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Prima della Scala 7 dicembre 2025 con Lady Macbeth di Shostakovich

Prima della Scala 7 dicembre 2025 con Lady Macbeth di Shostakovich, l'opera lirica ispirata al romanzo di Leskov - ESCLUSIVAL'opera lirica in 4 atti e 9 scene del compositore russo, secondo quanto scoperto dal Giornale d'Italia, succederà alla Forza del Destino di Giuseppe Verdi andata in scena quest'anno, che ha raccolto 12 minuti di applausi. Il cast al momento riservato, verrà svelato nelle prossime settimanedi Redazione08 Dicembre 2024Prima della Scala 2025 con Lady Macbeth di Shostakovich, l'opera lirica ispirata al romanzo di Leskov -
Alla prima della Scala il 7 dicembre 2025 andrà in scena Lady Macbeth del Distretto di Mcensk di Dmitri Shostakovich. L'opera lirica in 4 atti e 9 scene del compositore russo, secondo quanto scoperto dal Giornale d'Italia, succederà alla Forza del Destino di Giuseppe Verdi andata in scena quest'anno, che ha raccolto 12 minuti di applausi. Una prima riuscita, e l'anno prossimo si dovrebbe cambiare registro con l'opera basata su un libretto di Aleksandr Germanovič Prejs e dello stesso compositore, ispirato all'omonimo romanzo breve di Nikolaj Leskov.

Prima della Scala 2025 con Lady Macbeth di Shostakovich: la trama
Luogo dell'azione: Una cittadina russa di provincia negli anni sessanta dell'ottocento.

Atto primo:


Quadro primo: Vengono sottolineate le umiliazioni alle quali Caterina è sottoposta da parte del suocero, che non solo la importuna e vorrebbe possederla, ma le rinfaccia di non riuscire ad avere figli. Come se non bastasse, poiché il marito di Caterina, Sinovio, dovrà allontanarsi per alcuni giorni, Boris le fa giurare, davanti a tutta la servitù, che rimarrà fedele al consorte lontano. La cuoca Aksinia, allora, interviene e le fa notare un bel garzone assunto da poco.
Quadro secondo: È incentrato su alcuni lavoranti che insidiano e maltrattano la deforme Aksinia, aizzati proprio da Sergej. Caterina interviene in difesa della donna, ma pur essendo provocata da Sergej, ne rimane attratta.
Quadro terzo: Caterina si dispera per la sua atroce solitudine. Sergej si introduce nella sua camera da letto e seduce Caterina.

Atto secondo:


Quadro quarto: Boris è eccitato e tormentato dalla presenza di Caterina, al punto da decidere di assolvere ai doveri coniugali in vece del figlio. Mentre sta progettando tali lascivie, gli cade addosso, dalla finestra della camera di Caterina, Sergej. Boris lo riduce in fin di vita a frustate di fronte agli occhi di tutti i servitori e di Caterina stessa; quindi Sergej viene rinchiuso in cantina. Caterina avvelena Boris mettendo del veleno per topi nel suo piatto; dopo avergli sottratto la chiave della cantina dove è rinchiuso l'amante, assiste alla funzioni del pope, chiamato per assistere il moribondo.
Quadro quinto: Caterina è a letto con Sergej, tormentata dai rimorsi: arriva il marito, che viene ucciso dai due e nascosto in cantina.

Atto terzo:


Quadro sesto: Caterina e Sergej si sposano, mentre il marito è dato per disperso. Caterina è ossessionata da ciò che ha fatto e guarda terrorizzata verso la cantina. Un servo ubriaco, mentre gli altri sono in chiesa per il matrimonio, credendo che le occhiate di Caterina nascondano la presenza di un buon vino, sfonda la porta della cantina, trova il cadavere di Sinovio e chiama la polizia.
Quadro settimo: Nel distretto di polizia i gendarmi si annoiano e, per passare il tempo, si divertono a creare problemi a qualche intellettuale, ad esempio accusando di nichilismo un innocente insegnante.
Quadro ottavo: Caterina, alla fine della cerimonia, si accorge che la cantina è stata aperta ma è troppo tardi per fuggire.
Atto quarto:
Quadro nono: Caterina e Sergej si trovano in un accampamento, di notte, mentre sono in viaggio verso la Siberia perché condannati ai lavori forzati. Caterina corrompe una guardia perché le permetta di passare la notte con Sergej, ma lui la considera ormai solo una fonte di disgrazie ed è invece attratto da un'altra detenuta più giovane, Sonetka, alla quale regala le calze di lana che Caterina gli ha dato. Tutti si prendono gioco di lei: Caterina, disperata, si getta nel fiume trascinando con sé la rivale. Le due donne annegano, mentre i deportati riprendono la marcia.

Il cast
Ancora mistero per quanto riguarda il cast, che rimane riservato. Questo dovrebbe comunque essere annunciato nelle prossime settimane. I personaggi da impersonare sono quelli di Boris Ismailov, Zinovy Ismailov, Shabby Peasant, Sonyetka, Sergei, Priest, Old Convict, Katerina Lvovna Ismailova e Police Sergeant.

Chi è Dmitri Shostakovich
Dmitri Shostakovich è stato un compositore russo, nato a San Pietroburgo il 25 settembre 1906 e morto a Mosca il 9 ottobre 1975. Tra i più rappresentativi della musica russa contemporanea, scrisse più di trenta partiture per il cinema sovietico, collaborando in particolare con i registi Grigorij M. Kozincev e Leonid Z. Trauberg. Anche in questo campo il suo apporto risentì dell'evoluzione stilistica che caratterizzò più in generale la sua opera, per cui a una prima fase, contrassegnata da uno stile eclettico e da un'attitudine sperimentale legata al clima culturale del formalismo, ne seguì una seconda, condizionata anche dalle critiche ufficiali del regime, più orientata nella direzione di canoni estetici del realismo socialista e della tradizione popolare russa.
Raggiunse la notorietà quasi esordiente, con la prima sinfonia (1926), che già racchiudeva la gradevolezza melodica, la vivacità strumentale e i frequenti cambiamenti di registro che contrassegneranno il suo primo stile. Durante la sua carriera compose quindici sinfonie, tra cui le più celebri sono la quinta (1937) e la settima detta 'di Leningrado' (1941). La vicinanza con le avanguardie europee si evidenziò nelle musiche per balletti e soprattutto nel suo primo lavoro teatrale, l'opera Nos (1930, Il naso), dalla novella di N. V. Gogol′.

Il primo contatto con il cinema risale al 1924, quando lavorò come pianista accompagnatore; successivamente collaborò come consulente nella scelta dei brani da accostare ai film al Teatro della Pellicola di Leningrado. La prima e più importante colonna sonora fu quella composta per il film muto Novyj Vavilon (1929; La nuova Babilonia) di Kozincev e Trauberg, fondatori della FEKS (Fabbrica dell'attore eccentrico), movimento d'avanguardia futurista, in stretti rapporti con lo studioso formalista Jurij N. Tynjanov. La partitura originale (op. 18), ritrovata solo nel 1975, riproponendo i tratti stilistici tipici di Š., l'eclettismo, la tendenza alla parodia e la capacità di passare in una stessa frase da un'intonazione elevata a una quotidiana, si prestava alla poetica dei registi che, nel lavoro di deformazione del materiale narrato, miravano a esibire i procedimenti di costruzione formale. In linea con le teorie sul cinema sonoro elaborate da Vsevolod I. Pudovkin e Sergej M. Ejzenštejn, Š. lavorò inoltre sul principio del contrasto, per dare alla musica un ritmo asincrono, distinto e separato rispetto all'immagine, aumentando così la sua valenza informativa ed espressiva. La collaborazione con i due registi continuò con la musica per Odna (1931, Sola) e per la trilogia di Maksim, composta da Junost′ Maksima (1935, La giovinezza di Maksim), Vozvraščenie Maksima (1937, Il ritorno di Maksim) e Vyborgskaja storona (1939, Il quartiere di Vyborg). In quegli anni Š. subì un duro attacco sulla "Pravda" in riferimento all'opera lirica Ledi Makbet Mcenskogo uezda (La lady Macbeth del distretto di Mcensk), per il "formalismo modernista" e la massa di suoni oscura e deliberatamente sgradevole. La necessità di aderire ai dettami del realismo socialista lo costrinse a modificare parzialmente il suo stile grottesco e ricco di influssi eterogenei (musica popolare russa, avanguardie, sinfonismo russo, jazz), per dare alla sua musica un carattere più comunicativo, dai toni più vitali e popolari, se non celebrativi. La seconda maniera si rifletté anche nelle composizioni per il cinema, più accademiche, in film che furono in URSS, durante l'epoca staliniana, presi a modello: Molodaja gvardija (1948; La giovane guardia) di Sergej A. Gerasimov, lo storico-biografico Padenie Berlina (1950; La caduta di Berlino) di Michail E. Čiaureli. Il trionfalismo e l'assenza di conflittualità ideologica erano tradotti in un sinfonismo adatto in particolare alle azioni drammatiche di massa. Risultati più originali li ottenne in Vstreča na El′be (1949, Incontro sull'Elba) di Grigorij V. Aleksandrov e in Mičurin (1949; Mičurin o La vita in fiore) di Aleksandr P. Dovženko.


La sua carriera proseguì tra nuove censure e numerosi riconoscimenti ufficiali da parte delle autorità. Nei decenni seguenti le collaborazioni più valide furono sempre quelle con Kozincev: Gamlet (1964; Amleto) soprattutto, e Korol′ Lir (1970; Re Lear). Alcune sue canzoni scritte per il cinema entrarono nel repertorio popolare, come Pesnja o vstrečom (Canzone su un incontro), o Mir pobedit vojnu (Il mondo vincerà la guerra). Gran parte delle sue colonne sonore furono rielaborate in forma di suite, e alcune sue opere vennero adattate per lo schermo (Moskva, Čerëmuški, 1963; Katerina Izmajlova, 1967, nuova versione della Ledi Makbet Mcenskogo uezda, 1934). Nel 1967 scrisse le musiche per una riedizione sonora di Oktjabr′ (1927; Ottobre) di Sergej M. Ejzenštejn. Altre sue composizioni furono utilizzate dal cinema, come il Waltz II della suite n. 2 per orchestra jazz (1938) in Eyes wide shut (1999) di Stanley Kubrick.