Oasis: dal tour mondiale ai prezzi dei biglietti, è già mania
Sembra di essere tornati al 1996, l'anno d'oro del gruppo: le conseguenze di una reunion epica.
Di Mattia Marzi
Non è un caso che abbiano scelto di annunciare una reunion entrata già nella storia del rock il 27 agosto: era il 28 agosto 2009 quando nel backstage del Rock en Seine, a Parigi, una lite tra i due fratelli Gallagher - l’ennesima - mise fine tra chitarre sfasciate e insulti pesantissimi alla parabola della band che aveva incarnato la favola del Regno Unito degli Anni ’90, un paese che dopo anni di pesante recessione aveva ritrovato ottimismo e vitalità. È come se la pace tra Noel e Liam, 57 anni il primo e 51 il secondo, rappresentasse l’alba di un nuovo, promettente inizio, peraltro a ridosso dei festeggiamenti del trentennale dell’album d’esordio “
Definitely maybe”, che sarà ristampato domani con rarità e b-sides oltre agli iconici brani inclusi nell’edizione originale. Ed è subito Oasis-mania. Come se il tempo non fosse mai passato. L’annuncio della reunion ha inevitabilmente creato un hype gigantesco intorno al gruppo, caricando l’operazione di aspettative - tra previsioni legate agli incassi, che si preannunciano enormi - e attesa. Non solo le date extra aggiunte alle quattordici annunciate nell’incredulità generale lo scorso martedì, “due to unprecedented demand”, ovvero “a causa di una richiesta senza precedenti”. Smentendo via social le voci secondo le quali si esibiranno anche a Glastonbury 2025, il festival che da tradizione a giugno apre la stagione dei grandi raduni rock d’oltremanica, gli Oasis si sono lasciati sfuggire una notizia: la reunion diventerà un tour mondiale, che dopo le date in Gran Bretagna vedrà i fratelli Gallagher girare il Pianeta. Sui social girano da qualche ora già delle presunte date in Nord America, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Sud America.
Nulla di ufficiale, per ora, e trovare la fonte originale è come cercare un ago in un pagliaio. Ma secondo i rumors gli Oasis dovrebbero esibirsi dal 27 agosto al 15 settembre negli stadi di Toronto, Chicago, New York, Boston, Los Angeles e Città del Messico, dal 4 all’11 ottobre in quelli di Tokyo e Seul, dall’1 all’8 novembre in quelli di Perth e Auckland e dal 29 novembre al 6 dicembre in quelli di Rio de Janeiro e Buenos Aires. Intanto diversi fan che hanno provato a registrarsi per la lotteria delle prevendite delle date in Gran Bretagna continuano ad avere problemi con la registrazione: le mail di conferma non arrivano, come segnalato da molti utenti sui social L’entourage della band è intervenuto con una storia condivisa sull’account Instagram ufficiale degli Oasis, che in un giorno, dopo l’annuncio della reunion, è cresciuto di 1 milione di follower (arrivando a superare quota 3 milioni), facendo sapere che a causa del boom di richieste un numero non specificato di email “deve ancora essere processato”, motivo per il quale hanno invitato i fan ad avere pazienza.
I fortunati riceveranno una mail domani alle 17 - alle 18 ora italiana - con le informazioni per accedere alla prevendita. Tutti gli altri dovranno connettersi alle 9 del mattino di sabato sul sito di Ticketmaster, per provare ad assicurarsi i tagliandi: .si preannuncia una corsa stile Hunger Games.
Secondo esperti di musica dal vivo come Kevin McManus, citato dal Mirror, le richieste dei biglietti per la reunion degli Oasis potrebbero eclissare quelle per l’”Eras tour” di Taylor Swift: “Penso che la gente se lo sia dimenticato, ma in occasione dei due concerti che gli Oasis fecero a Knebworth nel 1996 quasi il 4% della popolazione britannica cercò di procurarsi i biglietti.
Alla fine vendettero 250 mila biglietti, ma c’era una quantità assurda di gente che provò, senza successo, ad acquistarli. Dal momento che la gente ne prla da un decennio, per la reunion accadrà qualcosa di ancora più grande: tutti proveranno a procurarsi un biglietto”. Si rincorrono le .indiscrezioni anche sui prezzi dei biglietti per le date finora annunciate. Per gli show di Cardiff i biglietti per i posti a sedere dovrebbero partire da 73 sterline (ovvero 86 euro), mentre per quelli in piedi da 150 sterline (ovvero 178 euro). Per i concerti a Heaton Park a Manchester i prezzi - posti tutti in piedi - dovrebbero partire da 148,50 sterline (ovvero 176,50 euro). Per gli show a Londra i prezzi dovrebbero partire da 101,75 sterline per i posti a sedere (121 euro) e da 151,25 sterline per i posti in piedi (179,75 euro). Per gli appuntamenti a Edimburgo, infine, i prezzi dovrebbero partire da 74 sterline per i posti a sedere (88 euro) e da 151 sterline (179 euro) per i posti in piedi). Saranno oltre 1 milione i biglietti disponibili per questa prima serie di date. Gli show sono destinati a contribuire non poco al Pil delle città in cui gli Oasis suoneranno. Molti fan della band che avevano già provveduto a prenotare le stanze degli hotel, senza neppure aver ancora acquistato i biglietti, hanno segnalato sui social di essersi visti annullare le prenotazioni da parte delle strutture, che comprendendo la portata degli eventi hanno deciso di alzare i prezzi per le date dei concerti.
I fan si domandano con ironia sui social se siano previsti rimborsi per i biglietti in caso di nuova lite tra i due rissosi fratelli Gallagher, ma al momento il “dettaglio”, se così vogliamo definirlo, non è specificato sul sito di Ticketmaster. Il fatto che Noel sia stato pizzicato nelle ultime ore fuori da uno studio di registrazione di Londra lascia intendere che la pace non sia legata solamente alla reunion: in ballo potrebbe anche esserci un nuovo album. Per sancire a tutti gli effetti il nuovo inizio degli Oasis.