Oggi mi sono seduto tranquillo, con l’intenzione di immergermi nella musica. Ho aperto YouTube per praticità e ho fatto partire il brano "L’artista", una scelta semplice, a portata di clic. Eppure, mentre le note riempivano la stanza, mi è tornato in mente che nella mia collezione, tra gli scaffali di dischi che custodisco con cura, c’è il doppio CD "L’immensità e altre storie". Non ho resistito: sono andato a cercarlo. L’ho preso tra le mani, quasi fosse un vecchio amico che non vedevo da un po’.
Dopo aver recuperato quel doppio CD, potrei dire che è come aprire una finestra su un mondo fatto di suoni e racconti. Ogni traccia è un frammento di vita, un’emozione che si intreccia con i ricordi. "L’artista" mi aveva già catturato su YouTube, ma risentirlo nel contesto del disco, con la sua sequenza pensata e il suo respiro più ampio, è stato diverso. È come se il digitale mi avesse dato un assaggio, ma il CD mi avesse restituito l’intera storia. Potrei dire che c’è una magia nel tenere in mano qualcosa di tangibile, nel sapere che quelle canzoni sono lì, pronte a parlarmi ogni volta che ne avrò bisogno.