MUSICA




​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
​​​​​​​​​​​​​



​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
​​​​​​​

​​​



MUSICA
Start a New Topic 
Author
Comment
Da De Gregori-Zalone a Mark Knopfler: i dischi della settimana

Da De Gregori-Zalone a Mark Knopfler: i dischi della settimana
E poi Tre Allegri, Future e Metro Boomin', Tony Hadley, Kaze: le uscite da non perdere.
Da De Gregori-Zalone a Mark Knopfler: i dischi della settimana

Di Claudio Cabona / Mattia Marzi

Dal debutto dell'inedita coppia Francesco De Gregori - Checco Zalone al ritorno di un gigante come Mark Knopfler. Quelle di "Pastiche" e di "One deep river", così come si intitolano rispettivamente il disco del Principe e dello showman pugliese e dell'ex Dire Straits, sono solo due delle uscite discografiche più attese di una settimana che si preannuncia affollatissima. Tra gli altri, Tony Hadley questo venerdì pubblicherà il suo disco swing, la "next big thing" dell'indie rock al femminile Girl in Red proverà a consacrarsi a tre anni dal debutto, Future e Metro Boomin' monopolizzeranno le classifiche con le tracce del loro album congiunto. Ecco le uscite da non perdere.


Francesco De Gregori e Checco Zalone - “Pastiche”

Un “Pastiche” è una tecnica letteraria per cui in un’opera di mescolano lingue e stili differenti, ricorrendo spesso anche a citazioni, inserti e prelievi da testi ed opere di altri autori. È così che Francesco De Gregori e Checco Zalone hanno voluto incidere il loro primo album insieme, un divertissement in cui Luca Medici - questo il vero nome del comico pugliese, campione del botteghino con i suoi film - abbandona per la prima volta in carriera i panni dello showman e si mette a fare il musicista, accompagnando il Principe al pianoforte. Il singolo “Giusto o sbagliato”, con una strizzatina d’occhio a “My way” di Frank Sinatra, è la perfetta anticipazione di un progetto che promette di spiazzare.


Nel disco De Gregori si è divertito a rileggere insieme a Zalone brani del suo repertorio come “Rimmel”, “Atlantide” e “Buonanotte fiorellino” e ad omaggiare colleghi come Antonello Venditti con “Le cose della vita”, Paolo Conte con “Pittori della domenica”, Pino Daniele con “Putesse essere allero” e Nino Manfredi con “Storia di Pinocchio”. “Un giorno mi trovavo a Bari e cominciai a chiedere a ogni persona che incontravo se per caso avesse il numero di Checco Zalone. Volevo conoscerlo. Alla fine uno che aveva il suo numero lo trovai - ha raccontato De Gregori a proposito dell’amicizia con Zalone - non vedevo l’ora di averlo accanto come musicista in questa strana e bellissima avventura”.

Mark Knopfler - “One deep river”

Decimo album solista per il leggendario (ex) chitarrista dei Dire Straits. In “One deep river”, che arriva a sei anni di distanza dal precedente “Down the road wherever”, e sarà subito seguito da un Ep in uscita il 21 aprile in occasione del Record Store Day (si intitola “The boy”), il 74enne Mark Knopfler ha lavorato gomito a gomito con l’ex compagno di band Guy Fletcher, il musicista folk scozzese John McCusker, il flautista Michael McGoldrick e Greg Leisz (già al fianco di Ryan Adams, The Bangles, Beck, Jackson Browne). Il progetto contiene nuove ed eleganti tracce di Knopfler, dove il suo caldo tono di voce, le sue liriche poetiche e la sua chitarra sono fortemente presenti ma mai fuori posto e come sempre abbaglianti.

Tony Hadley - “The Mood I’m in”

Chiusa per sempre la storia degli Spandau Ballet, l’ex cantante della band simbolo degli Anni ’80, 25 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ritorna alle sue radici: lo swing.


"Il mio amore per la musica swing è iniziato quando ero molto giovane. La preparazione del pranzo domenicale era sempre accompagnata dai classici di Sinatra, Bennett e molti altri… Anni dopo, quando formammo la nostra prima band a scuola, che alla fine sarebbe diventata gli Spandau Ballet, i miei genitori mi esortarono a non dimenticare mai i classici cantanti jazz, anche se amavo il punk rock e mi stavo impegnando seriamente a inseguire una carriera come cantante professionista. Così eccomi lì ad ascoltare i Sex Pistols e The Clash insieme a Tony Bennett e Jack Jones! Vorrei che il pubblico godesse di queste canzoni incredibili di un'era incredibile della musica”, dice lui. Nel disco Hadley, 63 anni, interpreta alla maniera di Frank Sinatra e Dean Martin classici del genere e rilegge coraggiosamente in questa chiave anche un classico rock come “Touch me” dei Doors.

Girl in Red - “I’m doing it again baby!”

Il titolo cita Britney Spears: un modo per esorcizzare le aspettative e le pressioni, dopo l’acclamato debutto del 2021 con “If I could make it go quiet”. A distanza di tre anni, Girl in Red, vero nome Marie Ulven Ringheim, la 25enne cantautrice norvegese considerata una delle voci più interessanti della nuova scena cantautorale indie rock al femminile, torna per confermarsi. Lo fa con quello che definisce il suo “miglior album” (ma è solo il secondo). Al suo fianco torna il produttore Matias Tellez, protagonista della scena rock norvegese, quella che i media hanno definito la Bergen Wave, che aveva già lavorato con Girl in Red ai brani di “If I could make it go quiet”. Tra gli ospiti anche la popstar Sabrina Carpenter, che duetta con l’artista nel singolo “You need me now?”.

Ex-Otago – “Auguri”


A distanza di quattro anni dal loro ultimo lavoro in studio, gli Ex-Otago tornano con un nuovo album. Le dieci tracce della tracklist di “Auguri” raccontano storie di vita particolari, che si intrecciano in narrazioni “straordinarie” di esistenze ordinarie. Uno specchio che riflette spigoli e curve della realtà, in cui la band genovese si immerge alla ricerca di un senso di appartenenza. Questo viaggio tra le connessioni umane si manifesta anche attraverso le collaborazioni che arricchiscono il disco: insieme a “Mondo Panico” con Fabri Fibra ci sono anche gli inediti featuring con Olly in “Non credo più a niente” e con i Coma_Cose in “Soli”. Gli Ex-Otago fanno parte di quella generazione che ha catapultato un gruppo di artisti e formazioni dall’indie al mainstream, cambiando le coordinante del pop.

Tre Allegri Ragazzi Morti – “Garage Pordenone”


Il 2024 per Tre Allegri Ragazzi Morti è un anno particolare: un anniversario che suonerà come una festa lunga un anno, costellata di appuntamenti immancabili contrassegnati dall'hashtag #TARM30, in occasione dei loro trent’anni di carriera. “Garage Pordenone” è il loro nuovo album, anticipato dal singolo “Ho’oponopono”. Scritto da Wilson e da Davide Toffolo il singolo dà già un’idea del sound che la formazione mascherata ha voluto imprimere all’intero progetto, un divertito punk rock, che ha caratterizzato soprattutto i primi anni carriera, aperto a melodia e ironia.

Kaze – “Post buio”


“Post Buio” è l’album d’esordio della cantautrice Kaze, nuova promessa del pop italiano. Alcuni l’hanno conosciuta perché ha aperto il nuovo anno prestando la voce nel ritornello del brano “Indelebili”, contenuto nell’ultimo omonimo album dei Club Dogo, uscito a gennaio 2024. “Post Buio è il titolo del disco. Non è la luce. É la fase subito dopo un momento difficile. Sono le prime ore del giorno, quando il sole non è ancora sorto e il cielo si schiarisce. É il limbo temporale in cui riesco a scrivere meglio”, ha raccontato. L’album è stato anticipato dal singolo “Panorama”, con cui Kaze ha fornito un’anteprima del progetto.

Future & Metro Boomin – “We Still Don’t Trust You”


Subito dopo aver pubblicato il primo volume, “We Don’t Trust You”, Future e Metro Boomin presentano la seconda parte “We Still Don’t Trust You”, a suggellare la loro collaborazione. Il primo capitolo non ci ha entusiasmato, vedremo se questo secondo squillo di tromba sarà più interessane. Da un lato le produzioni cinematografiche di Leland, dall’altro lo stile teatrale e vistoso delle rime del rapper di Atlanta: dopo il loro primo incontro nel 2013, i due artisti hanno collaborato in diversi singoli, diventando a tutti gli effetti un duo hip hop tra i più rilevanti a partire dagli anni Dieci. Riusciranno a lasciare il segno?.