del pronto intervento intorno alle 15 Gmt (le 17 ora italiana). I motivi della sua morte restano da accertare.



www.ansa.it

Amy Winehouse - Love Is A Losing Game - Official Music Video

Amy Winehouse - Love Is A Losing Game - Official Music Video

Ancora incerta la causa del decesso

Il corpo della cantante 27enne è stato rinvenuto verso le 4 di pomeriggio. Era nota per l'abuso di alcol e l'uso di stupefacenti che avevano portato alla cancellazione del suo ultimo tour europeo

La cantante 27enne Amy Winehouse è stata trovata morta nella sua casa di Londra. Lo riferisce Sky News. Stando ad alcuni siti web si tratterebbe di una overdose, ma non c'è alcuna conferma ufficiale. La cantante era infatti nota per l'uso, anzi l'abuso, di sostanze stupefacenti. Secondo fonti della polizia, riferisce sempre l'emittente britannica, le circostanze della morte sarebbero "ancora da chiarire". La cantante abitava a Camden Square. La polizia è arrivata nel suo appartamento dopo una chiamata dei servizi d'emergenza giunta alle 15.54 di pomeriggio ora locale. Il portavoce della rockstar non ha confermato la notizia.

Amy Winehouse durante il suo ultimo tour di giugno, dopo un periodo che sembrava averle fatto dimenticare droghe e alcol 1, era stata costretta ad abbandonare la tourné 2. L'unica attesissima data italiana, il 16 luglio al Summer Festival di Lucca, era saltata. In un successivo comunicato il management aveva annunciato che l'intero tour era stato cancellato. "Tutte le persone che le sono vicine", recitava la nota, "intendono fare tutto il possibile per aiutarla a tornare al suo meglio e le sarà dato il tempo necessario perché questo avvenga". L'ultimo concerto della Winehouse risale al 18 giugno scorso a Belgrado, quando davanti a 20 mila persone ai piedi della fortezza Kalemegdan.

La controversa artista inglese, come immortalato in un video che ha fatto il giro del web, era sembrata troppo ubriaca per cantare, aveva balbettato alcuni dei suoi pezzi, non riuscendo per alcuni tratti della performance neanche a stare dietro ai musicisti. Nel corso dell'esibizione la Winehouse aveva abbandonato la scena per ben due volte, tra i fischi dei fan accorsi anche dai paesi vicini. I musicisti avevano anche cercato di calmare il pubblico. Subito dopo la cancellazione dell'intero tour europeo, data italiana compresa.


www.repubblica.it

Ci mancherà

Una ragazza per la quale si sarebbe voluto parlare solo di musica e talento, ma assai raramente lo si è potuto fare perché i suoi eccessi personali portavano sempre altrove, nel mondo dei suoi incubi e dei fantasmi che la inseguivano, e dai quali non tentava nemmeno di fuggire, preda facile dell'alcol e della droga.
Capace di raccontare il proprio disagio e la fuga dalle cure in una canzone come "Rehab", una voce nera che ricordava le grandi stelle americane dei '50-'60, Amy sembrava aver perso la forza di lottare. L'ultimo ricordo, tristissimo, è quel filmato su You Tube che documenta la débacle finale in un parco di Belgrado all'inizio di luglio, durante il concerto con il quale doveva cominciare la tournée destinata a passar da Lucca lo scorso 16 luglio. Tournée da quella sera stessa annullata, "per consentirle di curarsi e tornare al suo pubblico in piena forma", come scrisse una mano pietosa.
Amy era così ubriaca che non ricordava le parole dei brani ma non solo. Canticchiava appesa all'asta del microfono, come a voler tenacemente rimanere in vita nella sua arte, finché qualcuno l'ha pietosamente trascinata via.
Non ce l'ha fatta.
On the Road ha seguito tutte le sue peripezie con tristezza e affetto ma anche rabbia, per un talento che meritava una lunga vita artistica. Se n'è andata all'età di Janis Joplin, altra maledetta che non aveva sopportato il mestiere di vivere, è salita nel cielo di Jeff Buckey. Ci mancherà.

Marinella Venegoni
www.lastampa.it

Amy Winehouse - Back to Black

Sono sconvolto

L'ho saputo ora. Sono sconvolto.
Non ho parole.
Gab.

Re: Sono sconvolto

Notizia tristissima. Si è lasciata morire...

Amy Winehouse - Love is a Losing Game (versione straordinaria)

Amy Winehouse - Love is a Losing Game




For you I was a flame,

Love is a losing game

Five story fire as you came,

Love is losing game



One I wish I never played,

Oh, what a mess we made

And now the final frame,

Love is a losing game



Played out by the band,

Love is a losing hand

More than I could stand,

Love is a losing hand



Self professed and profound

Tilter tips were down

Know you’re a gambling man

Love is a loosing hand



Tho’ I battled blind,

Love is a fate resigned

Memories mar my mind,

Love is a fate resigned



Over futile odds,

And laughed at by the Gods

And now the final frame,

Love is a losing game

Amy Winehouse, una vita tra eccessi e successi

Una vita di eccessi e di successi. La cantante inglese ha ottenuto numerosi premi per le sue canzoni, nonostante la sua breve carriera, ma il suo carattere ribelle e i suoi problemi di alimentazioni, con l'alcol e con le droghe hanno fatto parlare di sé

Nata il 14 settembre 1983 a Enfield, Middlesex, Inghilterra, in una famiglia ebraica di padre di origine russa, un tassista, e di madre infermiera, Amy Winehouse cresce a Southgate, Londra dove frequenta la Ashmole School. La vocazione della musica la scopre giovanissima, quando a dieci anni fonda un gruppo rap amatoriale chiamato Sweet 'n' Sour, as Sour. Il suo carattere ribelle e fuori dagli schemi si evince fin da piccola, infatti a tredici anni viene espulsa dalla Sylvia Young Theatre School perché non si applica e a causa di un piercing al naso. Inizia a cantare come professionista all'età di sedici anni e firma per la sua etichetta discografica attuale, la Island/Universal.

Il debutto Il suo album di esordio, Frank, viene pubblicato il 20 ottobre 2003 e riceve critiche positive. La sua voce viene paragonata a quella di Sarah Vaughan e Macy Gray. L'album arriva ad alti livelli nelle classifiche inglesi quando nel 2004 viene nominato ai BRIT Awards nelle categorie British Female Solo Artist e British Urban Act. Riceve due dischi di platino e vende in totale 1 milione e mezzo di copie. Dopo la pubblicazione, la cantante commenta però di sentirsi soltanto per l'80% dietro l'album a causa dell'inclusione da parte della casa discografica di alcune canzoni che non le sono piaciute.

Il successo mondiale Il 27 ottobre 2006 viene pubblicato a livello mondiale l'album Back to Black, che in Inghilterra arriva alla vetta della UK Albums Chart in pochissime settimane. Il singolo apripista ad aver anticipato l'uscita dell'album è Rehab, pubblicato il 23 ottobre 2006, che diviene un tormentone mondiale. Questa canzone parla del suo rifiuto di disintossicarsi dall'alcol e dalla droga. Il 10 febbraio 2008 vince cinque Grammy Award: tre per la canzone Rehab nelle categorie "Record of the Year", "Song of the Year" e "Best Female Pop Vocal Performance", uno nella categoria "Best New Artist" e uno per l'album Back to Black nella categoria "Best Pop Vocal Album". La cantante si aggiudica così tre dei quattro premi più importanti e si allinea alle altre 4 cantanti che abbiano ottenuto un numero così elevato di riconoscimenti in un solo anno: Lauryn Hill, Alicia Keys, Norah Jones e Beyoncé.

Vita privata La cantante perde quattro taglie tra la pubblicazione del primo e del secondo album. Nello stesso periodo l'Independent pubblica un articolo sulla depressione, in cui figura la Winehouse come clinicamente affetta da psicosi maniaco-depressiva che rifiuta le cure. Nell'ottobre 2006, la cantante ammette di aver sofferto di disordini alimentari: un po' di anoressia, un po' di bulimia.

I problemi con alcol e droghe Nei mesi seguenti è presente sui tabloid britannici per problemi legati all'alcool, tra cui un'esibizione da ubriaca al The Charlotte Church Show, l'interruzione del discorso del leader degli U2, Bono durante un intervento di ringraziamento ai Q Awards. Il 16 novembre 2006 appare al Never Mind The Buzzcocks visibilmente alterata e fa commenti sul presentatore Simon Amstell. Il 7 gennaio 2007 finita un'esibizione al G-A-Y (famoso locale londinese) vomita, pare a causa di un'intossicazione, ma poi riprende a cantare. Il 14 febbraio 2007, agli Elle Style Awards, la cantante viene vista con dei tagli e cicatrici su di un braccio; il portavoce della Winehouse attribuisce la colpa ad una caduta per strada....


Arrestata per possesso di marijuana Le speculazioni sui problemi con l'alcool continuano quando vengono pubblicate delle foto che la ritraggono al reparto alcolici di un supermercato locale e in un pub a Camden Town con il comico Noel Fielding e il presentatore Alex Zane. Il 18 ottobre del 2007 viene arrestata in Norvegia per possesso di marijuana, poi rilasciata il giorno seguente dietro cauzione di 500 euro. il 1º novembre 2007, in occasione degli MTV Europe Music Awards, per due volte la cantante inglese sale sul palco in apparente stato confusionale: al ritiro del premio Artist Choice Award, consegnatole da Michael Stipe, non pronuncia il tradizionale discorso di ringraziamento ai fans, mostrandosi invece immobile e spaesata; poco dopo, chiamata ad esibirsi come performer, canta con qualche difficoltà e sembra verosimilmente sotto effetto di alcool o altre sostanze.

Le giornate in clinica Il 21 gennaio 2008 comincia a circolare un video dove la cantante fuma crack e ammette di avere preso "sei valium per calmarsi". Lo scoop è del giornale The Sun. Il video ha cominciato a girare su Youtube e sulle altre piattaforme di condivisione video. Il 27 giugno 2008, due giorni dopo l'uscita da una clinica nella quale era entrata per un enfisema polmonare, Amy incanta gli oltre 46 mila spettatori giunti ad Hyde Park a Londra per festeggiare i 90 anni di Nelson Mandela.

L'ultima apparizione in pubblico Il 18 giugno 2011, all'apertura del suo tour europeo del 2011, canta visibilmente ubriaca davanti ai fans di Belgrado (Serbia) davanti a 20mila persone ai piedi della fortezza Kalemegdan che la fischiano sonoramente. La controversa artista inglese, come immortalato in un video che ha fatto il giro del web, era sembrata troppo ubriaca per cantare, aveva balbettato alcuni dei suoi pezzi, non riuscendo per alcuni tratti della performance neanche a stare dietro ai musicisti. Nel corso dell'esibizione Amy Winehouse, che da poco aveva terminato una cura per disintossicarsi dall'alcol, aveva anche abbandonato la scena per ben due volte, tra i fischi dei fan accorsi anche dai paesi vicini. I musicisti avevano anche cercato di calmare il pubblico. E' la sua ultima apparizione: il tour europeo viene annullato.


www.ilgiornale.it

L'età maledetta: da Hendrix a Cobain, i divi morti a 27 anni

Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jonese Kurt Cobain e ora Amy Winehouse. In comune hanno la fama, la vita di eccessi e una triste coincidenza. Tutti infatti sono morti a 27 anni.

La morte di Hendrix La mattina del 18 settembre 1970, Jimi Hendrix venne trovato morto nell'appartamento che aveva aff ittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent. Non è chiaro come sia morto, ma la versione più diffusa racconta che sia soffocato nel suo vomito dopo un improvviso cocktail di alcool e tranquillanti. Non si sa nemmeno se il chitarrista sia stato trovato già morto o se fosse ancora vivo all'arrivo dell'ambulanza. Il chitarrista e cantautore verrà sempre ricordato per la sua esibizione in chiusura del festival di Woodstock del 1969: l'immagine di Hendrix che suona l'inno nazionale americano è entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo musicale.

La più grande voce blues del rock Il 4 ottobre 1970 Janis Joplin fu trovata morta nella stanza di un motel di Hollywood: secondo l'autopsia la cantante è morta per una overdose di eroina. Venne trovata dopo 18 ore con il viso riverso sul pavimento, sanguinante dal naso e dalla bocca, il corpo incastrato fra il comodino e il letto. Riconosciuta e ricordata per l'intensità delle sue interpretazioni, la cantante di Me and Bobby McGee e Piece Of My Heart nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera.

Il fondatore dei Rolling Stones Una vita tumultusa quella di Brian Jones, fondatore dei Rolling Stones, da cui fu allontanato nel 1968 proprio a causa della sua dipendenza dalle droghe. Intorno alla mezzanotte del 3 luglio 1969, Jones venne trovato immobile sul fondo della sua piscina nella sua casa in Inghilterra. Secondo i medici fu un incidente, ma il suo fegato e il suo cuore erano pesantemente compromessi dall’abuso di alchool e droghe. Secondo la fidanzata Anna Wohlin invece fu assassinato da Frank Thorogood, un costruttore che si trovava con loro in casa per rinnovarla

Il poeta del rock Jim Morrison, leader dei The Doors, uno dei più grandi cantanti rock della storia. Eppure, dopo una vita all'insegna di eccessi di tutti i tipi, morì il 3 luglio 1971, a soli 27 anni, generando da quel momento un'infinità di notizie circa le modalità della sua scomparsa. Le cause della sua morte infatti sono tuttora ignote: Pamela Carson, la sua compagna del momento disse solo di averlo trovato morto nella vasca da bagno. Quando gli amici arrivarono a Parigi, poi, la bara era già chiusa. Non poterono dunque vedere il cadavere del cantante ma solo visionare il suo certificato di morte. L'autopsia non fu fatta. Il certificato medico parla genericamente di "morte naturale" per arresto cardiaco. Ancora oggi la sua tomba è meta di pellegrinaggi da parte di migliaia di visitatori, curiosi e turisti, attratti dal suo mito.

Il suicidio di Cobain L'8 aprile 1994, il corpo di Kurt Cobain fu trovato nella serra presso il garage nella sua casa sul Lago Washington. Ad esclusione del poco sangue proveniente dall'orecchio di Cobain non c'erano segni visibili di particolari traumi. Fu trovata inoltre quella che sembrò una lettera di suicidio, ma non per l'investigatore Tom Grant....

A suo giudizio, infatti, la lettera sembrava più che altro un addio al mondo della musica che a quello terreno. Un fucile a pompa, comprato per Cobain da Dylan Carlson, venne trovato vicino al corpo del defunto. L'autopsia successivamente confermò che la morte di Cobain fu causata da un "colpo di fucile autoinflitto alla testa". Il rapporto disse anche che il cantante era morto con tutta probabilità il 5 aprile 1994. Nella lettera di suicidio, diretta all'amico immaginario della sua infanzia, "Boddah", Cobain citò una canzone di Neil Young, Hey Hey, My My (Out of the Blue): "It's better to burn out than to fade away" (È meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente), frase che compare anche nella canzone dei Queen Gimme the prize, tratta dalla colonna sonora del film Highlander (1986). L'uso da parte di Cobain di quel testo ebbe un profondo impatto su Young, che dedicò parte dell'album Sleeps with Angels alla memoria del cantante dei Nirvana. La lettera citava anche il cantante dei Queen, Freddie Mercury, cui Cobain invidiava la passione per il suo lavoro e per il suo pubblico, che sembrava non essere cambiato per tutta la sua carriera.



www.ilgiornale.it

The Rolling Stones Feat. Amy Winehouse - Ain't Too Proud To Beg (HD) - Live 2007

The Rolling Stones Feat. Amy Winehouse - Ain't Too Proud To Beg (HD) - Live 2007

Amy Winehouse - Will You Still Love Me Tomorrow

Amy Winehouse - Will You Still Love Me Tomorrow

Amy Winehouse - Rehab

Amy Winehouse - Rehab

Amy Winehouse - di Ernesto Assante

Non c’è un solo buon motivo per dissipare un simile talento, come non ce n’è per distruggere la propria vita a 27 anni. Non si può, davvero, non essere addolorati per la morte di Amy Winehouse, avvenuta oggi a Londra, perchè nessuno dovrebbe mai morire giovane e di certo lei, con la sua voce, con quella straordinaria espressività, con uno stile che era suo e soltanto suo, non lo meritava. Ora sarebbe facile dire che se l’è cercata, che ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità per arrivare ad una così drammatica e prevedibile conclusione, ma non basta a spiegare una storia come la sua. Altri lo hanno fatto prima di lei e hanno pagato allo stesso modo. Non c’è nulla di romantico, di poetico, di ribelle nel morire a 27 anni, c’è solo una terribile solitudine. Perchè viene da pensare che nessuno abbia avuto abbastanza coraggio, abbastanza forza, abbastanza amore per farla smettere, per fermarla, per arginare il caos che aveva dentro e che la portava a vivere una vita fatta di eccessi.
Una volta passata la tempesta, la cattiva ragazza verrà dimenticata, e di lei resteranno i dischi e le canzoni. Resterá l’esordio con “Frank” che la portò all’attenzione di tutti e resterà sopratutto “Back to black”, il suo capolavoro, il disco che non solo le ha portato la fama ma che ha spinto un intera generazione di cantanti a percorrere strade diverse da quelle che la vocalità femminile aveva imboccato dagli anni Novanta in poi, fatte solo di tecnica, magari spettacolare, ma prive di passione, di sentimento. Amy Winehouse di passione e sentimento ne aveva a bizeffe, non c’era nota nella sua voce che non passasse per il cuore oltre che per la gola. E, soprattuto era creativa, sorprendente, mai ovvia, mescolava la musica pop e il soul, le musica giamaicana e il jazz, usciva dalle regole del canto per stabilirne di nuove, di migliori. Ci mancherà Amy Winehouse, già ci mancava, perchè erano passati molti, troppi anni da “Back to black”. E la ricorderemo volentieri non leggendo i troppi titoli di giornle che ha riempito con la sua vita e che riempirà con la sua morte, ma ascoltando la sua voce. Anche quando con terribile logica cantava Rehab.

Ernesto Assante

www.repubblica.it