La caduta dell’“Icon”: l’amaro post Sanremo di Tony Effe
La caduta dell’“Icon”: l’amaro post Sanremo di Tony Effe
Concerti spostati e feat improbabili: ora il rapper canta davvero “Damme ’na mano”.
Di Claudio Cabona
Più che caduta degli dei, in questi tempi di cantanti meme e canzoni da ballo di gruppo per l’estate, è meglio parlare di “caduta delle icon”. Le icone, appunto. Quelle sui telefoni, sui cartelloni pubblicitari, brillanti protagoniste di podcast senza domande. L’ultima a rischiare lo schianto, sull’onda di un Festival di Sanremo totalmente fuori fuoco, è Tony Effe, che nel 2024 pubblicò proprio “Icon”, un disco trap divertente, ricco di riferimenti e frasi fuori luogo, per questo più che apprezzabile. Un album, ricordiamolo, che fu un vero successo commerciale, proseguito con la hit estiva “Sesso e samba” con Gaia, tanto da spingere Carlo Conti a volere il rapper-forzuto-ex Dark Polo Gang al Festival di Sanremo.
Dopo, tra l’altro, essersi dissato con Fedez, altro partecipante al parco giochi musicale nella riviera ligure, ed essere stato fatto fuori dal concertone di Capodanno a Roma. Insomma, hype, curiosità e aspettative al massimo. E Tony come si è giocato questa carta? Presentandosi all’Ariston nei panni di bravo ragazzo, nella prima serata perfino con i tatuaggi coperti, e lo ha fatto con uno stornello incerto, “Damme ’na mano”, cantato tra un maritozzo e l’altro servito sul lungomare di Sanremo. Una canzone aliena che, a riascoltarla oggi, a distanza di qualche mese, non si sa neppure dove collocarla in un’eventuale trap-scaletta, essendo completamente slegata dal suo repertorio. Un titolo che oggi appare una Cassandra perché questo totale annacquamento della propria identità non solo è stato amaramente percepito dai fan, oggi spaesati, ma potrebbe anche essere il vero motivo che ha portato a delle scelte evidentemente figlie di alcune previsioni mancate. Una fotografia di tutto questo è il concerto inizialmente previsto il 27 giugno a Fiera Milano Live poi spostato in una location più piccola, al Carroponte di Sesto San Giovanni, il 25 giugno, nello stesso giorno di J Balvin tra l’altro, che chiuderà la serata.
Non è finita: anche nella sua Roma la situazione della vendita dei biglietti non sembra essere delle migliori. Anzi. Tony ha recentemente pubblicato uno spot per il suo concerto al Circo Massimo di Roma il 6 luglio, con ospite Francesco Totti e con una piccola frecciata al sindaco Gualtieri. Lo spot, condiviso sui social, vede i due palleggiare con Tony che colpisce per sbaglio con la palla un cartellone del primo cittadino, di fatto ironizzando sulla sua mancata esibizione a Capodanno. Un tentativo per cercare di risalire, di vendere biglietti soffiando sul fuoco di quella polemica. Ma aprendo la mappa dei settori su Ticketone la disponibilità è ancora elevatissima e il live rischia di essere un flop. Intanto Tony ha deciso di incollare alcune barre su "Espresso Macchiato” di Tommy Cash, pezzo ironico sull’Italia con cui la voce di Tallinn partecipa all’Eurovision Song Contest 2025. “Evado i milioni, ****** Sono il nuovo Berlusconi. Mando Priscilla alla Bocconi. ‘Dammi la paghetta, papà Tony’”, sono alcune delle barre aggiunte al pezzo dal rapper romano, che non rinuncia a cavalcare, con il sorriso, anche l’arrivo di una figlia, voluta insieme alla sua compagna Giulia De Lellis. Basterà per tornare “icon”? Un Sanremo sbagliato su più fronti, in molti lo dimenticano, può essere artisticamente letale.