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Lady Gaga e il suo horror show medievale: Nutella, inviti sconci, confessioni e (anche) musica




Al Forum di Milano l'unico show della trasgressiva italo-americana

Non è che uno lo faccia apposta, ma tutto in Lady Gaga rimanda a Madonna, o almeno a una sua figlia (ancor) meno acculturata, e certo con meno esperienza. Lo show di ieri sera al Forum di Milano, diecimila persone circa, i bagarini che vendevano al ribasso, è un tremendo pastiche tra Twilight e le saghe post-medievali, fra il post-femminismo Madonnesco e le sboccatesse delle rappers più audaci. Un papocchione kitsch onnivoro e avveniristico, che le consente di saltellare fra canzoni e fissazioni e poi di stupire con lunghe provocazioni e confessioni.

Ma andiamo con ordine.

Provocazioni: "Anyone Wants a Blow Job Here?", chiede come se dovesse offrire caramelle, per quattro volte. "Come on, come to the backstage", completa come a dover consegnare la caramella.

Confessioni: avvengono dopo che ha esaminato alcuni dei regali che i fans hanno portato. Cartelli, una bandiera, cioccolata che apre e divora offrendone al ballerino. "Chi ha la mia Nutella?", chiede e di sotto chissà perché urlano. Segue lunghissima ricostruzione della storia della sua famiglia. Mamma dal Nord Italia, padre dal Sud, il nonno che faceva le scarpe a Palermo, la nonna che è cieca ma cucina ancora come se niente fosse. Vabbé.

Scenario. Un castello sinistro, tardo medievale, che serve di riparo per la band, nascondiglio per cambiare i 18 abiti, per sfondo a scenette nei vari piani, senza alcun interesse al mescolamento delle epoche, come in un pot pourri impazzito.

Si inizia con una sfilata sulla passerella che chiude il Monster Pit, pieno di fanciulle con parrucche colorate e di ragazzetti tenuti d'occhio da lontano dai genitori. Sfilata a cavallo di un unicorno, sembra, visto che si tratta di "Highway Unicorn". Una cosa che uno già se ne andrebbe.

E' nella somma la storia di un alieno (Lady Gaga) perseguitato da un ologramma (sempre lei) che si chiama Mother G:O:A:T.

Come per Madonna, c'è un inizio parlato, e un rapido estrarre pistola per ammazzare il frescone di turno. Si consiglia ai maschietti di vegliare e migliorare, sono brutti segni che torneranno più tardi con un balletto di donne armate.

La scaletta si snoda a colpi di scenette e cambi di costumi. Gaga canta meglio e balla peggio di Madonna, intorno ha uno stuolo di elegantissimi danzatori e danzatrici e almeno quello si nota. Lo show è sfilacciato, umorale, senza un filo logico che non sia la sfrenata fantasia della protagonista. E' ancora presto comunque per capire dove andrà a parare la ragazza, a forza di canzoni e tour come questo, in un mondo dove i fenomeni durano due minuti e la memoria è un optional. Già si parla di lei un po' meno di qualche mese fa, già la musica sta prendendo altre strade e altre pieghe, ma per ora il fenomeno resiste.

Vari colpi di scena: la pancia gonfiata con vagina in primo piano che poi esplode partorendo la stessa Gaga, i suoi abiti a bistecca indossati fra attaccapanni cui stanno appesi quarti di bue durante "Americano", sorta di flamenco; lo spogliarello audace dei danzatori durante "Alejandro" che finisce in un'ammucchiata sul sofà, con lei in mezzo.

Una bella idea è la tastiera che fa da manubrio ad una immensa motocicletta, lei suona lì e poi riparte.

Una brutta idea è la lunghissima tirata finale dove inneggia a Donatella Versace che le ha mandato 8 ragazzi a occuparsi di lei per i costumi a New York (Armani, che è in platea, abbandona prima della fine con una squadra di 8 maschietti). Ma Donatella Versace non è Michelangelo, si prova un po' di imbarazzo anche per questa ragazza esile, bionda (apparentemente) e per niente sexy, che si trascina in un simile peana come a render noti gli ingredienti di un successo. E comunque pienone di big patinati in sala, dalla Ventura a Emma. E pace all'anima loro.

Successone, ma non mi beccano più



Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Lady Gaga - The Edge Of Glory live @ Milan 2012

Lady Gaga - The Edge Of Glory live @ Milan 2012