MUSICA




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​​​​​​​Parliamo dei nostri gusti musicali
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MUSICA
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UDINE 2004 - III - di Paolo

A Ottavio devo aver dato l'impressione d'essere un "aficionado" dei quattro salti in padella.E' chiaro che è noioso cucinare solo per sè stessi; è come declamare una poesia al muro, non hai pubblico. Non sono un cordon bleu. Lo riconosco. Meglio portarlo nelle innumerevoli trattorie della città, nei ristoranti, dove ha avuto modo di apprezzare i piatti tipici della mia regione. A Ottavio sono piaciuti particolarmente gli gnocchi di zucca, che non aveva mai assaggiato prima, e si è dimostrato ghiotto pure di cotechino e brovada (muset e brovade per dirlo in friulano). Musetto e brovada, ossia il cotechino servito con le rape bianche lasciate fermentare nella vinaccia. Dopo circa due mesi le rape assumono un colore roseo e sono pronte per essere grattugiate e cucinate in un soffritto di lardo e cipolla. Il cotechino va lessato a parte e, a fine cottura, tagliato a fette sulla brovada.
Ottavio in un paio di occasioni ha voluto darmi dimostrazione di come si destreggi lui ai fornelli. "Vedi, il sale deve essere aggiunto quando l'acqua per la pasta sta già bollendo. A fuoco vivace ed a pentola scoperta, rigirandola spesso nei primi due minuti di cottura e di tanto in tanto fino a cottura ultimata". Ottavio usava un intero barattolo di pelati per preparare il sugo per una pastasciutta. Aglio o cipolla, (o tutti e due) quindi il pomodoro, sale, basilico, pepe nero, peperoncino, origano... "Sì, ma non mettere tutto quel pomodoro. Sei pazzo? Ottavioooo! Ma non ti sembra d'aver esagerato? Io non sono abituato a mangiare cibi troppo conditi. Va bene che siamo in due, ma io una scatola di pelati la uso in più volte". Risultato apprezzabile comunque.