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Nina Zilli che conosce i congiuntivi e canta nel segno di Otis Redding

Nina Zilli che conosce i congiuntivi e canta nel segno di Otis Redding

NonsoloBersani. Piacenza si è arricchita di una nuova star, una simpatica, sinuosa stangona la cui voce echeggia nelle radio e in mille cinema per «Mine Vaganti» di Ozpetek, persa dentro 50 mila lacrime rigorosamente autobiografiche: «Non ritornare/Non ti voltare/Non vorrei mi vedessi cadere», canta con la voce che profuma di amore per la Motown e per altri antichi sfizi musicali come i Temptation, raramente in transito nelle teste giovanili. Nina Zilli, cantautrice, è un prototipo, e una speranza se proprio si decidesse di essere ottimisti: è l''esempio di una ragazza di provincia di 27 anni che era un anno avanti a scuola, e che pur avendo studiato pianoforte classico al Conservatorio, pur essendosi laureata alla IULM in relazioni pubbliche, è riuscita ugualmente a entrare nel mondo della musica popolare, senza passare da un talent show. Scrive, produce, arrangia. Usa i congiuntivi. Un miracolo vivente.
Premio della critica fra i giovani a Sanremo, incomincia a godersi il successo non grazie al Festival, ma per «50 mila» dove duetta con il dandy Giuliano Palma. Ozpetek aveva sentito la canzone già l''anno scorso, quando ebbe un successino nelle radio: «Cercò in tutte le edizioni, alla fine mi ha trovata. Ma ci siamo conosciuti solo alla conferenza stampa del film», racconta lei che in realtà si chiama Maria Chiara e ha voluto chiamarsi Nina «in omaggio a Nina Simone, nera e femmina in un mondo di bianchi, la donna con le palle più dure della scena. Sperando di avere un po'' della sua forza». Il cognome, del nonno materno, è stato conservato a muso duro quando le sirene discografiche volevano che si chiamasse con il solo nome, come negli orfanatrofi tv.

Ragazza eccentrica non solo perché lotta per un cognome, la Zilli. Mandata dai genitori impiegati a imparare l''inglese in Irlanda a 10 anni, da sola. Una che ha scritto la prima canzone a 11 anni, che ha fatto la DJ, e ha militato in mille gruppi: era Chiara con gli Scuri, «facevamo beat italiano dei ''60, ye ye, un circuito piccolo dentro il quale ci si fa le ossa. Poi i Franziska con i quali ho girato l''Europa. Son stata ai festival reggae più belli, con i Reggae National Tickets, con Africa Unite». Vive a Milano «Che però sta morendo. Sono innamorata di Torino, come Giuliano Palma. Dico sempre che bisogna venire a vivere lì». Un''alternativa, insomma, a parte il fidanzamento con un trombettista: «Sanremo? ci sono andata per omaggio a un sogno dell''infanzia».

Nel disco «Sempre Lontano» che si sta diffondendo, ha messo un "warning" per le ragazze: «Canto "Penelope" per loro che mi sembrano in coma, mi spiace tanto quest''immagine veicolata dai media. Mi spiace l''ignoranza: con internet puoi andarti a vedere un concerto live di Otis Redding (il suo mito, ndr) e invece se chiedi ai ragazzini di oggi che fanno gli emo se gli piacciono i Clash, non sanno neanche chi siano. In realtà poi ho fiducia nella gente, sono convinta che se appena si alzasse il livello qualitativo della tv, non cambierebbe canale».

Per destino, è entrata nel mondo di un manager che da poco aveva lasciato Giusy Ferreri («lei è stata la prima, la Taricone dei talent-show»), e pare molto attenta al futuro: per promozione, solo date in piccoli club, per farsi le ossa nel mainstream dopo tanta militanza alternativa: «Ma una canzone è di nicchia finché non arriva a tutti. Tutto viene assimilato, all''inizio pure il punk sembrava improponibile: sarei onorata se qualcuno arrivasse a Otis Redding partendo dal mio pezzo».

Bell''esperimento, la Zilli. Tutta assemblata in proprio, lavorando di cervello: «Ho avuto vicende allucinanti con la discografia, c''è stato chi mi voleva far fare Dido, con la quale non c''entro nulla. Già, nei talent c''è il vocal coach, lo stilist, il coreografo, ti incasellano con vari mezzi, fanno di te quel che vogliono. Mai potrei». Che tipo strano, sembra una persona normale.



Marinella Venegoni

www.lastampa.it

Nina Zilli - 50mila ft. Giuliano Palma

Nina Zilli - 50mila ft. Giuliano Palma