MUSICA




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Mina compie 85 anni. La sua voce fa parte della nostra vita

Mina compie 85 anni. La sua voce fa parte della nostra vita

Ognuno ha la sua Mina. Giovane urlatrice con i capelli corti, bellissima con la chioma cotonata, seducente primadonna a Milleluci, nel varietà più elegante della storia della tv, versione Paperina con Adriano Celentano, con la barba, con una lunga treccia. Ci sorprende sempre col suo talento, e ogni volta che esce una nuova canzone quella voce, rimasta identica, è un regalo. Oggi, 25 marzo, compie 85 anni, chissà come festeggia; idealmente, milioni di persone faranno gli auguri a Anna Maria Mazzini, che con le sue canzoni fa parte delle nostre vite.


Mille e una Mina, artista immensa, che dall'estate del 1978 non compare in pubblico. Quel 23 agosto 1978 c’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, allora giovane professore universitario, insieme alla moglie Marisa Chiazzese e al fratello Piersanti, tra gli spettatori che avevano assistito all’ultimo concerto della cantante alla Bussola in Versilia.

Invisibile. Assente ma presente. A novembre dello scorso anno ha pubblicato l'album Gassa d'amante, l'anno prima Ti amo come un pazzo, nel 2022 era uscita la raccolta Mina in studio (2001-2021). Nel 2019 era stato pubblicato Mina Fossati, progetto a cui i due artisti pensavano dal 1997. Negli ultimi anni ha dato sempre più spazio al jazz, assecondata dal figlio Massimiliano Pani, che la circonda di alcuni dei migliori musicisti. E’ lui ad aver raccontato, tante volte, come la madre sia curiosa, continui a tenersi informata su tutto e segua con interesse i giovani artisti (ha duettato con Blanco in Un briciolo di allegria nel 2023).


Sempre avanti. Ma dieci anni fa, grazie a Vincenzo Mollica, ha fatto un salto nella tv in bianco e nero, quella che ci restituiscono le Teche Rai, per scegliere il meglio delle sue apparizioni televisive. Il cofanetto I miei preferiti - Mina - Gli anni Rai spiega bene come questa artista sia diventata un mito. Da Milleluci a Senza rete, da Canzonissima a Teatro 10, da Studio Uno a Il Musichiere, capitoli di storia dello spettacolo che sono talento e bellezza.

Duetti indimenticabili con i grandi - Giorgio Gaber, Ugo Tognazzi, Caterina Valente, Vittorio De Sica, Luciano Salce, Totò, Giancarlo Giannini, Astor Piazzolla, Lelio Luttazzi, Alberto Sordi, Paolo Panelli, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Nino Manfredi, Peppino De Filippo, come citarli tutti. Liza Minnelli ha detto di lei che è “la più grande”, riascoltarla con Lucio Battisti è sempre emozionante. Caschetto biondo, il vestito a righe orizzontali, canta Quando dico che ti amo, con un quartetto di boys in smoking molto speciale - Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora - giovani e felici di intonare il ritornello Popo po popo."Mina, Minona, fatte vede’ da vicino, sei la più grande cantante del mondo... Sei ' na fagottata de roba" le dice Sordi e lei ride.


Grande artista e donna libera, quando si pagava per le proprie scelte. Fa scandalo l'amore con Corrado Pani, da cui ha avuto il figlio Massimiliano; non le danno tregua quando, dal legame con il giornalista Virgilio Crocco, nasce la figlia Benedetta. Il cinema la cerca, rifiuta Il Padrino - il suo ruolo sarà affidato a Diane Keaton - e non parte per l'America.

Gli appelli, da quel 1978, perché torni in scena e si faccia vedere, si ripetono: non tradirà la sua decisione. Solo nel 2001 si fa riprendere, eccezionalmente, negli studi di registrazione della PDU, la sua etichetta discografica, a Lugano. Un video in streaming seguito da 20 milioni di persone, uno dei più seguiti di tutti i tempi in Italia. Nello stesso anno, per i meriti artistici, è stata insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi. Ha un fascino speciale, è l’emblema della passione. Natalia Aspesi, inviata per Repubblica a Lido di Camaiore, scrisse un pezzo memorabile nel luglio del 1978, un mese prima che la cantante decidesse di ritirarsi: “Mina torna a cantare in pubblico dopo sei anni di lontananza e subuto fa apparire meschine, assurde, due mitologie della nevrosi estiva di massa: è di un biancore luminoso, intatto e superbo, in mezzo a gente vergognosa del proprio pallore, fissata a inseguire abbronzature rughe e sinistre; è grande, opulenta, riccamente carnale, in una folla di disperati che puniscono il loro sogno di magrezza (…) Ha 38 anni ed è sempre più bella, canta da vent’anni e canta sempre meglio (…) Piena di passione si disfa a poco a poco, sul palcoscenico come dopo aver fatto l’amore, con violenza e felicità: il sudore le scivola sulla gola mentre canta L’importante è finire, libera il collo bianco dai capelli rossi madidi, mentre grida ‘Ricominciare, che senso ha’. Quando esplode, prima china su di sé, poi spiegata nel grande vestito nero, ‘Io ti chiedo ancora, il tuo corpo ancora’, la gente si perde dentro un richiamo antico, carnale e teatrale. Il disagio di tanta furia amorosa, perso nell’abitudine della finzione sessuale, è come uno schiaffo”.

Lancia le mode, è sempre diversa. Hippy, bionda, bruna, rossa, fatale, col caschetto, fa sparire le sopracciglia come le dive degli anni 20. Pois, piume, stivaloni, gli abiti sottoveste, le ciglia finte, gli occhialoni. Osa sempre. I vestiti a volte sono un azzardo; la costumista Pia Rame, sorella di Franca, disse: "Sono belli perché li mette lei". Sì, copiare Mina non conveniva.