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IA e copyright, Elton John e 400 artisti al governo:"Sosteneteci"

IA e copyright, Elton John e 400 artisti al governo:"Sosteneteci"
Si chiede al governo inglese di modificare le leggi sul copyright contro le minacce dell’IA


Di Elena Palmieri

Elton John, Coldplay e Dua Lipa sono tra i 400 artisti che stanno chiedendo al governo del Regno Unito di modificare le leggi sul copyright, alla luce della minaccia rappresentata dall’intelligenza artificiale. I firmatari sostengono quindi una proposta che obbligherebbe le aziende di intelligenza artificiale a dichiarare quali materiali protetti da copyright hanno utilizzato per addestrare i propri modelli. Anche Paul McCartney, Florence Welch, Kate Bush e Robbie Williams hanno firmato una lettera indirizzata a Keir Starmer, chiedendo che venga sostenuta una proposta di legge per proteggere le opere artistiche protette dal copyright dalle violazioni operate tramite l’IA.


Lunedì 12 maggio, la Camera dei Lord dovrebbe votare un emendamento a un disegno di legge che obbligherebbe gli sviluppatori di IA a rivelare quali materiali protetti da copyright hanno utilizzato per l’addestramento dei loro modelli. Finora, il governo guidato da Starmer ha espresso riserve sull’emendamento, preferendo continuare il processo di consultazione in corso. Attualmente, la legge britannica consente il data mining a fini non commerciali in modo automatico, mentre per usi commerciali i detentori dei diritti devono espressamente opporsi al data mining.


Nella lettera indirizzata al Primo Ministro, condivisa sul profilo Instagram di Elton John e firmata insieme al marito David Furnish, si legge: “Il copyright creativo è il cuore pulsante delle industrie creative. Riconosce l’autorità morale che abbiamo sulle nostre opere e garantisce un reddito a 2,4 milioni di persone nelle quattro nazioni del Regno Unito”. E ancora

“Alla battaglia per difendere le nostre industrie creative si sono uniti decine di aziende britanniche, comprese quelle che utilizzano e sviluppano l’intelligenza artificiale. Non siamo contro il progresso o l’innovazione. Le industrie creative sono sempre state tra i primi settori ad adottare le nuove tecnologie. In effetti, molte delle più grandi invenzioni del mondo, dalla lampadina fino alla stessa IA, sono nate da menti creative britanniche alle prese con la tecnologia”.

Nella lettera viene quindi evidenziato che "iI primo compito di qualsiasi governo è proteggere i propri cittadini”, affermando che il disegno di legge “metterebbe la trasparenza al centro del sistema di copyright e permetterebbe sia agli sviluppatori di IA sia ai creatori di contenuti di elaborare regimi di licenza che garantiscano la sopravvivenza dei contenuti creati dall’uomo anche in futuro”. In conclusione, si legge:

"Ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici e di entrambe le Camere, rivolgiamo un appello: votate a favore delle industrie creative del Regno Unito. Sostenere noi significa sostenere i creatori del futuro. Il nostro lavoro non è vostro da regalare".

Molti degli artisti firmatari si erano già espressi pubblicamente sull’argomento. A gennaio, Paul McCartney aveva dichiarato: “Ci sono ragazzi e ragazze giovani che scrivono canzoni bellissime, e non ne sono proprietari, non hanno più alcun controllo. E chiunque può rubargliele”. E aveva aggiunto: “Noi siamo il popolo, voi siete il governo! Il vostro compito è proteggerci. Quindi, se state approvando una legge, assicuratevi di tutelare i pensatori creativi, gli artisti, altrimenti non ne avrete più”.


Anche Jimmy Page aveva preso posizione lo scorso marzo, scrivendo: “Le implicazioni etiche sono enormi. Quando l’IA pesca nel vasto patrimonio della creatività umana per generare contenuti, lo fa spesso senza consenso, senza attribuzione e senza compenso. Questa non è innovazione, è sfruttamento”. Aggiungendo: “Dobbiamo promuovere una legislazione che impedisca all’intelligenza artificiale di monetizzare la creatività umana senza un consenso esplicito e un compenso equo. L’opzione preferita dal governo nell’attuale consultazione non lo garantisce”.

A sua volta, mentre 1.000 artisti – tra cui Damon Albarn, Kate Bush e Annie Lennox – pubblicavano un album silenzioso in segno di protesta contro le modifiche legislative previste, Brian May dei Queen aveva dichiarato in un'intervista per il Daily Mail: “Temo che sia già troppo tardi: questo furto è già avvenuto ed è inarrestabile, come tante incursioni che i mostruosamente arroganti miliardari proprietari dell’IA e dei social media stanno compiendo nelle nostre vite. Il futuro è ormai cambiato per sempre”.