La reazione di Elly Schlein al risultato dei referendum dell'8-9 giugno 2025
La reazione di Elly Schlein al risultato dei referendum dell'8-9 giugno 2025, in cui il quorum non è stato raggiunto con un'affluenza intorno al 30%, è stata oggetto di dibattito e critiche. Schlein ha sostenuto che i 14 milioni di voti raccolti rappresentino un successo, poiché superiori ai 12,3 milioni di voti che hanno portato Giorgia Meloni al governo nel 2022, presentando il risultato come un segnale di forza dell'opposizione e un passo verso un'alternativa politica. Ha anche accusato la destra di aver condotto una campagna di boicottaggio politico e mediatico.
Questa narrazione è stata contestata sia all'esterno che all'interno del Partito Democratico. I critici, in particolare l'area riformista del PD, hanno definito il referendum un flop clamoroso e un regalo a Meloni, sottolineando che il mancato raggiungimento del quorum era prevedibile e che l'insistenza di Schlein nel celebrare il risultato come una vittoria sia un tentativo di rigirare la frittata o un errore strategico. In diversi hanno espresso scetticismo, definendo la sua interpretazione surreale o un segno di distacco dalla realtà, suggerendo che Elly Schlein stia cercando di trasformare una scon***** in un successo politico.
Sembra che stia adottando una strategia comunicativa per contenere i danni e rafforzare la sua leadership, nonostante il risultato deludente. La sua insistenza sui 14 milioni di voti potrebbe essere un tentativo calcolato di mobilitare la base e mantenere coesione nel campo largo con M5S e AVS, anche se i numeri non supportano pienamente la sua tesi: i "sì" sono stati circa 12 milioni sui quesiti lavorativi e meno sul tema della cittadinanza, dove i "no" hanno raggiunto il 35%. Tuttavia, questa strategia rischia di apparire poco credibile, soprattutto agli occhi dei moderati e dei riformisti, che vedono il referendum come un boomerang per il PD.
La reazione di Schlein sembra più un tentativo di vendere il risultato come un successo tattico che un segno di ingenuità. Tuttavia, la sua narrazione appare fragile, dato che il mancato quorum e le critiche interne evidenziano una scon***** politica difficile da mascherare. La sua leadership potrebbe essere ulteriormente messa alla prova se non riuscirà a riconciliare le diverse anime del PD.