"Eravamo in tre" è una meditazione sulla perdita dell’innocenza e sull’impatto dell’amore romantico su un’amicizia. Il brano descrive un triangolo non conflittuale, in cui il terzo personaggio sceglie di allontanarsi per rispetto o dolore, evitando rivalità esplicite. Questo lo distingue dai tipici triangoli amorosi drammatici.
La "gioventù" che se ne va con il terzo personaggio rappresenta la fine di un’epoca spensierata. L’amore esclusivo tra i due rimasti segna l’ingresso in una fase più matura, ma a costo di un sacrificio.
Il testo è permeato da un rimpianto per un passato idealizzato, un tema comune nella musica italiana degli anni ’60, che rifletteva il rapido cambiamento sociale dell’epoca.
La partenza del terzo personaggio è un atto di rinuncia, ma anche di generosità, che permette alla coppia di vivere il loro amore, pur lasciando un vuoto.
Il brano può essere letto come una metafora universale della crescita, in cui scegliere un percorso (l’amore, in questo caso) comporta inevitabilmente la perdita di altre possibilità.