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Le nuove canzoni? Meglio le vecchie. I tour diventano "only hits"

Le nuove canzoni? Meglio le vecchie. I tour diventano "only hits"
Sempre più artisti rinunciano alla velleità di suonare dal vivo i nuovi album: ecco perché.

Di Mattia Marzi

È semplice: al pubblico che ha acquistato un biglietto per un tuo concerto non interessa granché di ascoltare i brani dell’album che hai appena pubblicato e che probabilmente nessuno ha ascoltato, e se l’ha ascoltato nemmeno gli è piaciuto così tanto, perché quello che hai fatto in passato rimane a priori - e a prescindere da tutto - impareggiabile e irripetibile. Sì, certo, il desiderio di raccontare al pubblico che hai ancora qualcosa da dire, che sai parlare ancora al presente, è forte: è una velleità alla quale non intendi rinunciare. Ma il rischio che corri è che quando cominci a cantare una canzone dell’album che hai appena pubblicato, sul palco ti ritrovi ad essere, di colpo, l’unico a cantarla: nessuno ti viene dietro, sugli spalti.


Meglio rinunciare, forse. E godersi lo .status di classico. Un lusso che in pochi possono concedersi. Quello delle scalette “only hits”, “solo hits” è un tipo di show che sta prendendo sempre più piede tra i protagonisti che hanno fatto la storia del pop-rock italiano degli ultimi trent’anni, diventando a tutti gli effetti un format. E che in certi casi si sta rivelando ultraredditizio.

La masterclass di Max Pezzali
Chiedete a Max Pezzali, che grazie a questa semplice ma geniale trovata è riuscito a ritagliarsi un posto tutto nuovo nella scena. L’ex 883 ha pubblicato il suo ultimo album, “Qualcosa di nuovo”, nel 2020. Non è stato proprio un best seller: tutt’altro. Sulla sua carriera sembravano aver cominciato già a scorrere i titoli di coda, prima che insieme al suo entourage il cantautore di Pavia si inventasse un tour celebrativo della sua storia e, più in generale, degli Anni ’90, di cui insieme a Mauro Repetto fu icona e cantore. Lo ha detto senza troppi giri di parole, alla vigilia del concerto al Circo Massimo di Roma del 2023, che del tour ha rappresentato un momento clou insieme agli show a San Siro, che l’attività discografica, per lui, ora «non rappresenta una priorità. Mi domando: c’è spazio, oggi, per un nuovo album di Max Pezzali? È vero che ho venduto 470 mila biglietti con questo tour, ma la gente è interessata ad ascoltare qualcosa di nuovo da me? Credo di no». È stato il primo a non vergognarsi a dichiarare esplicitamente di voler far ascoltare al pubblico solo le hit.

Le celebrazioni di Ligabue
Una mossa che subito dopo ha seguito anche Ligabue. Quando nel 2023 il rocker di Correggio è andato in tour nei palasport dopo l’uscita dell’album “Dedicato a noi”, del disco ha suonato solo tre brani a sera, possibilmente i singoli, farcendo le scalette di classici come “Certe notti”, “Urlando contro il cielo”, “Happy Hour” e hit non propriamente recentissime come “Sulla mia strada”, “Il meglio deve ancora venire”, “Il peso della valigia”. Ha ripetuto la mossa anche in occasione del tour dello scorso autunno nei teatri, rispolverando piuttosto pezzi come “Leggero”, “Sogni di r&r”, “Ti sento”, “Tutte le strade portano a te”, amatissimi dai seguaci.


Jovanotti e Nek
Jovanotti, che ieri sera è ha dato il via a Pesaro al suo “PalaJova tour”, oltre quaranta show che terranno impegnati l’ex Ragazzo fortunato sui palchi delle arene italiane fino a fine maggio e che arrivano dopo l’uscita, lo scorso gennaio, del nuovo album “Il corpo umano vol. 1”, già alla vigilia della tournée aveva promesso che dell’ultimo disco avrebbe fatto solo quattro pezzi: alle nuove canzoni ha preferito hit intergenerazionali come la stessa “Ragazzo fortunato”, “A te”, “L’estate addosso”, “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. «Non farò molta roba dell’album, solo 4 pezzi, ho provato: esce troppo a ridosso del tour. Voglio fare una festona, voglio far divertire la gente anche facendo cose che non facevo in Jova Beach Party, che era un rave. Farò i grandi successi: grandi, proprio perché hanno venduto un sacco e la gente le canta. E io pure», aveva detto Lorenzo Cherubini.


L’ultimo a rinunciare alla velleità di cantare al presente è stato .Nek, che ha appena lanciato il suo “Nek hits - Live 2025”, in programma per quest’estate: «Ci saranno tutte le hit, perché la gente che verrò vuole sentirmi cantare le mie canzoni e cantarle con me. Questo tour è stato pensato e fatto apposta per cantare». È così semplice.