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Afterhours, piccole iene da vent'anni

Afterhours, piccole iene da vent'anni
Un'edizione speciale e rimasterizzata per l'iconico album di Manuel Agnelli e i suoi Afterhours
Recensione del 11 giu 2025 a cura di Marco Di Milia


Voto 8/10
La recensione
2005. L’allora giovane sito degli Afterhours cambia veste e si colora di una grafica cupa dalle tinte vermiglie, presentando un breve frammento di “Ballata per la mia piccola iena”. È l’annuncio di un nuovo album, che da quell’inedito ne prende quasi il titolo, “Ballate Per Piccole Iene”, in uscita per il 15 aprile, con la stessa formazione, Manuel Agnelli, Giorgio Prette, Dario Ciffo, Andrea Viti, che tre anni prima ha dato alle stampe l’intenso “Quello Che Non C’è”. Per la band si tratta di un altro passo in là verso tematiche più profonde e insieme taglienti, come mai prima aveva fatto.


I testi di Manuel si fanno duri, senza possibilità di alcuna redenzione. “Siamo vivi per usarci”, “Il mio amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora”, “C’era un male in lei che non si cura mai, né coi baci, né con la cocaina”, aprono un vortice di melodie a tinte noir su un’umanità incattivita, analizzata con lucidità e senza sconti. Ancora, un altro cambio di marcia è quello dettato dalla presenza di Greg Dulli degli Afghan Whigs - e Twilight Singers - in veste di coproduttore, che aggiunge un ulteriore groove oscuro, tra funk e atmosfere dark, arricchendo, insieme ai contributi di Hugo Race e John Parish, un quadro sonoro denso e decisamente avvolgente.

Nuova luce, nuova oscurità
2025. A vent’anni dalla sua uscita, “Ballate Per Piccole Iene” rinasce in una nuova veste che non si limita a lucidare il passato. Manuel Agnelli con il tecnico di mastering Giovanni Versari ha lavorato per restituire tridimensionalità al disco, portando allo scoperto sfumature che ai tempi erano rimaste nascoste. Attraverso un processo di rielaborazione pensato per restituire linfa a un disco che continua a pulsare di cruda vitalità, si è potuto scavare, anche con l’accesso ad alcune delle tracce separate registrate in quel periodo, con maggiore precisione nei dettagli, rendendo il suono più vivido, ampio e penetrante.


In questo modo, le dieci tracce del disco, dall’apertura con i falsetti sottili e oscuri di “La sottile linea bianca” fino in fondo con la chiusura affidata alla soffusa “Il compleanno di Andrea”, queste “ballate” degli After già cariche di tensioni trattenute e riff vischiosi tornano nuovamente ad affondare il coltello come e con più decisione.

Rabbia, disagio e disillusione, emergono con forza, nelle parole e nell’energia sensibile di “Ballata per la mia piccola iena” e a tratti spezzata e nervosa di “È la fine la più importante” oppure in quella introspettiva e sommessa di “Male in polvere” o “Il sangue di Giuda”. Le chitarre, sempre spigolose, si rendono presenti più sottotraccia per manifestarsi apertamente solo in alcuni brani, come in “Così com’è”, lasciando spazio anche a pianoforte, organo, mellotron e percussioni. Ancora, se in “Carne fresca” si segue un andamento meditativo, in “Ci sono molti modi”, riaffiora la ballata riflessiva e con “La vedova bianca” arriva nel mezzo l’esplosione ritmica, amara e consapevole.

Vent'anni dopo
Pubblicato originariamente in cd, la nuova edizione di “Ballate Per Piccole Iene” è ora disponibile nei formati cd e vinile nero - il vinile rosso è invece andato esaurito in preorder - che riproducono in copertina una versione aggiornata, virata adesso in rosso, degli iconici scatti di copertina di Guido Harari con l’artwork firmato da Thomas Berloffa, in cui tutte le sagome dei componenti del gruppo con le rispettive mogli e compagne risultano oscurate.


Inoltre, per celebrare a dovere l’anniversario, Manuel Agnelli ha riunito la formazione originale che ha dato vita all’album, per un tour al via il prossimo 26 giugno da Bologna e che proseguirà nelle principali città italiane nel corso dell’estate.

Sapore di male
Per capire cosa ha rappresentato “Ballate Per Piccole Iene” non c’è che da tornare indietro a quel periodo così intenso e a quell’acme creativo, fatto di fragilità, rancore e presa di coscienza dolorosa. La risposta della band fu un’opera oscura e carica di veleno, che non rappresentava del tutto una svolta stilistica rispetto al precedente disco, quanto una reazione emotiva. Il linguaggio si faceva così più insidioso e diretto, lasciando ancora una volta spiazzato il pubblico che reagì con entusiasmo, ma anche con qualche perplessità nei confronti di tracce che sembravano irrimediabilmente segnate dalle ferite dell’anima.

L’album si è rivelato in questo modo realmente divisivo e pure unificatore, capace di rompere schemi che apparivano quasi cristallizzati nella scena musicale italiana, tra pubblico, artisti, generi, per spostare l’asticella ben oltre il limite, arrivando al secondo posto nelle classifiche di vendita per segnare un traguardo prima impensabile per gli Afterhours e per il rock indipendente. E lì, in quell’intreccio di lacerazioni e spietata reattività, resta ancora intatta e sanguinante ancora oggi tutta la sua forza.


Tracklist
01. La Sottile Linea Bianca - Remastered 2025 (05:30)
02. Ballata Per La Mia Piccola Iena - Remastered 2025 (04:51)
03. È La Fine La Più Importante - Remastered 2025 (02:59)
04. Ci Sono Molti Modi - Remastered 2025 (04:28)
05. La Vedova Bianca - Remastered 2025 (03:59)
06. Carne Fresca - Remastered 2025 (05:08)
07. Male In Polvere - Remastered 2025 (04:04)
08. Chissà Com'è - Remastered 2025 (03:52)
09. Il Sangue Di Giuda - Remastered 2025 (05:04)
10. Il Compleanno Di Andrea - Remastered 2025 (03:55)