MUSICA




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Una foto inedita di Mina: a 15 anni mentre canta al Filo di Cremona

Una foto inedita di Mina: a 15 anni mentre canta al Filo con l'orchestra del maestro Umberto Sterzati. Buon compleanno Tigre di Cremona




Buon compleanno Mina. Oggi la nostra grande concittadina compie 84 anni. Per lei e per i nostri lettori un regalo: il primo vero debutto di Mina davanti a un microfono. Certo noi sappiamo tutti dell'esordio in pubblico a Rivarolo del Re il 22 settembre 1958. Ma c'è stato un precedente di tre anni prima. Al teatro Filodrammatici di Cremona: era il maggio 1955. Mina aveva 15 anni e già una grande passione per la musica. Al Filo si teneva ogni anno uno spettacolo per giovani artisti, si chiamava "Pista di lancio", spettacoli per giovani artisti. Il Filo anche allora era famoso per i suoi spettacoli, il suo Veglioncino di Carnevale, i suoi concerti, le sue commedie. Ed ecco "Pista di lancio": chi voleva si doveva iscrivere e provare con l'orchestra. I musicisti erano diretti dal maestro Umberto Sterzati (leggi qui la sua storia), straordinario chitarrista classico che non rinunciava a tutta l'altra musica: dalla leggera alle stornellate cremonesi. Non siamo riusciti a ricostruire che cosa cantò Mina al Filo. Era comunque accompagnata da un gruppo orchestrale con due chitarre, mandolini ( si riconosce tra i musicisti Danilo Nicolai che tenne al Filo una prestigiosa scuola di mandolino), un contrabbasso. Nella foto che pubblichiamo, a destra il presentatore della serata, il presidente del Circolo Filodrammatici Pietro Fouqué.

Una sua compagna di classe ci ha raccontato che doveva esserci anche lei quel giorno in platea al Filo: "Purtroppo non sono andata perchè avevo mal di gola. Mina l'ho sentita cantare qualche settimana dopo una domenica pomeriggio all'Odeon". Anche il giornalista Antonio Leoni, in uno scritto del 2002 sulla storia del giornale studentesco "Il Mappamondo" raccontò di come fosse necessario raccogliere fondi per stampare il periodico non avendo editori alle spalle. "Organizzamo i 'the danzanti studenteschi' che culminavano nella festa di Santa Lucia con l'ambitissima designazione di 'miss Mappamondo'. E fu qui che ancora prima di essere scoperta dagli Happy Boys si esibì per la prima volta una certa Mina Mazzini".

La fotografia proviene dall'archivio di Luigi Zeri , colui che ha continuato l'opera di Umberto Sterzati nella Scuola di chitarra classica di Cremona. Ne donò una copa a Giorgio Mantovani, presidente del Filo che l'ha messa a disposizione di Cremonasera.

Il vero debutto pubblico di Mina avvenne alla sagra di Rivarolo del Re, il 22 settembre 1958. Una data storica per la grande cantante cremonese. Nell’estate dello stesso anno alla Bussola di Viareggio, in Versilia Mina aveva già tentato di esibirsi in pubblico. Sul palco c’era don Marino Barreto junior, voce nasale che faceva sognare a far da colonna sonora a quell’agosto torrido nel segno della Vespa e dell’ormai prossimo boom economico. Come ogni sera veniva invitato qualcuno dal pubblico a prendere in mano il microfono, ad esibirsi con tanto di orchestra, una anteprima della “Corrida, dilettanti allo sbaraglio”. Mina ci provò. Cantò “Un’anima pura” successo di Barreto (di Celli e Guarneri, poi ripresa nel 1964 dai Rokes) che lei interpretò alla sua maniera, mettendoci molta più voce e molto più ritmo. Lasciò tutti a bocca aperta: finora avevano sentito quella canzone sussurrata, intima, sensuale, mai cantata in quel modo.

Ma Anna Maria Mazzini non voleva essere solo una dilettante. Sognava già di fare la cantante. In casa tutti sapevano della sua passione per la musica. D’altra parte il papà Giacomo, Mino per i familiari, suonava il violino; Alfredo, il fratello chiamato Geronimo per quel naso aquilino da fiero capo indiano, andava pazzo per la musica americana e poi per casa, nel bel palazzo di via Cesare Battisti, giravano spesso quattro ragazzi, amici di Mina, che portavano padelloni di vinile con musica jazz, blues e rock and roll: Fausto Coelli, Giorgio Levi e i fratelli Donzelli (Nino e Renzo), giovani musicisti che avevano messo su un complessino: gli “Happy Boys”, acclamati nelle feste studentesche e con alle spalle già alcuni ingaggi nei night della zona.
Mina frequenta l’Istituto Tecnico Commerciale, era all'ultimo anno di ragioneria. Brava a scuola, aveva anche un discreto futuro come ondina: faceva parte della scuola di nuoto della Baldesio, la più vecchia e la più esclusiva delle società canottieri di Cremona. La famiglia era benestante. Il padre, Giacomo Mazzini, aveva una fabbrica di colle e vernici a Mezzano, sul piacentino, poco oltre il ponte di Po. Sognava di avere in azienda la sua Anna Maria, appena avesse preso il diploma. Lei però aveva già scelto un’altra strada, quella di cantante. Aveva provato qualche volta con gli “Happy Boys”, nella loro casa a Sant'Imerio, voleva diventare la loro voce. Soltanto il batterista, Fausto Coelli, grande amico di Geronimo, la incoraggiava; gli altri del gruppo per accontentarla le dicevano: “qualche sera ti facciamo cantare”, ma il debutto era sempre rinviato.
“La sera tanto attesa arriva però martedì 22 settembre 1958 – mi ha raccontato Fausto Coelli, il musicista imprenditore morto lo scorso anno – Noi eravamo stati scritturati per quattro serate alla sagra autunnale di Rivarolo del Re. Il martedì era la sera dei big, quella dove la balera faceva il pienone. Dovevamo fare da spalla a Flo Sandon’s, moglie di Natalino Otto, avevamo deciso di portare con noi quella ragazzina: per saggiare il terreno avrebbe dovuto fare tre-quattro canzoni, quelle che andavano alla grande oltreoceano”.
Il primo scoglio da superare era il permesso dei genitori, di mamma e papà Mazzini. “Cantante? Mai” diceva la signora Gina. Quella sera, per uscire, Mina dovette inventarsi una bugia: “vado a ballare a Rivarolo”, aveva detto. Pantalone nero stretto alle caviglie e dolce vita nera. Mina salì sulla macchina di Fausto Coelli con meta Rivarolo: “Già alla prima canzone Mina aveva stregato il pubblico – mi ha raccontato Coelli – I ragazzi erano stufi dei soliti balli lenti, dei cantanti melodici: volevano delle novità, desideravano ballare il rock come i loro coetanei americani. In Italia avevano etichettato come “urlatori” i seguaci dei nuovi filoni musicali. Mina si sentiva una di loro. Ma, oltre alla voce, lei aveva anche un’altra dote: sapeva muoversi, stare sul palcoscenico, agitare quelle sue lunghe mani seguendo il ritmo. Fu un successo travolgente”.

A quella serata ne seguirono diverse altre nei paesi attorno a Cremona (ad esempio a Vescovato o al K2 di Castelvetro piacentino).

La foto di Mina a quindici anni, nel 1955 al Filo. E la sua classe in seconda ragioneria nel 1954, Mina è la seconda seduta da sinistra. Poi Mina al Continental nel '59

Mario Silla