Addio a Massimo Cotto
Si è spento all'età di 62 anni
Si è conclusa la vita intensissima di Massimo Cotto, giornalista, disc jockey, scrittore, autore teatrale e televisivo e cento altre cose. Era ricoverato in gravi condizioni da due settimane nell'ospedale della sua città, Asti. Alla moglie Chiara Buratti e al figlio Francesco vada l'abbraccio affettuoso di tutta la redazione di Rockol.
Nato ad Asti, appassionato di radio già da giovanissimo, Cotto debutta professionalmente ai microfoni della sede RAI di Torino nel 1983, per assumere - a partire dall’anno successivo - la conduzione di RaiStereoNotte, programma che lo vedrà protagonista per sette edizioni. Dal ‘99 al 2003 responsabile musicale di Rai Radio 1, Cotto passa prima a Radio24, poi a Radio Capital (nel 2007), per poi approdare - nel 2012 - a Virgin Radio.
Autore televisivo (per, tra le altre cose, i Festival di Sanremo del 1988 e del 2010), Cotto ha saputo affiancare all’attività di giornalista - tanto per testate specializzate come Il Mucchio Selvaggio, Rockstar e Jam, quanto per quotidiani come L’indipendente e Il Tirreno e per magazine generalisti come L’Espresso, L’Europeo e Capital) a quella di scrittore, sia di saggi musicali - sue tante biografie ufficiali di artisti di spicco della scena italiana come Ligabue, Patty Pravo, Piero Pelù, Francesco Guccini, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri e Nomadi - e libri intervista, che di veri e propri libri di narrativa, come "Hobo, una vita fuori giri" del 2003, "L'ultima volta che sono morto" del 2005 e il recente “Il re della memoria”, pubblicato nel 2022.
Il suo ultimo libro pubblicato è "Il rock di padre in figli*", recensito qui.
Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal 2012, Cotto era stato nominato anche - nel 2021 - Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.