"Taylor Swift è parente alla lontana di Emily Dickinson"
Secondo una ricerca, le due artiste sono cugine di sesto grado


Di Elena Palmieri

Secondo una recente ricerca condotta da Ancestry.com, sito specializzato nella ricostruzione degli alberi genealogici, che ha affidato in esclusiva al programma statunitense della NBC "Today" la notizia, ripresa poi anche dal "Guardian", Taylor Swift è parente alla lontana di Emily Dickinson.


Stando al rapporto, la cantante e la poetessa vissuta tra il 1830 e il 1886, "discendono entrambe da un immigrato giunto dall'Inghilterra nel XVII secolo" che si è stabilitato nella cittadina di Windsor nel Connecticut, e che sarebbe quindi il sesto bisnonno della Dickinson e il nono bisnonno della popstar. Taylor Swift ed Emily Dickinson sarebbero quindi cugine di terzo grado, separate da tre generazioni ("sixth cousins, three times removed").

Sempre secondo la ricostruzione condotta da Ancestry.com, apparentemente gli antenati della voce di "Cruel Summer" "rimasero in Connecticut per sei generazioni fino a che parte della famiglia non si è stabilita nel nord-ovest del Pennsylvania, dove si sposarono con la linea della famiglia Swift".


Taylor Swift, tra le altre cose, ha fatto riferimento a Emily Dickinson e al suo modo di scrivere canzoni nel 2022 mentre accettava il premio "Songwriter-Artist of the Decade" assegnatole dalla Nashville Songwriters Association International: "Se i testi delle mie canzoni sembrano una lettera scritta dalla bisonna di Emily Dickinson mentre cuciva a mano una tenda, sono proprio io che scrivo con la penna d'oca", aveva detto la cantante.


Come sottolineato dal Guardian, inoltre, negli anni i fan della popstar hanno notato altri collegamenti tra Swift e Dickinson, oltre alla passione della musicista per la poesia e la scrittura, al centro del prossimo progetto discrografico "The tortured poets department” in uscita il prossimo 19 aprile (qui i dettagli) e su cui Taylor ha affermato: "è un album che - credo più di qualsiasi disco io abbia mai fatto - avevo bisogno di realizzare. Per me è stata davvero un'ancora di salvezza. Mi ha ricordato in un certo senso il motivo per cui scrivere canzoni è qualcosa che mi accompagna nella vita, e non c'è mai stato un album in cui avessi bisogno di scrivere canzoni più di quanto ne avessi bisogno per 'The tortured poets department'".