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Antonella Ruggiero: "Oggi camminiamo in una discarica di parole"

Antonella Ruggiero: "Oggi camminiamo in una discarica di parole"
L’artista, ex Matia Bazar, presenta “Altrevie”, progetto realizzato insieme a Roberto Colombo.


Di Claudio Cabona

“L’obiettivo era liberarsi dal vincolo dei significati, oggi siamo sommersi dalle parole, alcune logiche, altre fuori dal mondo. Le persone si sentono in dovere di dire ogni cosa. Camminiamo in una discarica di parole. Noi abbiamo sentito la necessità di non far capire subito tutto, ma di permettere a chi ascolta di costruire il proprio testo, di immaginare, di sognare, di fare quello che vuole senza rimanere ingabbiato nelle parole”. Così Antonella Ruggiero presenta “Altrevie”, il titolo del nuovo album realizzato insieme al produttore e compagno di vita Roberto Colombo, il primo insieme dopo la parentesi di “Pomodoro genetico” del 2008. L’idea di fondo è stata quella di ricreare un nuovo linguaggio per realizzare una proposta musicale inedita. La ricerca sonora dei due artisti si è concentrata sulla manipolazione digitale della voce di Ruggiero.

Insieme hanno riversato, scomposto e ricomposto le tracce vocali del primo lavoro solista della cantautrice, “Libera”, pubblicato nel 1996 e registrato tra l’India e l’Italia, un mix di cultura musicale occidentale e orientale, accompagnando il nuovo canto di Antonella con armonizzazioni e arrangiamenti originali di Roberto Colombo. Il risultato ha portato a dodici brani di melodie inedite con un linguaggio estremamente suggestivo e mistico. “Ho inserito i riverberi della voce, ho proprio riversato frammenti di voce sopra le canzoni con particolari linee melodiche – dice Colombo – il titolo è arrivato perché invertendo le parole del pezzo ‘Il canto dell'amore’ ‘altrevie’ era l’unica che avesse ancora un senso e ci piaceva il significato calato all’interno dei nostri intenti, ovvero quello di trovare altre strade per l’appunto. In generale è un progetto libero da ogni tipo di pressione, dal mercato, e ci ha stimolato. Per Antonella, a livello vocale, è stato come sentire un’altra sé , con curiosità, con sfumature diverse”.

Musicalmente “Altrevie” regala all’ascoltatore un vero viaggio, evocativo. Ma non è finita: il lavoro grafico del progetto è frutto di un incontro di interessi tra Ruggiero e il collettivo Libri Finti Clandestini, specializzati in editoria d’arte e cartotecnica, uniti dall’amore per i libri d’epoca e per il riuso. Esplorando 110 titoli d’antiquariato provenienti dalla collezione personale dell’artista, il collettivo ha composto un collage di immagini che è il mondo visivo di “Altrevie”. “Lavorare a questo album è stato entusiasmante – ricorda Ruggiero – io non ho cantato nulla di nuovo, è stato tutto ripreso e manipolato. Il lavoro suscita delle immagini, potrebbe essere la colonna sonora di uno spettacolo di danza contemporanea, di una giornata sullo skateboard o della prova di un atleta, è una musica che non ha riferimenti certi, per questo la troviamo interessante, perché apre dei canali emotivi”.

In molti si sono chiesti perché Ruggiero non abbia pubblicato degli inediti. “Un giorno senz’altro arriveranno, ma non era questo il momento – sottolinea – ho sempre creduto, nella mia carriera, nel fare quello che sento, non quello che suggerisce il pubblico, o magari l’industria. L’artista non dovrebbe assecondare nessuno, ma seguire quello che ha dentro”. I Matia Bazar rimangono un mito senza tempo, una band che anche le nuove generazioni, come testimonia la nuova versione remix di “Ti sento” firmata da Bob Sinclar, riscoprono. “Sì, grazie a questi remix alcuni pezzi arrivano anche ai ragazzi d’oggi, ma credo che i Matia Bazar siano amati soprattutto da chi ha vissuto certi anni perché le canzoni hanno il potere di fotografare un tempo – conclude Ruggiero – io porto con me in particolare i ricordi di dischi come ‘Tango’ del 1983 e ‘Aristocratica’ del 1984, prodotti da Roberto, in cui c’era un’elettronica che in Italia non faceva nessuno”.