"Povero guappo" è una celebre canzone della tradizione napoletana, scritta nel 1921 dal librettista e poeta Libero Bovio (testo) e dal compositore Ferdinando Albano (musica). Si tratta di un brano che ritrae la figura del "guappo", il tipico maschio alfa del rione Sanità a Napoli, un duro della malavita locale, orgoglioso e protettivo verso il suo territorio, ma segretamente vulnerabile per amore. Il testo racconta la storia di un guappo tradito da una donna, che lo ha lasciato distrutto emotivamente, facendolo apparire patetico agli occhi degli altri. Frasi come "Páccare amare e rasulate 'nfaccia: chist'è ll'ammore 'e vasci'â Sanitá" (baci amari e schiaffi in faccia: questo è l'amore del basso della Sanità) catturano l'essenza di un amore passionale ma violento, mentre il ritornello invoca pietà per questo "povero guappo" che piange in silenzio, lontano dagli sguardi altrui.