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Zucchero e il film sonoro legato alle sue radici

Zucchero e il film sonoro legato alle sue radici
"Oro incenso & birra" compie 35 anni


Ci sono dischi dai quali non si può prescindere, quando si parla della storia di un determinato artista. Pensate a "Rimmel" (leggi qui la recensione) per Francesco De Gregori, a "La voce del padrone" per Franco Battiato, a "Bollicine" per Vasco Rossi, a "Dalla" di Lucio Dalla, solo per citare alcuni dei più grandi cantautori italiani. Nel caso di Zucchero, quel disco è "Oro incenso & birra": uscì il 13 giugno del 1989 e consacrò il bluesman reggiano come uno dei giganti del panorama nazionale, trasformandolo poi in una star anche su scala internazionale.



"Oro incenso & birra", quinto album di inediti di Zucchero, arrivò a due anni di distanza dal precedente "Blue's", che aveva permesso al bluesman di cominciare a riscuotere discreti successi tra pubblico e addetti ai lavori, portandolo ad esibirsi anche negli stadi: "Quindi come fai a bissare un successo così grosso con un altro album a distanza di neanche due anni? Però non ci ho pensato, non ero stressato, non vivevo la cosa con ansia, ho preferito l'azione al pensiero, e questo perché avevo accumulato tante, tante cose durante gli anni della gavetta, delle orchestre, delle band. Ero passato attraverso tanti generi musicali", ha ricordato qualche anno fa Adelmo Fornaciari. Fu proprio con questo spirito che cominciò a registrare le canzoni del nuovo album, quello che sarebbe poi diventato "Oro incenso & birra". Il risultato fu sorprendente.


Prodotto da Corrado Rustici, "Oro incenso & birra" fu registrato tra il Real World Studio di Peter Gabriel, gli Ardent di Memphis, il Power Station di New York e gli Umbi Studios (attaccati al Po, al confine tra il Veneto e l'Emilia-Romagna).


Alle sessions presero parte musicisti stimati a livello internazionale come - tra gli altri - Eric Clapton, Rufus Thomas, Jimmy Smith, Clarence Clemons e David Sancious: "Avevo tanti input che dovevano venire a galla e infatti il disco per questo motivo è arrivato di getto. 'Oro, incenso & birra' è questa cosa qui, è un disco che suona attualissimo anche adesso, ed è nato così, senza troppi pensieri, senza troppe cose pianificate a tavolino o calcoli di alcun tipo, un lavoro spontaneo al massimo. E c'è da dire che in quel periodo facevi un disco con nove brani, quindi concentravi tutto il meglio nella scaletta. Sono felice di aver fatto una specie di concept album, il mio personale film, un film sonoro legato alle mie radici".


Nel disco finirono canzoni che in giro di poco tempo sarebbero diventate tutte dei veri e propri cavalli di battaglia del bluesman: da "Overdose (d'amore)" a "Libera l'Amore" (frutto della collaborazione con il Maestro Ennio Morricone), passando per "Nice (Nietzsche) che dice", "Il mare (impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle...)", "Madre dolcissima", "Diavolo in me", "Iruben me", "A wonderful World" e "Diamante" (con testo di Francesco De Gregori).