MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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Giovanna 80

Cara Giovanna,
Milano, 9 marzo 2025
Domani sarà un giorno speciale: il 10 marzo, il giorno in cui raggiungi il traguardo degli ottant’anni, splendidamente portati. Ho voluto scriverti questa lettera per festeggiare te, la tua musica, la tua energia e l’amicizia che ci lega, un’amicizia che per me è un dono prezioso, nato quasi per caso e cresciuto negli anni tra cassette, 45 giri, CD, social network, telefonate e incontri a Milano.
Mi ricordo ancora di te nelle tue prime apparizioni in televisione, quando eri ospite a “Settevoci”, la trasmissione di Pippo Baudo che andava in onda la domenica pomeriggio. Ero un ragazzo allora, e guardavo il programma insieme a mio padre. A lui piacevi tantissimo: lo colpivano il tuo abbigliamento: giacca e pantaloni scuri, così eleganti e fuori dal comune, e quel tuo diastema che ti rendeva unica. Io sentivo che c’era qualcosa di speciale in te. A distanza di tanti anni, non ricordo chiaramente su chi ti imponesti al tuo apparire (ricordi l'applausometro?) e da quale cantante fosti eliminata dopo un tot di puntate, ma quelle immagini sono rimaste impresse nella mia memoria come un primo seme di ciò che sarebbe venuto dopo.
Un paio d’anni più tardi, quando le musicassette iniziarono a soppiantare i trentatré giri – anche se per un periodo breve – trovai in un negozio di dischi di Cividale una tua cassetta dal titolo “Ho passato un brutto inverno”. Non avevo un’autoradio, ma il mio glorioso radioregistratore Grundig, che mi è durato più di trent’anni, era sempre lì, adagiato sul sedile accanto al mio mentre guidavo. Prima una Fiat 850, poi una Simca grigio metallizzata: quelle erano le mie compagne di strada, e la tua voce mi teneva compagnia nel tragitto dal recapito bancario di San Leonardo del Friuli, dove ero impegnato dalle 8:15 alle 13:00, fino alla filiale di Cividale, dove proseguiva il resto della mia giornata lavorativa. Percorrevo sempre lo stesso percorso, e c’erano punti precisi della strada in cui partivano le canzoni che amavo di più. Tra tutte, “Ricordo di un amore” era la mia preferita – anni dopo scoprii che era una cover di “Dearest” dai “Trafalgar” dei Bee Gees, e questo la rese ancora più speciale ai miei occhi. Il grande successo “Il mio ex” era ancora di là da venire, ma già allora la tua voce aveva il potere di tenermi compagnia, di farmi sentire meno solo, di trasformare un semplice viaggio in un momento di emozione.
Facciamo un salto di trent’anni. Entrato in possesso di un personal computer, mi iscrissi a MySpace e lì ebbi la fortuna di avere tra i miei amici virtuali Paolo Limiti. Gli scrissi per chiedergli un aiuto: nella tua canzone “Un nido rosa” – una cover del successo di Wanda Osiris che avevi inciso nella sua splendida raccolta “Canzone, amore mio” – c’era una parola che non riuscivo ad afferrare. Con la sua gentilezza, Paolo mi rispose che quel termine era “chiaror”. Quel piccolo chiarimento mi spinse a creare un primo video di quel motivo, che amavo tanto sia per la tua interpretazione che per la parte musicale. E poi, quasi come un segno del destino, poco dopo mi arrivò la tua richiesta di amicizia su MySpace. Da lì è iniziato tutto: la piattaforma ha chiuso, ma il nostro legame no. Da virtuale si è trasformato in reale, con due incontri a Milano nel 2014, che custodisco nel cuore e le nostre frequenti telefonate che hanno reso la tua voce – quella stessa voce delle cassette – una presenza viva nella mia vita.
Oggi, alla vigilia dei tuoi ottant’anni, ho voluto mettere per iscritto questi ricordi perché penso che tu sia una persona straordinaria. Arrivare a questa età in splendida forma, ricca di vitalità, energia e voglia di fare, immersa in mille progetti e con uno sguardo sempre rivolto avanti, è qualcosa di meraviglioso. Sei un esempio di come si possa vivere con ottimismo e passione, e questo mi riempie di ammirazione. La tua musica è stata la colonna sonora di tanti momenti della mia vita, e la tua amicizia è un regalo che non smetto di apprezzare.
Cara Giovanna, ti auguro un compleanno pieno di gioia, circondata dall’affetto di chi ti vuole bene e dalla soddisfazione di tutto ciò che hai costruito. Ottant’anni sono un traguardo importante, ma per te sembrano solo un nuovo inizio. Continua a brillare, a cantare, a ispirare. Io sarò sempre qui, con il mio Grundig immaginario, ad ascoltarti e a ricordarmi di quell’amore che hai saputo raccontare così bene.
Con tanto affetto,
Paolo