Sta facendo molto discutere, con posizioni decisamente contrastanti, la scelta dell'artista sedicente anticonformista Achille Lauro di prestarsi per una pubblicità di McDonald's, la nota panineria globalista in prima linea nella omologazione planetaria dei palati. Severe critiche sono giunte, ad esempio, dai sindacati, che hanno accusato l'artista sedicente controcorrente di appoggiare, con la pubblicità, una battaglia contraria a quella dell'interesse dei lavoratori. Il punto su cui desidero richiamare l'attenzione, però, è un altro. Il circo mediatico e il clero giornalistico hanno per diversi anni ribadito a tambur battente che Achille Lauro rappresenta l'artista anticonformista per eccellenza. Nelle sue prestazioni sempre al centro della società dello spettacolo, egli ha dissacrato il sacro, ha ridicolizzato il divino, ha celebrato l'odierna imperante sdivinizzazione del mondo. Ancora lo ricordiamo quando, sul palco di Sanremo, si svestiva come San Francesco, ridicolizzando la sua figura. La verità è che oggi, nel tempo della Tecnica e del capitale, non vi è nulla di più conformistico che dissacrare il sacro e offendere il religioso: si tratta infatti del movimento fondamentale posto in essere dal capitale e dalla tecnica, che devono mettere in congedo ogni residua trascendenza e ogni residua religione, di modo che la circolazione della merce e la valorizzazione del valore procedano senza impedimenti. Perfino tre suore che leggessero e traducessero appartate Tommaso D'Aquino o Bonaventura da Bagnoregio sarebbero più anticonformiste di Achille Lauro. E adesso abbiamo oltretutto la prova provante dell'anticonformismo di facciata dell'artista, anticonformismo di facciata dietro il quale si nasconde il più radicale conformismo, la più totale adesione ai moduli della civiltà di mercato dominante. Achille Lauro, sempre intento a dissacrare il sacro, celebra poi la religione del nostro tempo, quella del capitale e del mercato, delle multinazionali e dei grandi gruppi no border del big business. Altro che anticonformismo: siamo qui al cospetto del conformismo più radicale, proprio di chi asseconda integralmente la dinamica del mercato, che annienta il sacro per sostituirsi ad esso.