Quando i Krisma reinventarono la TV musicale
La storia del duo, celebrata da un concerto allo Stresa Festival, con il producer Bienoise
Quando i Krisma reinventarono la TV musicale
Di Gianni Sibilla
Nel 1993 una villetta prende fuoco a Gignese, paese tra il Lago Maggiore e il Lago D’Orta: le foto dei giornali locali mostrano quello che rimane, lo scheletro di una grossa antenna parabolica. In quella villetta, da quasi 10 anni risiedevano i Krisma, ovvero Maurizio Arcieri e Christina Moser: avevano trasformato la loro casa in uno studio di registrazione dove sperimentavano con la loro musica e con le immagini captate da quell’antenna.
Alla fine degli anni ‘90 il duo - che all’inizio degli anni ’80 era arrivato in cima alle classifiche con l’elettropop di “Many kisses” e “Cathode mamma”, avrebbe fondato la Krisma TV, un canale satellitare all’avanguardia finanziato da Eutelsat, che univa trasmissioni dal vivo dal Cocoricò di Riccione (dove si erano trasferiti per fare i DJ) e una sorta di blob su musica techno.
Quell’esperimento all’avanguardia viene celebrato il prossimo 26 luglio all’interno dello Stresa Festival, nei boschi di Gignese, a poche centinaia di metri da dove si trovava la villa dei Krisma. L’evento è parte della sezione “Young” della storica rassegna di musica classica, jazz e contemporanea che si svolge sul Lago Maggiore: nello stesso luogo si esibiranno la chitarrista Trace Bundy (24 luglio) mentre il 25 suonerà Anna Castiglia (fresca vincitrice di Musicultura); nella rassegna principale arriveranno a Stresa tra gli altri Ludovico Einaudi (17 luglio) e Giovanni Sollima, nella tranche che si svolge da fine agosto a settembre. Krisma TV è un progetto del producer Bienoise con la vocalist Olga Condry, nato da una proposta di Teho Teardo, che ha partecipato al festival nel 2023.
Cosa furono i Krisma
“I Krisma hanno rappresentato la quintessenza della cultura post-punk italiana”, spiega Francesco Maria Spampinato, storico dell’arte e docente all’Università di Bologna. “Come sperimentatori sul fronte musicale almeno quanto su quello audiovisivo, creando capsule di riflessione su questioni al centro dell'epoca del riflusso quali la frammentazione dell'identità e la crescente confusione tra reale e iperreale provocata dalla definitiva affermazione della televisione in quegli anni, e dalla diffusione di schermi, personal computer e dispositivi elettronici”.
In particolare, la Krisma TV celebrata dal concerto di Bienoise allo Stresa Festival rimane un esperimento all’avanguardia, che provò a riscrivere i codici del linguaggio televisivo del periodo e del suo rapporto con la musica. I Krisma ci arrivarono dopo avere lavorato già negli anni ’80 sul videoclip, collaborando anche con Mister Fantasy, il programma di Carlo Massarini che in Italia andò su Rai1 a partire dalla primavera dell’81 ancora prima che in America nascesse MTV.
Spampinato, che alla Krisma TV ha dedicato un saggio, racconta che fu l’apice della sperimentazione del duo: durò 4 anni, dal 1998 al 2002, una diretta dal Cocoricò che univa la musica elettronica con immagini in loop prelevate giro per il mondo “Fu un vero e proprio dispositivo metalinguistico di decostruzione di quella che nei primi anni Ottanta avevano definito la 'Cathode Mamma', ovvero la televisione”, spiega lo studioso.
“Prodotto da Eutelsat Communications, Krisma TV alternava riprese in diretta dal Cocoricò con loop disorientanti di campioni provenienti da una varietà di fonti, distorti attraverso fisheye e altre tecniche di montaggio lisergiche, su una colonna sonora ipnotica che varia da techno a trance a goa".
La Krisma TV, il Lago Maggiore e i Subsonica
La scelta del luogo per per l’evento dedicato a Krisma è tutto’altro che casuale: la villa dei Krisma a Gignese, alle pendici del Mottarone, fu luogo di incontro con altri artisti e di sperimentazione - lì, per esempio, venne girato con Red Ronnie il video della loro “Be bop”, quello che sarebbe dovuto diventare la loro sigla per “Be bop a lula” del conduttore (al video vennero aggiunte immagini del processo a Vincenzo Muccioli, e fu rifiutato dalla casa discografica). Dopo l’incendio i Krisma si trasferirono prima sulle sponde lombarde del lago, per poi tornare in zona, sul Lago D’Orta, prima di andare a Riccione dove sarebbe nata la Krisma TV.
Krisma TV “è un progetto radicato nel territorio”, spiega Adele Paganini di Stresa Festival Young: “Prende forma attraverso la fusione di influenze e creatività: dai Krisma, icone della sperimentazione elettronica italiana, che hanno trasformato le atmosfere di Stresa in un’attrattiva per gli amanti della musica elettronica, giunge a Bienoise, laptop composer, insegnante e ricercatore con radici nel Verbano-Cusio-Ossola".
“Il lavoro nasce per esplicita richiesta di Stresa Festival”, continua Alberto Ricca in arte Bienoise.
“È felicemente raccolto il suggerimento di Teho Teardo di celebrare il lavoro di Cristina e Maurizio partendo proprio dalla loro connessione con Stresa: saremo vicini al luogo dove sorgeva il loro studio/chalet, purtroppo bruciato nel 1993 ma ancora ricordato da chi li incontrava attorno a Vanzone”, la zona di Gignese dove si trovava il loro chalet.
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Ricca racconta che, come molti della sua generazione, ha conosciuto i Krisma grazie ai Subsonica, che li chiamarono per “Nuova ossessione”, nel 2002. “Ho frequentato molto il mondo del rock italiano d'avanguardia, e da lì è stato inevitabile arrivare dai Subsonica ai Krisma. Ho amato da subito il loro approccio punk e iconoclasta, dalle sperimentazioni video prodotte per il Cocoricò di Riccione, che danno il titolo al progetto, fino ad un'attitudine libera e curiosa che trovo ancora freschissima”.
L’evento Krisma TV, spiega Ricca, “si ispira all'ultima fase del duo, più performativa e meno legata alla pesantezza tecnica degli esordi. Sul palco sarò accompagnato da Olga Condry, cantante londinese che ha accettato la sfida di tradurre il carisma di Cristina; dietro le quinte ci sarà invece Fabio Brusadin, tecnico transmediale col quale intrattengo una ***** collaborazione, e che è stato insostituibile nel lavoro di ricerca, restauro e messa in forma dei video di archivio che manifesteranno il tema fondamentale della performance: quello di una assenza che continua a offrire una chiara direzione alternativa”. Maurizio Arcieri è scomparso nel 2015, Cristina Moser nel 2022, ma la loro eredità rimane viva.