Il disco del giorno: Sergio Endrigo, "L'Arca di Noè"
Il disco del giorno: Sergio Endrigo, "L'Arca di Noè"
Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro
La scomparsa di Sergio Endrigo non ha forse riempito i titoloni dei giornali come altre illustri dipartite del 2006 ma la cosa probabilmente non gli sarebbe dispiaciuta, visto il carattere schivo e ironicamente privo di egocentrismo di questo grande artista della canzone.
Figura decisamente appartata rispetto a suoi contemporanei come Paoli e Tenco, cantante dallo stile inconfondibile, appassionato della cultura brasiliana al punto da potersi considerare autentico gemello spirituale di Vinicius De Moraes, Endrigo era troppo intelligente per perder tempo in polemiche quando l’ondata cantautorale gli tolse spazio nel mondo discografico. Egli sapeva bene che il tempo è galantuomo e aspettò tranquillamente, continuando a cantare in attesa che il suo momento tornasse, cosa che si verificò negli ultimi anni della sua vita quando venne scoperto e omaggiato da molti interpreti delle giovani generazioni.
La sua discografia è però ancora lacunosa, le ristampe sono poche e spesso si tratta di antologie compilate frettolosamente, senza troppa cura. Ben venga dunque questa riproposta dello storico album "L’Arca di Noè", testimonianza indimenticabile dello show che Endrigo realizzò al Piccolo Teatro di Milano nel marzo del 1970.
Ben coadiuvato dagli arrangiamenti di Luis Bacalov, Endrigo ripercorre molte tappe importanti del proprio lungo cammino musicale, da successi come "Vecchia balera", "Teresa", "Viva Maddalena", "Io che amo solo te" a pagine meno conosciute ma splendide come "La ballata dell’ex" e "Perché non dormi fratello", entrambe figlie della fruttuosa collaborazione con il grande Sergio Bardotti.
Lo stile di Endrigo, così ricco di chiaroscuri espressivi dove malinconia e speranza sono continuamente intrecciate, appare all’ascolto come un’autentica lezione; così distante dalle cialtronate dei prodotti costruiti oggi e gettati in pasto a un mercato troppo spesso dedito a dar retta alle playlist delle radio commerciali. "La rosa bianca", "Canzone per te", "Via Broletto" sono canzoni in grado di unire accessibilità e raffinatezza, brani dal gusto popolare ma neppure per un attimo corrivo, sempre rispettose dell’intelligenza di chi sta ascoltando. Ogni istrionismo è assente dalla voce di Endrigo, tesa verso un’essenzialità che si carica esponenzialmente di significato a ogni nuovo brano.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.