I numeri 1: Capo Plaza cresce, esorcizzando le sue paure
I numeri 1: Capo Plaza cresce, esorcizzando le sue paure
Durante l’estate, le recensioni degli album andati al primo posto in classifica nel 2024
Recensione del 19 ago 2024 a cura di Claudio Cabona
Voto 7/10
La recensione
Ci sono i numeri e le certificazioni a riempire l’ego: oltre 60 Dischi di Platino e oltre 30 Oro. Capo Plaza è uno dei rapper di nuova generazione più ascoltati nel nostro Paese, il successo lo ha investito sin da giovanissimo, neanche maggiorenne, quasi dieci anni fa. Ma nella vita ci sono anche i vuoti, i contraltari. E dopo la luce iniziale, come spesso accade, possono arrivare le ombre della solitudine, dell’incertezza e della paura di fallire dopo aver compiuto un salto così in alto da aver quasi perso l’orientamento.
Il lato oscuro del successo
“Ferite”, il suo terzo album, che arriva a sei anni di distanza da “20”, il disco che lo ha fatto diventare un nome di punta nel mondo urban, restituisce un Plaza maturo, più riflessivo, che si tiene sufficientemente ancorato alle radici del rap e della trap e non disdegna la sperimentazione come dimostrano pezzi come “No drama” con Mahmood e “Memories” con Annalisa. Due incursioni più pop, ma tutt’altro che plasticose: "Fanculo, è guerra per il primo posto, io sto in guerra con nessuno, vorrei solo stare a posto", dice Plaza nel pezzo con la cantautrice ligure, svelando il motivo per cui ha realizzato questo progetto, ovvero sfogarsi e ritrovarsi. “Ferite” è un disco in molti tratti cupo, che racconta il lato negativo del successo, un tema già ampiamente sfruttato, ma Luca D'Orso, questo il suo vero nome, lo fa in modo artisticamente non scontato e, per come arrivano le canzoni all’ascoltatore, anche con una nuova e ritrovata sincerità.
Nuovo inizio
Banalmente si potrebbe dire: “è cresciuto”.
È senz’altro così, ma il Plaza di questo terzo capitolo, pur rispettando il suo stile, che piace o no perché difficilmente ci sono mezze misure (è contraddistinto da un autotune molto forte utilizzato come strumento vocale), in alcuni frangenti sembra davvero un artista ai nastri di partenza di un “nuovo inizio”. Diversi rapper della sua generazione, arrivati in cima alle classifiche molto in fretta, hanno poi fallito o si sono smarriti nel tentativo di essere qualcos’altro. Plaza non cambia pelle, mostra i tagli, come sulla cover, si apre e prova a reagire avendo sempre però in testa il faro rap/trap, questo gli va riconosciuto. “Ferite” è un progetto lungo, da diciotto tracce, ma non è grondante di feat, ed è più che altro pieno di concetti che il rapper sente di dover sputare, in qualche modo, fuori e soprattutto di esorcizzare, come dimostra il gospel della title track.
Fame espressiva
Ava ha curato la maggior parte delle produzioni, ma c’è spazio anche per Michelangelo, Merk & Kremont, Night Skinny e molti altri. “Sottovuoto” e “Ancora qua” con Tedua sono due pezzi più aperti, con dei raggi di speranza, “Busy” è più trap, “Baby girl” è un omaggio a “21 questions” di 50Cent, “Soldi arrotolati” vede tornare sulla traccia Anna, con cui Plaza e Ava hanno scritto la hit estiva “Vetri neri”, e si presenta come un pezzo da club, all’americana. Sono esempi che sottolineano la molteplicità del progetto, il più vario nel suo percorso, un progetto che, però, ha un filo rosso nel sound, nelle atmosfere e ovviamente nel modo di rappare dell’artista. Il rapper di Salerno è maturato artisticamente e umanamente, si percepisce da una fame espressiva che, per esempio, mancava in un disco come “Plaza”, uscito nel 2021. Il suo pubblico è cresciuto con lui ed è pronto a coglierne le nuove, per noi interessanti, sfumature?
TRACKLIST
1. Ferite
2. Acqua passata
3. Money rain feat. Lazza
4. Sottovuoto
5. Ancora qua feat. Tedua
6. Oh amore
7. I Miss U feat. Tony Boy
8. Busy
9. Soldi arrotolati
10.
Baby girl.
11. No drama feat Mahmood
12. Mi riempi di chiamate
13. Memories feat Annalisa
14. Tutta la night
15. Non c'è love
16. La Ca$$a feat Artie5ive
17. Solo un'ora
18. Nato per questo