MUSICA




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Beatrice Venezi dirige Tosca e convince il pubblico di Cagliari

Beatrice Venezi dirige Tosca e convince il pubblico di Cagliari
Nel centenario della morte di Puccini applausi al Teatro Lirico

A sei anni dall'ultima rappresentazione si riaccendono le luci su Tosca.

Il Lirico di Cagliari ha riproposto ieri sera, nello stesso allestimento, il capolavoro di Puccini, omaggio al geniale compositore nel centenario della sua scomparsa, secondo titolo della stagione.
Ha attirato un pubblico molto numeroso la celebre opera ricca di passione, pathos e costellata di duetti e arie, incentrata sulla tormentata storia d'amore tra la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi (Murat Karahan) i cui destini sono travolti dagli eventi storici e dai conflitti politici della Roma pontificia.
Sul podio, al suo debutto nel titolo, è ritornata al Lirico Beatrice Venezi.


In una lettura rispettosa della partitura ha guidato con piglio sicuro solisti, orchestra, il coro diretto da Giovanni Andreoli e il coro delle voci bianche del Conservatorio preparato da Francesco Marceddu, ripagata dal consenso del pubblico e da un suono cristallino dell' orchestra.
Tonalità grigio nero, luci cupe e la fascinazione delle proiezioni emergono nella bella regia di Pier Francesco Maestrini, già collaudata e apprezzata al Teatro Lirico di Cagliari nel 2019, stavolta ripresa da Daniela Zedda. Figura centrale, il Barone Scarpia, ben impersonato da Ivan Inverardi, malvagio e temuto capo della polizia, simbolo del potere, arieggia per tutta l'opera in un gioco di ombre e dove tutto appare avvolto dalle nubi. Il pubblico si è immerso tra le atmosfere della Roma dell'Ottocento omaggiata con grande maestria dalle proiezioni di Juan Guillermo Nova, sue anche le scene in un intreccio tra linguaggio pittorico, architettonico e l'estetica musicale.
Marco Nateri riprende i costumi aggiungendo un'ulteriore suggestione allo spettacolo, definendo il carattere e il ruolo dei personaggi con una scala di grigi su cui esplode la nota di rosso di Tosca, incarnata dalla voce possente di Veronika Dzhioeva, simbolo dell'amore che sfida la morte. Il terzo atto, con l'incantevole scena della Roma che si sveglia , i apre con la nitida voce del pastorello, Andrea Rossino, che in lontananza canta uno stornello romanesco. Calorosi applausi, questa sera si replica alle 19.