MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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«Mina live in studio 2001-2021», la diva all’opera




Stefano Crippa

Quando nel gennaio del 2001 il Tg1 lanciò la bomba mediatica serale, fu una sorpresa per tutti. La tigre dopo 23 anni di assoluta latitanza, si era decisa a mostrarsi dal vivo. Ma alle sue condizioni: in sala d’incisione, circondata dai suoi musicisti jazz e accompagnata dal suo antico sodale – Gianni Ferrio – che proprio in quegli ultimi mesi aveva ripreso a collaborare con lei. Era dai tempi di Mina Quasi Jannacci/Mina con bignè – nel 1977, che le strade del grande arrangiatore e della diva della canzone si erano separate. In realtà quell’esclusivo evento live – trasmesso su web dalla Wind che sponsorizzava l’intero progetto e che fece collassare la rete per via dell’enorme numero di contatti – non era «prodromo» di un ripensamento piuttosto sottolineava ancora una volta i motivi del ritiro. Non un capriccio da diva o la sindrome Greta Garbo come molti frettolosamente azzardavano, ma il semplice desiderio di cambiare vita mantenendo la musica – sempre e comunque – al centro di tutto. Via dalla pazza folla, dalle diete ferree (anche se per quelle riprese si sottopose comunque a un dimagrimento) e dai lunghi tour, ma sempre immersa nel mondo delle sette note.

«MINA LIVE IN STUDIO 2001», il documentario ricavato da quelle session di tre giorni negli studi di Lugano, ha avuto svariate vite. Una prima emissione nell’inverno di quell’anno, una riedizione in un lussuoso boxet dieci anni dopo e tre anni fa, l’emissione che in molti fan aspettavano, ovvero quella in un vinile – Mina live in studio 2001-2021 (si aggiunse a mo’ di cadeaux l’incisione nuova di zecca di un classico della musica napoletana, Accarezzame) che ’inaugurava’ la collana di ristampe e novità dal catalogo mazziniano della Pdu, fuori dal controllo e dalla distribuzione delle major. A queste uscite si aggiunge ora – venerdì 6 giugno – la ristampa per la prima volta in cd con copertina in formato 45 giri per accontentare il (vasto) mondo collezionistico. Undici canzoni che Mina scelse quasi a testimoniare l’estrema eterogeneità del suo repertorio: classici latini (Tres palabras, La Barca), standard intramontabili (Blue Moon, The Nearness of You), un tocco di Modugno (Tu si na cosa grande e soprattutto un’intensa Come hai fatto) e un ripescaggio in quello che allora era un classico del pop: Oggi sono io di Alex Britti, eseguito da seduta con picchi vocali – falsetto finale compreso – da brivido.
In un libro di Federico Pistone, la genesi di brani tratti da un infinito repertorio

SE IN AMBITO discografico si susseguono le uscite (e le ristampe) il mercato editoriale continua a omaggiarla con diverse pubblicazioni. L’ultima – in ordine di tempo – è un volume dell’Arcana scritto da Federico Pistone dal titolo Mina. Le canzoni, la leggenda. Un originale trattato che esamina alcune delle oltre (!) 1.500 canzoni da lei incise in carriera, inserite in un rigoroso percorso storico che rivelano, anche fuori dai contesti canonici dei suoi pezzi più celebri, gemme nascoste.