MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

​​​​​​​​​​​​​​

​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​


MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Canzoni per un amico che non c‘è più

Canzoni per un amico che non c‘è più
Dieci brani catartici e toccanti scritti in memoria di un artista amico e collega,

Di Luca Trambusti

La musica può avere un potere terapeutico sia per chi l’ascolta sia per chi la produce. Così i musicisti spesso utilizzano le loro creazioni per esprimere emozioni e esperienze personali anche drammatiche. La musica diventa in tal modo un mezzo attraverso il quale gli artisti condividono la loro vita, che può includere momenti di gioia ma anche di grande dolore.


Tra i dolori la morte di colleghi, amici o icone musicali ha un impatto significativo sugli artisti, i quali spesso per esorcizzare queste perdite creano canzoni commemorative. Tali brani non solo onorano i defunti, ma riflettono anche il dolore e la tristezza provati dagli autori.

Questo è un elenco di dieci canzoni internazionali che possono essere esempi significativi di come gli artisti affrontano il tema della perdita, mostrando anche che la musica può servire da strumento catartico di elaborazione del dolore.

'Here Today' - Paul McCartney su John Lennon
Il brano è un omaggio di Paul McCartney (composto nel 1982) all'amico John Lennon, tragicamente scomparso nel 1980 a causa di un omicidio. La canzone si presenta come un dialogo in cui McCartney pone domande a Lennon, rispondendo nel modo in cui immagina avrebbe fatto il suo amico. Questo pezzo, oltre ad essere emozionante anche per l’ascoltatore è una forma di elaborazione del dolore da parte di McCartney.

La canzone contiene riferimenti a momenti significativi e personali della loro amicizia, come il giorno in cui si conobbero e una "notte in cui piansero" insieme.

Una chiave di lettura può essere anche quella della “confessione” tardiva dei sentimenti di profonda amicizia e affetto che Sir Paul nutriva nei confronti di John, caricando in tal modo il brano di un ulteriore profondo significato emotivo. 'Here Today' è nella track list dell’album “Tug Of War”.


“Never Without You" - Ringo Starr su George Harrison
Restiamo ancora in casa Beatles con un altro rapporto: quello tra Ringo e Harrison che condividevano uno spirito affine a causa del loro posto quasi nell’ombra all’interno della band. Quando Harrison è scomparso nel 2001 la perdita ha segnato Ringo, che ha scelto di elaborare il suo dolore nell'unico modo possibile, con un tributo musicale all'amico e compagno di band.

La canzone in questione è contenuta nell'album “Ringo Rama” del 2003 ed è uno dei pezzi più onesti e toccanti mai composti dal batterista. 'Never Without You' è un brano tributo vero e proprio ed è carico del dolore che Ringo ha provato quando ha perso uno dei suoi migliori amici. La canzone è piena di riferimenti al chitarrista e un altro amico di Harrison, Eric Clapton, ha contribuito al brano.

Parlando di "Never Without You" nel 2003, Ringo ha dichiarato che: "George era davvero nei miei pensieri quando l'ho scritta". Ha affermato di essere rimasto molto amico di George dopo lo scioglimento della band e che la canzone era un tentativo di trasmettere "quanto mi manca nel mio cuore e nella mia musica".

‘The Needle and The Damage Done’ – Neil Young dedicata a Danny Whitten
Tratta dall'album “Harvest” di Neil Young del 1972, questa è probabilmente la più grande canzone antidroga che si possa ascoltare perché ispirata dalla tragica dipendenza dall'eroina di Danny Whitten, poi scomparso per overdose. In tal senso è esplicativo il titolo del brano: “L'ago e il danno causato”.


Young ha spesso dichiarato che Whitten è stato la sua anima gemella musicale, ma la dipendenza di Whitten ha avuto la meglio su di lui e ha ceduto a un'overdose la sera in cui Young lo ha licenziato dalla sua band in tour.

Young, con un possibile carico di sensi di colpa, mostra la sua vulnerabilità e permette allo spirito dell'amico di emergere dalla melodia in un brano acustico voce e chitarra.

Una volta Young ha descritto Whitten come l'unico chitarrista con cui si sia mai sentito veramente a suo agio e considerando tutti quelli con cui ha suonato, è un complimento.

‘American Pie’ – Don Mclean per Buddy Holly, Richie Valens e The Big Bopper
Il brano è anche conosciuto come "Il giorno in cui la musica morì". La notte del 3 febbraio 1959 quando l'aereo di Buddy Holly, Richie Valens e Big Bopper precipitò durante un tour fu uno dei giorni più bui che la musica pop abbia mai visto.

Don McLean raccontò la tragica serie di circostanze nella sua opera di otto minuti, "American Pie" (1971), una canzone che non solo si riferiva ai musicisti in questione, ma fungeva anche da elogio agli stessi anni Sessanta.


Oltre a Holly, Valens e Bopper, la canzone fa riferimento anche a Elvis, JFK, Bob Dylan, Charles Manson, i Beatles e molti altri facendo diventare il brano una sorta di tributo a un'epoca passata.

‘2000 Miles’ – The Pretenders per Pete Farndon e James Honeyman-Scott
Il brano dei Pretenders “2000 Miles" (dall’album “Learning to Crawl” del 1983) è assai toccante. La canzone fu scritta per Pete Farndon (basso) e James Honeyman-Scott (chitarra), due dei membri originali del gruppo che persero la vita in circostanze tragiche entrambi nel 1982.

Sia Honeyman-Scott che Farndon sono anche loro morti in seguito a un incidente di droga. Honeyman-Scott è deceduto per un'intolleranza alla cocaina, che lo ha portato a un'insufficienza cardiaca. Farndon, che era stato licenziato dai Pretenders e stava formando un nuovo gruppo, è morto con un'overdose di eroina che lo ha visto annegare nella sua stessa vasca da bagno.

Con la loro scomparsa i Pretenders rimasero con due soli membri originali. Ma Chrissie Hynde promise di continuare a lottare e di fare la musica che il quartetto aveva sempre desiderato. E “2000 Miles" è diventata una delle loro canzoni classiche.

'Oh Thank You Great Spirit' - Chicago su Jimi Hendrix
Anche "Oh Thank You Great Spirit" è un brano classico per i Chicago, contenuto nell’album “Chicago VIII” del 1975. Terry Kath, il chitarrista della band racconta dei suoi sentimenti nei confronti di Hendrix attraverso la voce e la chitarra. Come Hendrix, Kath ha sempre detto di più con il suo strumento che con i suoi testi, e questo è un giusto tributo a Jimi e rende giustizia alle capacità tecniche del musicista dei Chicago.


"Back In Black" - AC/DC per Bon Scott
Registrata e pubblicata solo cinque mesi dopo la tragica morte del cantante originale degli AC/DC, Bon Scott, "Back In Black" (1980) è ancora oggi una grande canzone. Lo è durante i concerti, sempre attesissima ed è anche una delle composizioni commercialmente più riuscite della band.

"Dimenticate il carro funebre perché io non muoio mai", canta il nuovo frontman Brian Johnson per Scott. Il legame tra i due cantanti ha una storia alle spalle. Johnson era stato in precedenza il frontman di una band chiamata Geordie, un gruppo che Scott aveva già incontrato una volta nel 1973. Scott aveva sempre parlato bene del cantante dei Geordie e, quando Scott morì tragicamente, Johnson fu immediatamente scelto come suo sostituto.

In questa canzone c’è il rifiuto di accettare la perdita dell’amico e collega.

'Stuck In A Moment You Can't Get Out Of' - U2 per Michael Hutchence
In un certo periodo gli INXS sono stati una band di grande successo. Il gruppo australiano ha conquistato i cuori e le menti del pubblico con il suo pop-rock e qualcuno ha paragonato il cantante Michael Hutchence a Jim Morrison. Purtroppo i due hanno condiviso una prematura scomparsa, con Michael Hutchence morto nel 1997 all’età di 37 anni.


Gli U2 e gli INXS hanno condiviso lo stesso periodo di gloria e fama ed entrambe hanno debuttato nel 1980, quindi sembra giusto e naturale che Bono e Hutchence abbiano avuto un'amicizia. In "Stuck In A Moment You Can't Get Out Of" (dall’album “All That You Can't Leave Behind” del 2001) Bono canta di una discussione immaginaria che sta avendo con Hutchence e lo prega di "darsi una regolata".

"È una discussione tra amici", ha detto Bono a Rolling Stone. "In questo caso, è una discussione che non ho avuto quando lui era vivo. Ho pensato che il più grande rispetto che potessi portargli fosse quello di non scrivere una stupida canzone sdolcinata del *****, così ho scritto una cosa davvero dura e cattiva, dandogli uno schiaffo in faccia. E mi dispiace, ma è così che mi è uscita".

“Sleeps With Angels" - Neil Young su Kurt Cobain
A differenza di quanto visto sinora, Neil Young e Kurt Cobain non erano esattamente amici intimi. Young si era guadagnato la reputazione di "padrino del grunge", ma era rimasto nella sua musica. Il cantante dei Nirvana si tolse la vita nel 1994 e nel suo biglietto d'addio fece riferimento a una canzone di Young, "It's better to burn out than fade away".


Ciò bastò a spingere Young a scrivere un brano per l'icona caduta e a ispirarsi al sound dei Nirvana per produrre "Sleeps With Angels". Come se non bastasse, Young aveva cercato di contattare Cobain nelle settimane precedenti il suo suicidio.

Pur essendo riluttante a parlare del loro legame, Young si è aperto sul cantante durante un'intervista rilasciata al The Guardian nel 2002. "Mi piace pensare che forse avrei potuto fare qualcosa. Stavo solo cercando di raggiungerlo, di entrare in contatto con lui. È un peccato che non ci sia riuscito. Avevo l'impulso di farlo", riflette il cantante. "Solo quando ha usato la mia canzone in quella lettera d'addio si è creato un legame. Allora ho pensato che fosse una vera sfortuna non essere riuscito a comunicare con lui. Avrei potuto rendergli le cose un po' più leggere, tutto qui. Solo alleggerire un po' la situazione".

Il verso “It's better to burn out than fade away" è contenuto nella canzone “"Hey Hey, My My (Into the Black)" del disco “Rust Never Sleep” del 1979. In quella canzone il cantautore canadese cita anche "The King" Elvis Presley e Johnny Rotten cantante dei Sex Pistols. come rocker la cui eredità continua a vivere.

“Sleeps With Angels” è contenuta nell’omonimo album di Neil Young datato 1994 ed uscito pochi mesi dopo la tragica fine del cantante e chitarrista dei Nirvana.

“Johnny Bye Bye" - Bruce Springsteen su Elvis Presley
Bruce Springsteen è un colosso della musica ma ciò non gli ha mai impedito di mostrare la sua ammirazione per i colleghi musicisti e in questa canzone rende omaggio a due delle sue più grandi influenze: Chuck Berry ed Elvis Presley.

Utilizzando come base il brano di Chuck Berry, "Bye Bye Johnny", Springsteen scrive una lettera al suo idolo caduto Elvis con un effetto devastante. Non essendo uno che si sottrae alla condivisione, Springsteen ha spesso ricordato il momento in cui ha deciso di diventare un cantante e ha avuto molto a che fare con il Re.

Bruce ha dichiarato che vedere Elvis esibirsi in TV quando aveva nove anni è stato sufficiente a spingerlo verso il canto e a fargli gridare: "Voglio essere proprio come lui". Scritta solo tre anni dopo la morte di Elvis (avvenuta il 16 agosto 1977), la canzone è intrisa di autentico dolore. Il brano è contenuto nella raccolta “Tracks” del 1998.

Due esempi di canzoni italiane dedicate ad artisti scomparsi possono essere (tra le più toccanti) “Preghiera in gennaio” (1967) scritta da Fabrizio De Andrè per l’amico Luigi Tenco e “Caruso” di Lucio Dalla (1986).