Mango evita il manierismo in un disco ben riuscito
La voce di Mango è, da molti lustri, una certezza nel panorama italiano. Il manierismo stilistico, in questi limpidi apparenti falsetti, è sempre in agguato. Ma non succede grazie a una diversificazione stilistica dei vari brani. Si va dalle tinte forti di "Tutto tutto" alle atmosfere pittoriche di "La terra degli aquiloni". "Dove ti perdo" è un capolavoro di melodia e acrobazia, una canzone che entra sotto la pelle. A sorpresa i testi di "La sposa", "Tutto tutto" e "Chiamo le cose", firmati da Panella, non ricercano effetti speciali di foné, ma sono a tutto tondo. Fra le chicche di un disco davvero ben riuscito "Guarda l'Italia che bella", una ninna d'amore per un Paese che, a 150 anni dalla sua fondazione, sembra aver dimenticato la propria dignità e la propria bellezza. Nella cover di "Starlight" tutta la famiglia Mango.