MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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Fazio e il suo Sanremo





Cade un silenzio stupefatto in sala mentre il direttore artistico Fabio Fazio annuncia che il Festival n. 63 della Canzone Italiana, in diretta su Raiuno dal 12 al 16 febbraio 2013, «avrà al suo centro la canzone e gli autori». Sconcerto, e pensiero nascosto: saranno impazziti? S’immagina il direttore di rete Mazza mentre da Viale Mazzini guarda la conferenza stampa di Corso Sempione, e pratica i dovuti scongiuri a fronte di tale balzana idea, di cui si era persa memoria in nome dell’audience garantita da farfalline e vincitori (annunciati) dai talent show; si dice che solo a sentire il nome di Fazio gli sia venuta l’orticaria. Ma qui nella saletta ovattata sembra tirare aria di garbata rivoluzione, quando il compassato showman presenta il direttore musicale Mauro Pagani, rispettatissimo dalla comunità di addetti ai lavori, o quando discetta poi di giuria di qualità, e taglio invece di quella demoscopica (che riempiva la galleria dell’Ariston e costava un sacco in bed&breakfast, con i suoi 300 membri).

Fedele alla tradizione, Sanremo 2013 rispecchia il Parlamento italiano di oggi. Niente è come prima, ma c’è di tutto un po’. La baracca è saldamente in mani Rai: al centro il direttore della struttura di Intrattenimento Giancarlo Leone che guida il progetto bypassando Mazza, e ha scelto Fazio; ma riappare anche il capostruttura Azzalini lasciato a casa l’anno scorso. Destre e sinistre unite proprio come fra gli scranni di Montecitorio. Leone fa notare (a ragione) il tempismo di questa presentazione del regolamento, che consentirà a Pagani e alla sua commissione artistica (altro ritorno inquietante per i cultori del mordi-e-fuggi) di scegliere buon materiale. Se arriverà.

I PRESENTATORI. Con Fabio Fazio ci sarà Luciana Littizzetto, anche se lui dice-e-non-dice: «Ho pensato a lei come figura femminile inedita in questo contesto». Altro che. «Ci siamo visti molto quest’estate, ma Luciana vuol sciogliere la riserva domenica a "Che Tempo che fa"». Fra un Walter e una Jolanda, Litti dovrebbe presentare davvero. Negli ultimi anni, sul palco, i non cantanti erano sempre almeno cinque: sarà un effetto pavloviano, ma si presume un rimpinguamento. Lo stesso Fazio, d’altronde, dice che la strada è tutta da tracciare.

TANTA MUSICA. 14 Campioni o Big, con due brani inediti ciascuno: fanno 28 canzoni, divise nelle prime due serate. Una salterà per le votazioni, risparmiando l’onta dell’eliminazione all’artista. Il che dovrebbe favorire l’arrivo di nomi prestigiosi. Alle 28 canzoni vanno aggiunte le 8 dei giovani, per un totale di 36 titoli. Ce la farà il Popolo Tv Italiano, non più uso a tanta attenzione, a non metter mano al telecomando?

NON SOLO PAOLI. Il vecchio Ginettaccio è ormai diventato il testimonial del Sanremone 2013, primo e unico divo annunciato. Ma circolano molti nomi: Fiorella Mannoia e Daniele Silvestri i più vicini, Carmen Consoli sperabile, si parla di Capossela e pure di Cristiano De André che ha finito il nuovo disco; c’è chi spera in De Gregori. L’elenco completo verrà reso noto il 22 dicembre: «E non ci sono preclusioni per i talent-show».

IL RAP DICE NO. Consapevole che è il genere più seguito dai ragazzi, Mauro Pagani si sarebbe fatto avanti con Caparezza, Club Dogo e Fabri Fibra, ricevendo dei sonori "no". Il fratello di Fibra, Nesli, avrebbe invece accettato, e altri rapper meno radicali potrebbero seguire.

VIETATO AI MINORI. Gli aspiranti alla sezione Giovani dovranno dimostare di aver già un percorso professionale, con almeno 2 singoli alle spalle, per evitare l’effetto meteora, età prevista fra i 18 e i 33 anni. Ma fra gli 8, due arriveranno da Area Sanremo, se fossero sedicenni? «Prescinde da noi, speriamo nell’omogeneità».

SUPEROSPITI. Niente italiani fuori gara: «E’ una rinuncia faticosa, per stima a chi è in gara». Ospiti internazionali si, ma niente markette: «più che qualcuno in promozione, meglio chi rappresenta con un senso la musica».

SAVIANO. Lui e Fazio sono come Ale e Franz, dunque? «Stiamo costruendo il Festival, vediamo ma non sarà una presenza fissa».

BAGLIONI TORNA DA "ANIMA MIA". Il venerdì, serata di riposo dalla gara: «Chiederemo ai Big di cantare un brano rappresentativo della storia del Festival. Spero che Baglioni mi dia una mano».

COSTI. Giancarlo Leone: «Niente cifre, ma c’è un tetto che si abbasserà di anno in anno».

TELEVOTO E GIURIE. Dal televoto non ci si schioda, si sa: ma per la scelta di una delle due canzoni dei Big e per i Giovani, sarà bilanciato da una giuria della stampa del Festival. Una giuria di qualità entrerà in ballo interagendo con i voti precedenti e con il televoto, per i 4 finalisti giovani il venerdì, e il sabato con i Big (e poi, chissà se vincerà il migliore).



Marinella Venegoni

www.lastampa.it