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Bruce Springsteen, quello che c’è da sapere sui 7 “Lost Albums”

Bruce Springsteen, quello che c’è da sapere sui 7 “Lost Albums”
“Tracks II” arriva a giugno con 83 canzoni dall’83 al 2018: tracklist e dettagli ufficiali

Di Gianni Sibilla
Natale, per i fan di Bruce Springsteen, arriva il 27 di giugno: è il giorno in cui finalmente vedrà la luce “Tracks II”, un box con ben 7 album inediti, di cui 2 doppi. Dopo i teaser dei giorni scorsi, c'è la conferma ufficiale con dettagli e tracklist: un totale di 83 canzoni, in larga parte inedite.


Ma in realtà l’attesa dura da anni, perché di questi album si favoleggia da tempo. E non solo: lo stesso Springsteen ne ha parlato in diverse occasioni. “Tracks II”, a differenza del predecessore del 1998, non comprende solo materiale di studio e outtakes, ma veri e propri album fatti e finiti, mai pubblicati tanto che ognuno avrà una sua copertina e un suo packaging distintivo.


“I ‘Lost Albums’ erano dischi completi, alcuni addirittura già mixati ma mai pubblicati. Ho suonato questa musica per me stesso e per alcuni amici intimi per anni”, racconta Springsteen. “La possibilità di registrare in casa ogni volta che volevo mi ha permesso di esplorare una vasta gamma di direzioni musicali diverse”.
Si va dalle sessioni che hanno portato da “Nebraska” a “Born in the U.S.A” nell’83 a “Perfect World”, un album (presumibilmente) inciso con la E Street Band nel 2018, da cui arriva il primo singolo estratto, “Rain in the River”.
Il tutto in diversi formati: un'edizione limitata in formato 9 LP, 7 CD e digitali e un libro rilegato in tessuto di 100 pagine. Verrà pubblicato anche “Lost And Found: Selections From The Lost Albums”, una versione CD/2 LP con 20 delle 83 canzoni.


Springsteen torna a parlare ai suoi fan
L’operazione in sé non è nuovissima, ma nessun artista ha mai portato a questo livello la pubblicazione di materiale d’archivio inedito. Per dire, i “Lost Albums” vengono talvolta recuperati dagli artisti, e lo stesso Springsteen ne ha già pubblicati due: “The Promise”, legato alla ristampa di “Darkness on the Edge of Town”, e “The Ties That Bind”, una versione embrionale di “The River”.
In questo caso, però, la pubblicazione non è legata a una ristampa, ma copre un arco di 35 anni di una carriera segreta, o quasi.


I fan più accaniti sanno che alcuni di questi dischi esistono, e alcune canzoni sono trapelate sotto forma di bootleg, in particolare quelle del periodo dell’83. Ma mai in questa forma. Springsteen supera se stesso anche rispetto a “Tracks”, il box del ’98, che conteneva “solo” 66 brani.
Il punto è che Springsteen torna a parlare ai suoi ascoltatori dopo una serie di uscite discografiche poco apprezzate: album live (il “No Nukes Concert” e “Road Diary”, colonna sonora di un documentario sul tour, peraltro segnato dalle polemiche sul costo dei biglietti), raccolte (un “best of” del 2024) e ancora album live.

"Negli anni '90 si diceva spesso che avessi attraversato un periodo di stallo, ma in realtà ho lavorato senza sosta. Durante la pandemia ho colto l'opportunità per completare tutto ciò che avevo nel mio archivio", racconta Bruce Springsteen nel video di presentazione: "Gli album perduti erano dischi completi, alcuni dei quali erano persino arrivati alla fase del missaggio senza essere mai stati pubblicati. Per una ragione o per l'altra, sentivo che alcuni di essi mancassero di qualcosa o non fossero del tutto compiuti al momento".


Ecco, album per album, le tracklist e quello che sappiamo su queste incisioni.

LA Garage Sessions ’83
Il box inizia nel 1983 con un album doppio: le sessioni casalinghe che hanno portato dal capolavoro acustico “Nebraska” al successo mondiale con “Born in the U.S.A.”. Non c’è quindi il leggendario “Electric Nebraska”, la prova delle canzoni incise con la band nell’81, poi scartate a favore dei demo casalinghi pubblicati nell’82.
Ma c’è tantissima altra roba: qualche canzone è nota perché già suonata o pubblicata in qualche forma (“Follow That Dream”, “Shut Out the Light”, “Johnny Bye Bye”, “County Fair”, addirittura “My Hometown”), e parecchie girano sotto forma di bootleg da tempo.



Ma mai in questa forma così strutturata, che racconta un momento cruciale della storia del Boss.

1. Follow That Dream
2. Don’t Back Down On Our Love
3. Little Girl Like You
4. Johnny Bye Bye
5. Sugarland
6. Seven Tears
7. Fugitive’s Dream
8. Black Mountain Ballad
9. Jim Deer
10. County Fair
11. My Hometown
12. One Love
13. Don’t Back Down
14. Richfield Whistle
15. The Klansman
16. Unsatisfied Heart
17. Shut Out The Light
18. Fugitive’s Dream (Ballad)



Streets of Philadelphia Sessions
Si va tra il ’93 (anno in cui venne incisa “Streets of Philadelphia”, che poi varrà l’Oscar a Springsteen) a “Secret garden” già incisa per “Human touch” e poi reincisa per il greatest hits della reunion con la E Street Band.
Potrebbe essere il tanto favoleggiato “album hip-hop” - il comunicato stampa parla “di suoni di drum loop e sintetizzatori” - ma manca “Missing”, che venne pubblicata in quel periodo e si credeva ne facesse parte. Però c’è “Waiting On The End Of The World”, canzone che i fan aspettano da tempo.

1. Blind Spot
2. Maybe I Don’t Know You
3. Something In The Well
4. Waiting On The End Of The World
5. The Little Things
6. We Fell Down
7. One Beautiful Morning
8. Between Heaven and Earth
9. Secret Garden
10. The Farewell Party


Faithless
Di questo album si sa poco per ora, se non che è "il lavoro per la colonna sonora di un film mai realizzato”, tanto che contiene tre strumentali ed un “tema”. Probabilmente inciso nella seconda metà degli anni ’90.

1. The Desert (Instrumental)
2. Where You Goin’, Where You From
3. Faithless
4. All God’s Children
5. A Prayer By The River (Instrumental)
6. God Sent You
7. Goin’ To California
8. The Western Sea (Instrumental)
9. My Master’s Hand
10. Let Me Ride
11. My Master’s Hand (Theme)

Somewhere North of Nashville
Si tratta di canzoni legate al periodo di “The ghost of Tom Joad”, ma il mondo sonoro si sposta appunto verso Nashville, tanto che il comunicato recita “brani country con pedal steel”; siamo sempre nel ’95 e alcune canzoni sono note: “Tiger rose” venne incisa e pubblicata da Sonny Burgess nel 1996, mentre "Stand On It” e "Janey Don’t You Lose Heart” sono canzoni del periodo di “Born in the U.S.A”, in una nuova versione.


1. Repo Man
2. Tiger Rose
3. Poor Side of Town
4. Delivery Man
5. Under A Big Sky
6. Detail Man
7. Silver Mountain
8. Janey Don’t You Lose Heart
9. You’re Gonna Miss Me When I’m Gone
10. Stand On It
11. Blue Highway
12. Somewhere North of Nashville

Inyo
Anche su questo album ci sono poche informazioni, se non un post di una decina di anni fa di Patti Scialfa che nominava "The lost charro". Per ora si parla “racconti ricchi di dettagli ambientati al confine con il Messico”. I titoli (in larghissima parte mai sentiti anche dai fan) fanno pensare ad un album tex-mex: Inyo è una contea dello stato della California, al confine con il Nevada, dove si trovano le montagne che portano lo stesso nome.
1. Inyo
2. Indian Town
3. Adelita
4. The Aztec Dance
5. The Lost Charro
6. Our Lady of Monroe
7. El Jardinero (Upon the Death of Ramona)
8. One False Move
9. Ciudad Juarez
10. When I Build My Beautiful House

Twilight Hours
Qua ci spostiamo ai primi anni ‘2000. La canzone nota è “I’ll Stand By You”, che Bruce scrisse alla fine degli anni ’90 ispirandosi ai libri di Harry Potter (storia vera!) e poi incise nel 2001, proponendola a Chris Columbus, il regista dei film della saga. Venne rifiutata perché per ordine di J.K. Rowling i film non dovevano avere canzoni e Bruce la pubblicò nel 2019 per la colonna sonora di “Blinded By The Light”.
Il comunicato parla di “atmosfere noir-orchestrali di metà secolo” - possibile che queste registrazioni siano state scartate per fare spazio al ben più urgente “The rising”, la sua risposta all’11 settembre.
1. Sunday Love
2. Late in the Evening
3. Two of Us
4. Lonely Town
5. September Kisses
6. Twilight Hours
7. I’ll Stand By You
8. High Sierra
9. Sunliner
10. Another You
11. Dinner at Eight
12. Follow The Sun

Perfect World
La title track è un brano che Springsteen ha poi “ceduto” all’amico John Mellencamp per “Orpheus descending” del 2023. “Idiot’s delight” è stata scritta negli anni ‘90 da Springsteen con Joe Grushecky e poi incisa con la E Street Band verso gli anni 2000 (e in questa versione suonata alla radio nel 2020). Il primo singolo "Rain in the river" è stato inciso - più verosimilmente completato - con il produttore Ron Aniello, che suona diversi strumenti.
1. I’m Not Sleeping
2. Idiot’s Delight
3. Another Thin Line
4. The Great Depression
5. Blind Man
6. Rain In The River
7. If I Could Only Be Your Lover
8. Cutting Knife
9. You Lifted Me Up
10. Perfect World